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tesi di laurea

Alterazione del ritmo sonno-veglia nei pazienti ricoverati in Unità di Terapia Intensiva

di Angelo

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RIMINI. "Alterazione del ritmo sonno-veglia nei pazienti ricoverati in Unità di Terapia Intensiva (UTI): quali interventi preventivi per favorire il riposo?", è il titolo-tema dell'elaborato finale in Metodologia Infermieristica della neo-infermiera Elisa Galli, che si è voluta soffermare a lungo durante la sua discussione su un argomento che riguarda pazienti con gravi disfunzioni vitali. Relatore dello studio di Galli è stata la docente e turor del CDL in Infermieristica di Rimini Costanza Mele. Andiamo a vedere cosa scrive nello specifico l'interessata e quali sono le sue proposte di lavoro futuro.

 

di Elisa Galli

Il bisogno di sonno e riposo insieme al bisogno di respirazione, eliminazione, nutrizione, costituisce uno dei bisogni essenziali nella vita di ogni individuo, bisogno dalla cui soddisfazione dipende la nostra sopravvivenza.

Spesso nella frenesia della vita quotidiana non ci rendiamo conto, come quasi un terzo della nostra vita sia dedicata al sonno e altrettanto tempo al riposo.

Quindi, anche se non sempre ne siamo consapevoli, il sonno occupa gran parte della nostra esistenza.

Lo spunto per l’elaborazione di questa tesi parte dal preconcetto diffuso che in ambito ospedaliero il sonno sia un problema marginale.

Attraverso le esperienze di tirocinio da me svolte, nasce la curiosità di approfondire la tematica dell’alterazione del ritmo sonno-veglia dei pazienti degenti e degli interventi infermieristici di natura preventiva; tematiche apparentemente poco esplorate.

In particolar modo questo argomento verrà analizzato e approfondito nelle aree critiche, nelle terapie intensive, dove spesso le condizioni dei pazienti richiedono un continuo monitoraggio dei parametri vitali, anche medianti metodiche invasive e dove diventa importante agire con tempestività e rapidità.

Spesso in questo contesto si tende tuttavia, a perdere di vista i bisogni basilari del paziente primo fra tutti il bisogno di sonno-riposo, bisogno fondamentale ma troppo spesso sottovalutato.

Il lavoro di tesi da me svolto parte dalla volontà di rispondere ad alcune domande che mi sono spesso posta in prima persona: quali sono le conseguenze di una privazione di sonno in terapia intensiva? Quali sono i fattori che lo causano? E soprattutto quali sono gli interventi che l’infermiere può mettere in atto per garantire la soddisfazione di questo bisogno fondamentale?

La tesi è suddivisa in due parti: la prima descrittiva, analizza le evidenze disponibili in letteratura, ed è costituita da cinque capitoli.

Nel primo capitolo viene descritto il bisogno di sonno e riposo, analizzandone la struttura, la fisiologia e le funzioni.

Nel secondo capitolo prende in considerazione il contesto dell’ area critica ed i criteri strutturali e funzionali delle terapie intensive.

Nel terzo capitolo sono presentate le alterazioni del ritmo sonno-veglia nelle terapie intensive, i dati ricavati dall’epidemiologia e sui diversi fattori che causano l’alterazione del sonno.

Nel quarto capitolo si esaminano gli effetti sugli organi e o apparati causati dalla privazione di sonno ed infine nel quinto capitolo vengono illustrati i differenti interventi preventivi che si possono attuare durante la degenza ospedaliera.

La seconda parte concerne la progettazione di uno studio empirico osservazionale ed è costituita dal sesto capitolo, nel quale vengono presentati i risultati di una indagine condotta nell’azienda AUSL di Rimini.

Viene sottoposto al personale infermieristico la compilazione di un questionari composto da domande a risposte chiuse, in forma anonima, con la finalità di indagare la percezione del problema e quali interventi preventivi per garantire il bisogno di sonno e riposo ai pazienti ricoverati in unità di terapia intensiva (UTI).

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