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Carenza di infermieri in Emilia-Romagna: tra stipendi insufficienti e caro-affitti

di Redazione

La sanità pubblica in Emilia-Romagna continua a fare i conti con una carenza cronica di personale infermieristico, che a Bologna si manifesta con particolare evidenza. Ma non si tratta solo di una difficoltà a trovare professionisti: oggi è diventato difficile anche trattenerli. Le cause sono molteplici e sempre più interconnesse: retribuzioni basse, costo della vita elevato e difficoltà abitative. Un quadro dettagliato emerge dalle dichiarazioni dell’assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi, e della direttrice generale del Policlinico Sant’Orsola, Chiara Gibertoni, riportate in un approfondimento pubblicato da BolognaToday.

Numeri allarmanti: oltre 1.300 infermieri mancanti

carenza infermieri

L'Emilia-Romagna continua a fare i conti con una carenza di personale infermieristico ormai cronica: sono 1300 gli infermieri mancanti.

La carenza di infermieri in Emilia-Romagna ha assunto proporzioni critiche. Secondo le ultime stime, mancano all’appello almeno 1.300 professionisti.

Una cifra destinata a crescere, complice il rallentamento del turnover, il ritmo costante dei pensionamenti e le difficoltà nel reperire nuovi operatori disponibili ad accettare incarichi soprattutto nei grandi centri urbani.

A Bologna, in particolare, la situazione rischia di compromettere l’operatività di alcuni reparti ospedalieri, dove si è già cominciato a riorganizzare l’attività clinica per far fronte alla carenza di personale.

Housing sanitario e incentivi: le proposte sul tavolo

Nel frattempo, si ragiona su possibili misure per rendere più attrattivo il lavoro nel comparto sanitario pubblico. Tra le ipotesi al vaglio ci sono progetti di housing sanitario, con alloggi a canone calmierato riservati al personale, da realizzare in collaborazione con enti locali e fondazioni. In parallelo, si valuta l’introduzione di incentivi economici e agevolazioni fiscali per chi accetta incarichi in aree considerate a elevato disagio abitativo. L’obiettivo dichiarato è duplice: non solo colmare i vuoti negli organici, ma creare le condizioni perché chi sceglie la professione infermieristica possa davvero restare.

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