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Emilia-Romagna

Donini: capitale umano va gratificato sul piano economico

di Sara Di Santo

Dall'importanza di ridisegnare un sistema sanitario che prenda in carico la persona e non solo la patologia a quella di motivare, sostenere e formare - in modo e quantità adeguati - i professionisti che incidono sulla qualità della cura. Non ultimo, un appello ai leader che democraticamente si stanno contendendo il governo del Paese, affinché pongano la Sanità al centro delle loro politiche garantendo un adeguato aumento del fondo sanitario nazionale. In una lunga intervista a cura di Ferdinando Iacuaniello, Direttore di Nurse24.it, Raffaele Donini - assessore alle Politiche sanitarie dell’Emilia-Romagna e coordinatore della commissione Salute della Conferenza delle Regioni – fa il punto su quello che sarà il futuro della sanità, anche in vista dei prossimi Stati Generali della Salute.

Elezioni 2022, Donini: la Sanità sia al centro delle politiche del futuro

Costruire una visione di futuro in cui garantire la sostenibilità del sistema e la migliore affidabilità possibile nella presa in carico del cittadino. Sono gli obiettivi che, nella vision dell’assessore Donini, dobbiamo perseguire come sistema Paese. Obiettivi ai quali tenderanno anche gli Stati generali della Salute, in programma in Emilia-Romagna da metà ottobre a fine novembre prossimi.

Se la sanità dell'Emilia-Romagna è da anni una delle sanità di maggiore eccellenza è assolutamente per la qualità dei professionisti. Il nostro compito è quello di motivarli, di sostenerli, di formarne in modo adeguato e di rendere attrattivo sempre di più il loro mestiere

Se è vero che non sono mai stati immessi così tanti soldi per la sanità come negli ultimi anni (ministro Speranza dixit), è anche vero che le Regioni lamentano un ammanco di diversi miliardi dovuti a spese Covid che lo Stato non ha ristorato (se non in parte con il Decreto aiuti bis, che lo stesso Donini ha definito necessario, ma non sufficiente) mentre il Def prospetta per la sanità una spesa in diminuzione dal 2023.

Va da sé che ci aspettiamo che chi arriverà a settembre - commenta il coordinatore della commissione Salute in riferimento alle imminenti elezioni politiche - consideri che sulla sanità bisogna mettere mano al finanziamento del fondo nazionale. Da un lato, per irrobustire la rete della sanità territoriale (una direzione verso la quale l'Emilia-Romagna si è già mossa da tempo e che intende continuare a battere: proprio in Emilia-Romagna sono attive, da tempo, 128 Case della Salute su poco più di 500 presenti a livello nazionale. L'obiettivo è di raggiungere un totale di 170 Case attive entro il 2030) e, dall'altro, per alimentare sempre più la formazione delle professioni sanitarie e gratificarle sul piano economico.

Dobbiamo costruire un sistema che sia attraente per tutti e credo che una maggiore gratificazione avvenga quando un professionista si sente parte di una comunità di professionisti nella quale crescere e trovare occasioni di confronto e di rapporto interdisciplinare

Secondo l’assessore Donini, infatti, la sanità è stata considerata centrale nel pieno dell’emergenza Covid, ma deve continuare ad esserlo. Di più. Esprime tutta la propria considerazione al personale sanitario, sempre più carente nei numeri a livello Paese: I sanitari rappresentano il nostro capitale umano, sono il bene più prezioso. Il fondo nazionale va implementato proprio per formare e produrre dei professionisti che facciano funzionare, nel miglior modo possibile, il Sistema sanitario nazionale.

Pronto soccorso e liste d'attesa, alcuni dei nodi ancora da sciogliere

Tra le note più dolenti in Sanità, i Pronto soccorso sono in difficoltà sotto più aspetti: uno fra tutti, il sovraffollamento dovuto anche soprattutto agli accessi impropri. Per ovviare al problema, in Emilia-Romagna saranno operativi da settembre gli ambulatori per i codici bianchi e a bassa complessità affidati ai medici della continuità assistenziale, come da accordo sottoscritto lo scorso maggio, per rafforzare la rete assistenziale dell’emergenza-urgenza. Al contempo - spiega ancora Donini - saranno attivati tutti gli strumenti utili ad aumentare il valore economico riconosciuto per le prestazioni aggiuntive per tutti i professionisti sanitari operanti nei Pronto soccorso.

Ma i Pronto soccorso sono anche i setting assistenziali che più spesso vedono esplodere il fenomeno delle aggressioni nei confronti dei professionisti della salute, tanto che molti di loro chiedono di essere trasferiti altrove con tutte le difficoltà del caso.

Premesso che nulla può giustificare la violenza sulle cose e sulle persone, soprattutto, in Emilia-Romagna sono in corso sperimentazioni molto interessanti (dai gilet anti-aggressione al contributo di associazioni che accompagnano il cittadino nei tempi d'attesa), oltre alla messa in campo di corsi di formazione destinati ai professionisti, continua Donini. E sul capitolo liste d'attesa? L’intento della Regione Emilia-Romagna è quello di ritornare ai livelli pre-Covid (oltre il 95%) entro il 2023, mentre oltre un milione e cinquecentomila prestazioni rinviate per il Covid, a cui si aggiungono 53 mila interventi chirurgici, sono già state recuperati, ricorda Donini.

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