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Farmaci: Pecorelli, piu' antidepressivi fra giovani e anziani, segnale crisi

di Redazione

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Roma, 24 set. (Adnkronos Salute) - "Il dato che evidenzia l'aumento costante dell'uso di antidepressivi", pari al +4,5% dal 2004 al 2012, "è quello che ci indica maggiormente la presenza della crisi economica. Non a caso questo avviene di più fra i giovani, che non trovano lavoro, e fra gli anziani, che non riescono ad arrivare alla fine del mese".

 

E' il commento di Sergio Pecorelli, presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), al dato contenuto nel rapporto dall'Osservatorio sull'impiego dei medicinali (OsMed), presentato oggi a Roma.

 

"Quando una popolazione, soprattutto quella più fragile, fa un uso così elevato di farmaci antidepressivi - evidenzia - un problema effettivamente lo abbiamo. E, non a caso, a consumare di più questi prodotti sono le due fasce, quella dei 25-30 anni e quella oltre i 70 anni, che oggi sono considerate più deboli".

 

"Credo che di questi elementi dobbiamo tenere conto", continua Pecorelli, "come è necessario tenere conto delle forti differenze regionali nell'uso di medicinali" e del calo pur lieve nell'uso di farmaci antibiotici, il cui impiego rimane però troppo elevato secondo gli standard. Le campagne di informazione funzionano, ma funzionano meglio se c'è la collaborazione di tutti".

 

"Le campagne sono importanti per i cittadini. Ma ci sono poi i medici, che devono essere sensibili nei confronti di questo fenomeno, che comunque è mondiale. Quella dell'abuso di antibiotici è una questione che l'Organizzazione mondiale della sanità ha posto al top della propria agenda: prescrivendo a tappeto questi prodotti a chi non ne ha bisogno, come a chi ha l'influenza, creiamo resistente. E queste resistenze in realtà stanno avvenendo", conclude Pecorelli.

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