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Testimonianze

Gina Tantaro: lo scorpione Buthus martensii per combattere le malattie autoimmuni

di Angelo

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PARMA. Da uno scorpione cinese un nuovo farmaco per le malattie immunitarie? E' una ipotesi di ricerca proposta nei mesi scorsi dalla dott.ssa Gina Tantaro, 29 anni, laureatasi in Farmacia presso l'Università degli Studi di Parma e autrice di una tesi di laurea sulla "Espressione ricombinante, purificazione e caratterizzazione preliminare di una tossina di scorpione attiva sui canali del potassio voltaggio-dipendenti". 

Ovvero, l'utilizzo di una particolare tossina per modulare il passaggio di "informazioni". Tantaro, che oggi vive e lavora a Castelvetro Piacentino, è originaria della Puglia, in particolare di San Marco in Lamis, ma è ormai da anni domiciliata in Emilia Romagna e nell'adottiva Parma. La tesi specialistica è stata discussa presso la Facoltà di Farmacia dell'Ateneo parmense.

Ma di cosa parla il suo studio?

Come accennavamo poco fa tratta, di una tossina di "Buthus martensii", uno scorpione originario della Cina, la cui valenza terapeutica era già stata sperimentata in precedenza ma per altre malattie. Tantaro ipotizza un suo utilizzo per l'immunomodulazione di malattie autoimmuni mediate da linfociti T, i nostri difensori naturali. Ma vediamo come.

" Il canale del potassio Kv 1.3 è un interessante bersaglio farmacologico per la immunomodulazione di malattie autoimmuni mediate da linfociti T; molecole in grado di bloccare in modo selettivo ed a basse concentrazioni tale canale rappresentano potenziali agenti terapeutici per la cura di queste malattie - spiega Tantaro alla nostra testata. Più di 120 peptidi tossici che bloccano selettivamente i canali del K+ sono stati isolati da veleni di scorpione e suddivisi in famiglie e sottofamiglie sulla base delle caratteristiche strutturali e di affinità ".

" Il metodo di espressione, basato sulla fusione con il tag Glutatione-S-Transferasi, ha dato una buona resa in termini di prodotto di fusione GST-ADWX1, continua, la purificazione mediante colonna di affinità per GST costituisce un preliminare passaggio di purificazione che separa il prodotto di fusione dal lisato batterico grezzo. Il grado di purezza dell'eluato si è rivelato sufficiente per poter eseguire direttamente il trattamento proteolitico con l'enzima enterochinasi, che separa GST dal peptide ADWX-1 ".

" La cromatografia su colonna RPC è risultata essenziale per ottenere un preparato omogeneo e puro, come confermato dal dato di elettroforesi e di spettrometria di massa",  " per cui, la tossina espressa ADWX-1 è in grado di esercitare una inibizione di corrente con affinità nanomolare e secondo una modalità che risulta indipendente dal voltaggio applicato ".

La dott.ssa Tantaro ha voluto porre l'accento su un nuovo tipo di ricerca e di utilizzo di questa tossina. Ora è compito della comunità scientifica italiana e straniera cercare di verificarne la valenza terapeutica e i possibili approfondimenti. 

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