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H5N1 e H7N9, torna l'incubo aviaria.

di Gianluca Auriemma

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REDAZIONE. Torna l'incubo dell'aviaria con nuovi morti in Cina e in Vietnam. E' di oggi la notizia proveniente dalla Cina dove le autorità Cinesi hanno confermato la settima vittima contagiata dalla variante del virus, chiamata H7N9. Altri due pazienti sono ricoverati in Ospedale in gravissime condizioni cliniche. Al contempo dal Vietnam giungono notizie della tragica morte di un bambino, avvenuto per il contagio di un differente tipo del virus, in questo caso l'H5N1.

 

Ricercatori cinesi hanno identificato la variante del virus H7N9 come un "mix genetico di uccelli migratori sud coreani e di anatre della provincia di Zhejiang", come rivela la rivista indipendente Caixin.


Fonti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, dopo un primo e accurato studio della variante del virus, hanno dichiarato che non ci sarebbe pericolo di contagio da uomo a uomo. Tutte le vittime e le persone contagiate hanno probabilmente contratto l'influenza da volatili infetti.



L'OMS ha inoltre elogiato la Cina per la mobilitazione di risorse a livello nazionale per combattere la paura e la tensione che si stava creando grazie all'abbattimento di migliaia di uccelli infetti e il costante monitoraggio delle persone venute a contatto con chi è stato contagiato.



Per evitare la diffusione del virus i funzionari cinesi hanno consigliato alla popolazione di evitare il contatto con pollame vivo.

 

Hanno inoltre inviato virologi in un mercato all'ingrosso di Shangai dove ci sono allevamenti di polli che vengono macellati e dove c'è la vendita di diverse specie di uccelli. Proprio li è stato rilevato il virus in un piccione.



Riportiamo le dichiarazioni del Professore Robert Booy, Responsabile della Ricerca Clinica presso il Centro Nazionale per la Ricerca Vaccinazionie e Sorveglianza (NCIRS) con sede nell'Università di Sidney, "La sua virulenza non è chiara. Se, come sembra, sta infettando gli uccelli, causando pochi sintomi, è molto diverso dal ceppo altamente patogeno del virus H5N1 di cui ci siamo occupati per 15 anni. Il tasso di morte apparentemente alto al momento è preoccupante. Più persone con sintomi lievi devono essere sottoposti a test per determinare se stiamo solo vedendo la punta di un iceberg dell'infezione".

 

Sull'eventuale efficacia del vaccino già esistente il Professor Booy non ha certezze "Non ci aspettiamo una protezione contro un virus notevolmente diverso, ma abbiamo prove di episodi che si sono verificati con le ultime tre pandemie quindi non è fuori questione ".

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