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Indagine su Infermiera nel Bergamasco per morti sospette

di Redazione

InfermieraKillerBergamo

Per ora la collega è in aspettativa. Su di lei le indagini degli investigatori si fanno sempre più strette. Riesumati alcuni corpi per verificare i reali motivi del decesso. Sospetti sul trapasso di ben 89 utenti, spesso non gravi.

BERGAMO. A Piario, nel Bergamasco, non si parla d'altro. Quella Infermiera è una killer come le colleghe di Piombino e Lugo o ci sono solo accuse infondate nei suoi confronti? Nessuno è in grado di saperlo oggi, ma le indagini degli investigatori continuano e si fanno sempre più intense e pressanti. Indagati anche la coordinatrice infermieristica e 9 medici.

Oggi il quotidiano Repubblica.it parla di "autopsie eseguite lo scorso febbraio" su "cinque pazienti deceduti nel reparto di Medicina dell'ospedale di Piario (Bergamo)" che avrebbero dato esito positivo: in tutti e cinque i corpi, riesumati su ordine dei magistrati, sono state trovate tracce di Valium (una benzodiazepina), medicinale che non doveva essere loro somministrato e che potrebbe, dunque, aver causato i decessi.

Per conoscerne il quantitativo (e sapere, quindi, se abbia in effetti causato il decesso dei pazienti) ci vorrà ancora un mese.
Per queste morti è accusata di omicidio preterintenzionale l'infermiera Anna Rinelli, 43 anni, attualmente in aspettativa. Visto l'esito positivo degli esami, gli investigatori provvederanno a riesumare i corpi di altri dieci pazienti deceduti nel reparto di Medicina dell'ospedale. Saranno prelevati campioni di liquidi e tessuti da analizzare per appurare la presenza del farmaco. Per lei l'accusa - riferisce Repubblica.it - è di aver sedato e provocato la morte di diversi pazienti con dosi del tranquillante somministrate per assicurarsi nottate tranquille in corsia. E' delle scorse settimane la decisione dell'azienda ospedaliera Bolognini di Seriate (ora Asst Bergamo Est) di sospendere il procedimento disciplinare nei confronti di Rinelli, in aspettativa dallo scorso novembre, possibilità prevista nei casi dei dipendenti indagati a piede libero. L'infermiera, a quanto si è appreso, ha deciso di prolungare il periodo di aspettativa e non è, dunque, tornata al lavoro. Nell'inchiesta - conclude Repubblica.it - sono indagate anche la coordinatrice infermieristica e ben 9 medici per concorso colposo nello stesso reato: omicidio preterintenzionale. Oltre a quelle dei cinque casi sospetti (il corpo di un sesto paziente non è stato sottoposto ad autopsia, perché cremato), le cartelle cliniche sequestrate dai carabinieri di Clusone sono in tutto 89: alcune appartenute a degenti 50enni, anche loro morti benché ricoverati per patologie non particolarmente gravi.
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