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L'Assemblea IPASVI di Rimini approva il bilancio di previsione 2013 con importanti novità

di Angelo

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RIMINI. Conclusa ieri sera l'Assemblea Ordinaria del Collegio IPASVI di Rimini presso l'Hotel Litoraneo alla presenza di un centinaio di iscritti, che per l'occasione hanno potuto seguire un importante corso ECM condotto da Duilio Francesco Manare dell'Ospedale "San Raffaele" di Milano su "Tra emozioni e valori: le competenze relazionali dell’assistenza infermieristica interculturale". Alla riunione sono intervenuti, tra gli altri, la presidentessa di collegio Gabriella Pesaresi, la vice-presidente Antonella Dionisi, la segretaria Maria Angela Semproli e al tesoriere Pietro Caputo.

Pesaresi ha esordito illustrando la relazione programmatica per il bilancio di previsione 2013, facendo il punto su quanto realizzato; Caputo, dal canto suo, ha illustrato i progetti per il futuro ed evidenziato importanti novità dal punto di vista comunicativo, finanziario e sociale. Ma vediamo cosa scrive nel dettaglio la Pesaresi nel suo eleborato, poi passato ai voti assieme al bilancio di previsione di cui si è detto.

di Gabriella M. Pesaresi

"L’Assemblea degli iscritti rappresenta per il Collegio il momento di massima democraticità. E’ durante l’Assemblea che gli iscritti possono esprimere le loro opinioni e dare indicazioni al Consiglio sugli sviluppi della politica professionale e sulla gestione del bilancio. E’ un momento di condivisione e di ascolto
importante.
Qualche riflessione:
I collegi professionali hanno il mandato sociale di garantire al cittadino la competenza dei professionisti che si occupano di assistenza infermieristica; nello stesso tempo i Collegi si devono occupare del professionista per favorire il suo sviluppo professionale attraverso il confronto e la realizzazione di varie iniziative.
Le organizzazioni in cui oggi i professionisti sono inseriti si modificano, cambiano perché cambiamo i bisogni di salute e quindi le necessità del cittadino.
Gli infermieri in tutto questo non sono soggetti passivi, non possiamo stare a guardare. Gli infermieri ritengono di poter dare un contributo specifico e competente nelle scelte. Lo hanno dimostrato e lo dimostrano costantemente attraverso la partecipazione attiva e propositiva a gruppi di lavoro finalizzati al miglioramento continuo.
Essere professionisti oggi: sono ormai passati 18 anni dall’emanazione del nuovo profilo dell’infermiere (seguito da altre normative). Dal punto di vista culturale ciò ha rappresentato un cambiamento epocale.
L’interrogativo che ci siamo posti: fino a che punto l’infermiere oggi vive la sua professionalità: c’è consapevolezza che il suo contributo è irrinunciabile e insostituibile e può fare la differenza sul benessere dell’assistito e sui risultati dei processi terapeutici ed assistenziali?
La centralità dell’assistito, soggetto di cura deve essere il requisito costantemente presente in ogni processo assistenziale. La presa in carico assistenziale rappresenta la risposta che il cittadino si aspetta anche dall’infermiere. Il nostro alleato deve essere il cittadino a cui garantiamo servizi qualificati,
umanizzati e personalizzati.
Lavorare per le persone, sulle persone e con le persone nelle situazioni di malattia, di disagio o di necessità assistenziali richiede l’attivazione di una relazione professionale, in cui “il prendersi cura” è la prima responsabilità ma è anche un modello etico di comportamento professionale.
Modello che non è mai stato così importante quanto lo è oggi. La pressione ed i limiti temporali che gravano sugli operatori sanitari nella maggior parte degli ambienti in cui agiscono possono determinare un comportamento frettoloso, freddo ed indifferente alle necessità del paziente.
Anche l’utilizzo dei processi tecnologici per raggiungere rapidamente una diagnosi ed instaurare altrettanto rapidamente una terapia, fa si che gli infermieri ed anche altri operatori sanitari considerino meno importante il rapporto con l’assistito.
E mai come oggi dobbiamo tornare ad affermare che il prendersi cura del paziente è fondamentale per l’assistenza; è una caratteristica intrinseca nella pratica infermieristica che si realizza nella relazione e nei gesti di cura. Condividere tutto ciò e credere nell’importanza di ciò che facciamo e continuare a sostenerlo
e a sostenerci tra di noi.
Professione unita su principi e valori, da vivere e dimostrare nel quotidiano. I nostri atteggiamenti esprimono il nostro modo di essere professionisti. E’ questa l’occasione per fare un bilancio delle iniziative realizzate nel 2012 e su quelle pensiamo di realizzare nel 2013."

Nel 2013, secondo quanto espresso in assemblea, che ha approvato a maggioranza bulgara il bilancio di previsione (con un solo astenuto), sono previsti, tra gli altri l'avviamento, l'incremento e/o il potenziamente: del settore internet e comunicazione istituzionale; di corsi di inglese; di un progetto di ricerca infermieristica interamente finanziabile dal collegio riminese (che conta circa 2000 iscritti); di progetti di tutoraggio per neo-laureati; di una giornata interamente dedicata ai neo-laureati (sarà potenziata anche la borsa di studio per la miglior tesi, che passerà dagli attuali 1000 euro ai futuri 1750 euro); di accordi e collaborazioni con altre federazioni Ipasvi, con associazioni infemieristiche specifiche e con l'Ordine dei Medici;

Inoltre sarà abbattuta la tassa di iscrizione 2013, che passerà a 65 euro, detraibile probabilmente anche in busta paga in due rate per chi lavora presso l'azienda pubblica (se scatta l'accordo con l'AUSL di Rimini); saranno abbattute tutte le spese superflue e sono stati chiusi i conti correnti bancari e postali inutili.

Parleremo nello specifico dell'argomento in due distinte interviste di Nurse24.it alla presidentessa dell'Ipasvi di Rimini, Pesarese, alla segretaria Maria Angela Semproli e al tesoriere Pietro Caputo.

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