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L'Onicofagia: tra timidezza e disturbi emotivi

di Angie Apicella

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RIMINI. Mangiarsi le unghie è un comportamento molto più comune di quello che ci si possa immaginare. E' un comportamento di tipo compulsivo conosciuto come Onicofagia. Colpisce sia i bambini sia gli adolescenti e si protrae spesso nell'età adulta. E' una pratica non igienica che produce dolore e può portare ad infezioni. Tale pratica è dovuta prevalentemente ad un disturbo che quasi sempre trae origine dall'infanzia o in un ambiente familiare disturbato da litigi e incomprensioni. Delle volte può derivare dalla nascita di un fratellino o di una sorellina, mentre altre volte può essere determinato dalle troppe attenzioni dei genitori nei confronti dei figli, verso i quali nutrono troppe ed elevate aspettative.

 

In presenza di costrizioni e coercizioni il bambino e l'adolescente (ma anche l'adulto con problemi emotivi, psicologici e psichiatrici) inizieranno a mangiarsi le unghie fino a scorticarsi le dita.

 

Da alcune recenti ricerche si è rilevato che  il 30% dei bambini è onicofobico, mentre lo è il 45% degli adolescenti contro il 5% degli adulti. Per cui tale pratica si riduce con l'avanzare dell'età: per le donne non è bello farsi vedere con le unghie rosicchiate, così come non è carino farsi vedere nell'ambiente di lavoro o nei luoghi della vita sociale con delle mani malridotte.

 

Di solito si perde tale abitudine con l'aumentare della maturità della persona, ma non è sempre così. Infatti in molti casi di onicofagia in età adulta nascondono altri tipi di problemi. Ad essere interessati da tale disturbo sono essenzialmente le persone timide, impotenti e passive. Le donne sono più colpite degli uomini.

 

L'onicofagia è a tutti gli effetti un comportamento autolesionistico che tuttavia aiuta chi l'adopera a contenere le reazioni ai contrasti interpersonali, ai disagi personali e alle tensioni sociali.

 

Il gesto di mangiarsi le unghie può essere scisso in due parti fondamentali: portare qualcosa alla bocca (effetto seno materno, dà tranquillità) e rosicchiare (sottende aggressività, come fanno gli animali prima di attaccare). In ambedue i casi il soggetto è attratto anche da penne, matite, astucci, gomme americane e via discorrendo.

 

L'Onicofagia è evidente in condizioni di stress (esami, litigi con il partner, concorsi, lutti, ecc.). Per evitare di rosicchiare o di mangiare le unghie si possono utilizzare diversi sistemi: per esempio tingerle con prodotti che danno il sapore amaro, portare con se forbici e taglia-unghie per resistere alla tentazione di portare le mani alla bocca, prendersi cura di una mano per volta e portarla pian piano alla "guarigione".

 

Per curare bene il sintomo occorre capire quali sono i fattori scatenanti dell'ansia e dell'aggressività. Per questo ci si può rivolgere a degli esperti. E' sconsigliato sostituire l'onicofagia con tendenza a mangiare troppo o ad eseguire gesti alternativi che potrebbero creare compulsioni più pericolose.

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