Nurse24.it
Scopri i master di ecampus sanità

dossier

Disastri e DPTS: com'è difficile scorgere la luce dell'alba dopo aver contemplato l'oscurità dell'abisso

di Laura Brunelli

e63eba4a60c5a7383338249762b2606c

Rielaborato della tesi di laurea, A.C. 2010/2011, “Le sequele psicologiche degli operatori d'emergenza dopo una catastrofe: il terremoto dell'Aquila”, Elaborato finale in Psicologia dell'Emergenza. Relatore: M. Monti, Presentata da L. Brunelli.

CESENA. Secondo l'opinione comune, chi  presta soccorso deve essere dotato di una specie di corazza esterna che sia in grado di proteggerlo, non solo fisicamente, ma anche psicologicamente. Di fronte ad avvenimenti avversi, come un disastro naturale, il mancato riconoscimento delle proprie emozioni e la difficoltà a integrare tali reazioni nel sistema di risposta professionale, può essere avvertito come una dissonanza tra il soccorritore e i modelli di riferimento. Ciò  che ho voluto indagare nella mia tesi, si concentra proprio su un aspetto trascurato della professione infermieristica e di quelle d'aiuto in generale.

Si cerca sempre il costante miglioramento delle nostre capacità tecniche e professionali, sottovalutando e circoscrivendo la nostra vita emotiva, ovvero i nostri sentimenti e stati d'animo.

 

Ma si arriva, prima o poi, a doversi confrontare con noi stessi e, in molti casi, tale confronto è duro: molti di coloro che hanno vissuto direttamente il terremoto dell'Aquila, si sono poi ritrovati “diversi”: ansia e depressione, difficoltà a dormire di notte, aumento dell'arousal (iperattività), calo della libido e dell'appetito, problemi gastrointestinali, pensieri e ricordi intrusivi, flash back. Per arrivare poi al ritiro sociale e ad un aumento dei conflitti nelle relazioni familiari.

 

I sintomi sopra descritti, sono solo alcuni degli aspetti di un fenomeno chiamato Disturbo Post Traumatico da Stress, definito come una reazione da stress traumatica protratta che può portare a una menomazione maggiore rispetto a quella osservabile nelle comuni reazioni da stress, quale il Disturbo Acuto da Stress (DAS). Il disturbo deve essere di almeno un mese e inoltre devono esserci un disagio significativo o una menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree importanti della vita quotidiana.

 

Il progetto di ricerca sul DPTS è stato ottenuto somministrando ai soccorritori autoctoni e non autoctoni un questionario composto da due parti: nella prima, formulata su 28 domande chiuse, si indaga sulla capacità di resistenza ad eventi stressanti, la presenza di sintomi da stress e di disagio psicologico. La seconda parte, composta da 16 item, è centrata fondamentalmente sul benessere psicologico. I setting dell'indagine sono: 118 Regione Abruzzo, 118 Romagna Soccorso, 118 Regione Liguria, Pronto Soccorso (Abruzzo e Emilia Romagna) e Croce Rossa Italiana (volontari del soccorso).

 

Per ogni domanda del questionario, si presenta una scala di risposta di accordo o disaccordo, generalmente a 5 o 7 modalità. Ai rispondenti si chiede di indicare su di esse il grado di accordo o disaccordo con quanto espresso dall'affermazione. Ovviamente, i questionari vengono compilati in forma anonima.

 

Sono stati raccolti 59 questionari dalla popolazione abruzzese e 117 questionari provenienti da altre regioni che hanno partecipato alla missione in Abruzzo, soprattutto Emilia Romagna e Liguria. Dopo aver confrontato i due campioni, ho voluto stabilire la probabilità che esistesse una relazione tra di essi (definita anche livello di significatività), tramite il T – Test o Test di StudentI test di significatività assumono inizialmente la cosidetta ipotesi Zero, ovvero non esiste differenza tra i gruppi riguardo al parametro considerato. In altre parole, secondo l'ipotesi zero, i gruppi sono fra loro uguali e le eventuali differenze osservate vanno attribuite al caso.

 

Ovviamente, tale ipotesi può essere accettata o respinta. Se il risultato del test supera un valore critico la differenza fra i gruppi viene dichiarata statisticamente significativa e, quindi, l'ipotesi zero viene respinta accettando tra gli eventi una correlazione. In caso contrario, l'ipotesi zero viene accettata, quindi non c'è correlazione tra gli eventi.

 

Per esempio, alla domanda “Quante volte nell'ultimo mese mi sono sentito/a preoccupato/a per le persone che soccorro”, gli abruzzesi hanno espresso un maggior gradi di tale sentimento rispetto ai non autoctoni, quindi si sono dimostrati molto più preoccupati nel soddisfacimento dei bisogni dei loro pazienti. Un altro esempio, è fornito dalla domanda “Quante volte nell'ultimo mese ho avuto problemi di sonno a causa delle forti esperienze vissute durante i soccorsi”. La difficoltà a prendere sonno è maggiore nei soccorritori autoctoni e ciò può essere dovuto a un maggior coinvolgimento emotivo nei confronti del disastro che ha colpito la loro regione e la loro quotidianità.

 

Infine, cito un'ultima domanda: “Mi sono sentito emotivamente logorato dal lavoro”. I soccorritori abruzzesi hanno percepito un logorio emotivo derivante dal proprio lavoro, mentre per gli altri soccorritori, ciò o non si è mai verificato o, se si, sporadicamente.

Ritorna al sommario del dossier

Commento (0)