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Inibitori della pompa protonica - IPP

di Chiara Vannini

Gli inibitori della pompa protonica (IPP) sono la categoria di gastroprotettori più diffusa. Le molecole degli inibitori della pompa protonica sono facilmente riconoscibili poiché sono tutte accomunate dal suffisso “– prazolo”. Tra i più diffusi, il pantoprazolo (Pantorc®).

Come agiscono gli inibitori della pompa protonica

Gli inibitori della pompa protonica (IPP) agiscono inibendo la secrezione acida dello stomaco, ostacolando la produzione di acido cloridrico, responsabile dell'acidità. Gli inibitori di pompa protonica sono in grado di bloccare l'enzima H+/K+ - ATPasi (pompa protonica), che è l'ultimo stadio del processo della secrezione acida, prodotta da istamina, gastrina o acetilcolina.

Vengono assunti quotidianamente dalle persone in terapia con farmaci che possono causare problematiche sulla mucosa gastrica (ad esempio l'assunzione quotidiana di Cardioaspirina ®) oppure al bisogno, per un periodo limitato, come ad esempio dopo aver diagnosticato un'infezione da Helicobacter Pylori.

Via di somministrazione degli inibitori della pompa protonica

La via di somministrazione è quella orale, ma molti dei farmaci sono disponibili anche per la somministrazione endovenosa.

Dall'assunzione del farmaco, l’inibizione della secrezione gastrica acida dura circa 24-48 ore e se somministrati alla dose sufficiente e per un periodo adeguato a seconda dell'indicazione terapeutica, sono in grado di inibire la produzione giornaliera di acido di oltre il 95%.

Le molecole degli inibitori della pompa protonica sono facilmente riconoscibili poiché sono tutte accomunate dal suffisso “–prazolo”.

Le molecole vengono assorbite rapidamente e sono biodisponibili già dopo 30 minuti dall'assunzione. Sono metabolizzate prevalentemente a livello epatico ed escrete per via fecale ed urinaria.

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