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FNOPI

Smentisce guadagni d’oro del portavoce e passa alle vie legali

di Redazione

Quelle sui presunti guadagni d’oro del portavoce Tonino Aceti sono dichiarazioni mendaci in seguito alle quali la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) fa sapere di voler intraprendere la strada della difesa giudiziale e della tutela professionale e deontologica non solo del singolo, ma della comunità infermieristica nel suo insieme, per quella parte di essa che con certi atteggiamenti non ha davvero nulla a che fare. Così la Federazione in una nota, nella quale anticipa che la querela verrà inoltrata anche all'Ordine dei giornalisti.

Presunti guadagni d'oro del portavoce, Fnopi: attacchi pretestuosi

Tolleranza zero su attacchi pretestuosi. È la presa di posizione della Fnopi in seguito al circolare di affermazioni circa “guadagni d’oro” che verrebbero corrisposti al portavoce Tonino Aceti. Al portavoce - si legge nella nota Fnopi - è corrisposta una cifra annuale lorda pari a 90mila euro, in linea con quella percepita da figure analoghe di altri Enti, che diventa al netto delle tasse versate allo Stato pari a circa 52mila euro e quindi inferiore a quanto mendacemente dichiarato (10mila euro al mese, ndr).

Il tutto, circostanzia la Federazione, è verificabile nell’area “amministrazione trasparente” della Federazione dalla relativa delibera regolarmente pubblicata e basata sui presupposti descritti dalla legge 150/2000 per quel che attiene la figura del portavoce.

Un impegno economico verificato e approvato da tutti i presidenti degli Opi in sede di approvazione del bilancio di previsione, un compenso erogato sulla base di un contratto co.co.co a termine, con regolare busta paga e, non da ultimo, erogato a fronte di un’attività di comunicazione, dialogo e interlocuzione istituzionale costante, che ha dato finora ben più di un risultato.

La Fnopi e i componenti del nuovo Comitato centrale di recente elezione - con l'intento di evitare ulteriori danni di immagine a singoli e alla professione rispetto ad affermazioni di soggetti che, incapaci di instaurare un dialogo costruttivo, non condividono probabilmente per questioni personali, le azioni politiche e le scelte conseguenti - fa sapere di voler intraprendere la strada della difesa giudiziale e della tutela professionale e deontologica non solo del singolo, affiancando il portavoce nella azione legale che promuoverà per essere stato accusato ingiustamente, ma della comunità infermieristica nel suo insieme, per quella parte di essa che con certi atteggiamenti non ha davvero nulla a che fare.

Inoltre - conclude il comunicato Fnopi - data la natura e gli strumenti utilizzati per l’attacco diretto, la querela verrà inoltrata all’ordine dei giornalisti competente per territorio, all’ordine nazionale dei giornalisti e alla sezione stampa del Tribunale competente anch’esso per territorio in quanto in conflitto con il Testo unico dei doveri del giornalista, che lega inderogabilmente la libertà d’informazione e di critica al rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede. Obbligo - chiosa la Federazione - evidentemente disatteso in questo caso.

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