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Saturimetro, cos'è e a cosa serve

di Giacomo Sebastiano Canova

Il saturimetro (detto anche pulsiossimetro od ossimetro) è uno strumento che consente di misurare e monitorare il grado di saturazione di ossigeno. Più nel dettaglio, questo strumento consente di valutare la saturazione di ossigeno dell'emoglobina presente nel sangue arterioso periferico (definita con la sigla "SpO2") e, contemporaneamente, consente di misurare anche la frequenza cardiaca del paziente.

Saturimetro perché si usa e com’è fatto

Si tratta di uno strumento semplice da utilizzare e dunque può essere impiegato con facilità anche in ambito casalingo e non solo in ambito medico ed ospedaliero. Inoltre, dal momento che la misurazione della saturazione di ossigeno con il saturimetro è una metodica non invasiva e completamente indolore, lo strumento può essere utilizzato su qualsiasi tipo di paziente, inclusi neonati, bambini e anziani.

Il saturimetro è sostanzialmente composto da due differenti componenti:

  1. Una sonda - generalmente a forma di pinza - che effettua la misurazione e che deve pertanto essere messa a contatto col paziente. Solitamente, la sonda viene "pinzata" su un dito di una mano (in alternativa è possibile posizionarla sul lobo dell'orecchio); nei neonati, invece, la posizione prediletta è rappresentata dal piede.
  2. Un'unità di calcolo e di elaborazione dati che raccoglie i dati dalla sonda, li elabora e manda il risultato numerico ottenuto all'apposito monitor di cui lo strumento è dotato. Nei modelli di saturimetro (acquistabili su amazon) più recenti, la sonda, l'unità di calcolo e il monitor che mostra i risultati sono accorpati in un'unica componente che consente di semplificare l'uso e il trasporto dello strumento.

Come si usa il saturimetro?

Il funzionamento di questo strumento è molto semplice: basta accenderlo, inserire il dito fino in fondo, in modo che il led illumini la parte centrale dell'unghia, e attendere qualche secondo per le letture di saturazione ossigeno e frequenza cardiaca.

Come funziona

Il principio di funzionamento su cui si basa il saturimetro è quello della spettrofotometria. La sonda, infatti presenta due diodi fotoemittenti su un braccio della pinza ed un rilevatore sul braccio opposto. I due diodi emettono fasci di luce a precise lunghezze d'onda che ricadono nell'intervallo della luce rossa e infrarossa (rispettivamente, 660 nm e 940 nm). Supponendo che la sonda del saturimetro venga posizionata sul dito del paziente, i fasci luminosi emessi dalle due sorgenti attraverseranno tutti i tessuti dello stesso, fino a giungere al rilevatore posizionato sull'altro braccio della stessa sonda, all'estremità opposta del dito.

Durante il tragitto effettuato dalle radiazioni luminose, queste vengono assorbite dall'emoglobina:

  • L'emoglobina legata all'ossigeno (ossia, l'ossiemoglobina - HbO2) assorbe soprattutto nella luce infrarossa
  • L'emoglobina non legata (Hb), invece, assorbe soprattutto nella luce rossa.

Sfruttando questa differenza di assorbimento fra l'emoglobina legata all'ossigeno e quella non legata, misurando e analizzando la differenza fra la quantità di radiazione luminosa emessa dai diodi e quella finale rilevata dal rilevatore, l'unità di calcolo è in grado di elaborare e infine fornire il valore di saturazione di ossigeno che verrà visualizzato sul monitor. Visto il principio di funzionamento del saturimetro, è di fondamentale importanza che la sonda venga applicata su un'area corporea in cui vi è una circolazione superficiale.

L’uso del saturimetro può essere utile per diversi fini

  • Valutare la funzionalità respiratoria generale del paziente nel corso di visite specialistiche
  • Monitorare costantemente il grado di saturazione e la frequenza cardiaca di pazienti ospedalizzati
  • Monitorare in maniera costante nel tempo - anche presso il domicilio - i parametri di pazienti affetti da malattie delle vie aeree, come: BPCO; Bronchite cronica; Asma bronchialePolmonite; Altre malattie polmonari e pleuriche
  • Monitorare la saturazione dell'emoglobina in pazienti con sindrome delle apnee nel sonno
  • Valutare la funzionalità respiratoria in pazienti fumatori
  • Determinare la presenza o meno di eventuali danni alla funzionalità respiratoria in pazienti esposti ad inquinanti (ad esempio, inquinamento ambientale, inquinamento sul luogo di lavoro, ecc.).

Chiaramente, quelle sopra menzionate sono solo alcune delle possibili applicazioni del saturimetro; esso può essere impiegato in molte altre situazioni, ogniqualvolta si rende necessario misurare in maniera rapida e costante grado di saturazione di ossigeno e frequenza cardiaca del paziente.

Controindicazioni

L'uso del saturimetro non presenta rischi e tantomeno controindicazioni di alcun tipo. Difatti, la semplicità di utilizzo e l'invasività nulla rendono l'impiego di questo strumento estremamente pratico e accessibile a chiunque.

Vantaggi

Come qualsiasi altro strumento, anche il saturimetro presenta vantaggi, svantaggi e limitazioni nell'uso che di seguito verranno brevemente descritti.

I principali vantaggi del saturimetro consistono in:

  • Semplicità e praticità d'uso;
  • Possibilità di utilizzare lo strumento anche in ambito domestico da personale non sanitario e non specializzato;
  • Rapidità della misurazione;
  • Possibilità di monitorare anche la frequenza cardiaca oltre al grado di saturazione di ossigeno;
  • Esecuzione delle misurazioni in maniera non invasiva e in modo assolutamente indolore.

Svantaggi

I limiti e gli svantaggi del saturimetro sono legati soprattutto al fatto che la corretta misurazione di saturazione di ossigeno può avvenire solo in determinate situazioni. In alcuni casi, infatti, la lettura può essere ostacolata o artefatta dalla presenza di specifiche condizioni, quali:

  • Vasocostrizione periferica: in presenza di vasocostrizione periferica, l'apporto di sangue alle estremità corporee (come, appunto, le mani, i piedi e le dita) è ridotto e questo può dare origine ad un'errata lettura dei valori di saturazione di ossigeno.
  • Anemia: nei pazienti affetti da anemia, un'eventuale condizione d'ipossiemia può essere celata e non rilevata dal saturimetro.
  • Presenza di blu di metilene nel circolo ematico: il blu di metilene è un principio attivo impiegato nel trattamento della metaemoglobinemia indotta da farmaci o agenti chimici; se presente nel circolo ematico può assorbire le radiazioni luminose emesse dalla sorgente del saturimetro alterando la lettura fatta dello strumento. Movimenti del paziente: i movimenti del paziente possono causare alterazioni nella misurazione della saturazione di ossigeno.
  • Anche la presenza di smalto colorato sulle unghie può ostacolare le misurazioni effettuate col saturimetro. In particolare, tale effetto è causato soprattutto da smalti per unghie di colore scuro (come nero, blu, viola o verde) a causa del quale le radiazioni luminose emesse dalla sonda del saturimetro vengono schermate, con conseguente ottenimento di un risultato impreciso e alterato.
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Commenti (1)

pietro.pandolfi

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1 commenti

Pulsossimetro e carbossiemoglobina

#1

Sono in Chimico che si occupa, tra l'altro , di Sicurezza sul Lavoro. Nei riguardi dei lavoratori esposti a CO, uno dei fattori confondenti è rappresentato dalla quantità di sigarette che il soggetto fuma nell'arco della giornata. Questo perché si sostituisce all'O2 nel gruppo Eme il CO dovuto alla combustione imperfetta del tabacco, tale sostituzione è stabile. Mi ha fatto enormemente piacere trovare un articolo così preciso, perché specialmente in un tempo come questo dare informazioni errate può creare grandi problemi.
Bravo, un articolo così preciso è difficile a trovarsi.