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7 peccati capitali che gli infermieri devono evitare

di Rosario Scotto di Vetta

PACCATI-CAPITALI-INFERIERE

Ci sono "7 peccati capitali" che gli infermieri dovrebbero evitare di commettere in tutto l'arco della loro carriera.

NAPOLI. Per essere un infermiere di successo, non solo è necessario migliorare le abilità pratiche e le conoscenze teoriche; molto spesso l’atteggiamento può essere la chiave per una carriera d’eccellenza.

Ci sono "7 peccati capitali" che gli infermieri dovrebbero evitare di commettere in tutto l'arco della loro carriera:

  1. Non ammettere i propri errori


Indipendentemente se si è un giovane infermiere o il più anziano di tutti con alta specializzazione, l'onestà dovrebbe ancora avere l’assoluta priorità. L’errore è umano e gli infermieri non sono l'eccezione alla regola. È di estrema importanza ammettere fin dal primo momento l’errore commesso affinché si possa fare il possibile per limitare i danni e salvare la vita di un paziente. Sicuramente gli infermieri che hanno buon senso commettono meno errori. In sanità non sono ammessi piccoli o grandi sbagli anche se, in realtà, si verificano di tanto in tanto soprattutto quando il carico lavorativo è eccessivo. Ricordate la regola: se si commette uno sbaglio, bisogna essere onesti e riferire immediatamente l'accaduto.

  1. Aver paura di correre dei rischi


Nel mondo dell’infermeristica, coraggio e fiducia nelle proprie capacità sono le caratteristiche principali di una fruttuosa carriera. Per avere successo come infermiere è necessario essere dinamici imparando ad uscire di tanto in tanto dalla confortante routine quotidiana. Non bisogna essere stagnanti in una particolare area assistenziale se si hanno tutte le possibilità per cercare di esplorare altre unità di cura all'interno dell'ospedale. Lo stesso discorso si applica quando si è alla ricerca un nuovo lavoro: se si pensa che sarà più vantaggioso per la famiglia e per la carriera è giusto accettare una nuova sfida lavorativa.

  1. Più lavoro, meno vita sociale.


Il lavoro nella vita di un infermiere a volte può occupare più spazio del dovuto quindi assicuratevi sempre di avere una corretta e intatta visione di "vita equilibrata-lavoro". Tenete sempre a mente che lavorare come infermiere non è un vicolo cieco. Sentitevi liberi di esplorare altre possibili passioni oltre all’infermieristica. Potete andare in spiaggia, in montagna con la famiglia, concedetevi una spa o una giornata alle terme, riguardare dei film preferiti, iniziare ascrivere un proprio libro o uscire con gli amici di sempre. Insomma, fare altre cose che possono colmare il divario tra il lavoro stressante e la vita personale di famiglia.

  1. Considerare scontata la propria salute


Il fatto che ci prendiamo cura dei pazienti non ci esula da eventuali malattie e per questo motivo non bisogna considerare la propria salute scontata. Stress e stanchezza possono influire in modo negativo sulla nostra salute e molto spesso si raggiunge la soglia del burnout mettendo in serio pericolo la propria carriera e salute. Bisogna trovare il tempo per rilassarsi e valutare quali sono quelle cose che meritano davvero la nostra attenzione e quelle, invece, che aggiungono solo cefalea alla nostra testa. Non dimentichiamo di praticare sport o ginnastica quotidianamente, di prendere dei giorni di riposo quando necessario e di godere appieno il dono della vita così com'è.

  1. Dire a se stessi "sei solo un infermiere"


Sono finiti i tempi in cui gli infermieri erano vincolati da un mansionario e dall’ordine medico. Gli infermieri oggi hanno guadagnato il loro senso di indipendenza e di identità professionale nel campo sanitario. L’evoluzione della professione ha modellato la figura dell’infermiere in un professionista totipotente pronto ad evolversi ulteriormente fino a specializzarsi e diventar il punto di riferimento per una determinata area assistenziale e di cura e fare la differenza nella vita di molte persone. Non c'è posto per l'auto-commiserazione e ripetere a se stessi "sei solo un infermiere". Agire in modo indipendente, parlare quando necessario! Se l’infermieristica è uno dei lavori più appaganti del mondo, allora perché preoccuparsi?

  1. Tutti possono essere infermieri


L'affermazione "tutti possono essere infermieri” è più facile a dirsi che a farsi. Così prima che qualcuno possa decidere di percorrere la carriera professionale di un infermiere è molto importante valutare tutte le possibilità e opzioni disponibili. In passato era considerata come la "strada meno difficile" per ottenere l’indipendenza, ma negl’ultimi anni le posizioni lavorative per infermieri si sono ridotte drasticamente a causa di ingenti tagli alla sanità da parte del governo. Molti professionisti neo laureati e non hanno ottenuto un lavoro stabile solo emigrando in altre nazioni europee come Germania, Inghilterra, Belgio.

  1. Abbandonare l’infermieristica per frustrazione


Mettere da parte la propria carriera da infermiere per trovare un'altra tipologia di lavoro non è sbagliato, ma potrebbe, invece, rilevarsi un peccato capitale abbandonare a causa della stanchezza, di conflitti di reparto con colleghi o coordinatori, di una retribuzione inadeguata o per l’iniziale frustrazione nel trovare un impiego lavorativo all’altezza delle aspirazioni iniziali. Talvolta ci si vede costretti ad abbandonare, l’unica via di uscita. Non è così. Perché arrendersi dopo una schiacciante serie di battute d'arresto o rifiuti se si vuole davvero fare l'infermiere nella propria vita? Credo che tutto si riduce alla volontà di ascoltare ciò che il vostro cuore vuole davvero. Ricordate che alla fine della giornata, un infermiere sarà sempre un INFERMIERE. Il resto non importa.

 

 

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