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editoriale

I 100 giorni del Ministro Grillo

di Ferdinando Iacuaniello

Sono passati già 100 giorni da quando è iniziato l'incarico da ministro della Salute dell’On. Giulia Grillo e, come da tradizione, è tempo di bilanci. Il bilancio dei suoi 100 giorni lo fa lo stesso Ministro attraverso la sua pagina Facebook. 

Ministro Grillo, il sistema sanitario non è fatto di soli medici

Come sempre inizia, forse giustamente, l’elenco di cose fatte con una premessa: Abbiamo ereditato una situazione molto complessa, tante criticità non sono state affrontate dai precedenti Governi e ora tocca a noi rimediare.

Un corposo elenco di 11 punti, che hanno visto impegnato il Ministero su diversi temi: la trasparenza nelle nomine, la governace farmaceutica, le DAT, le liste d’attesa, la carenza dei medici e la riforma delle specializzazioni dei medici.

Tutto giusto, ma non è sufficiente

Non dovrei essere io a ricordare al Ministro che il Ssn non è fatto di soli medici. Già, perché nelle corsie degli ospedali mancano oltre 50mila infermieri e, secondo i dati OCSE, l’Italia è sotto la media europea nel rapporto infermiere/paziente. Un fenomeno decisamente preoccupante, soprattutto se si prendono in considerazione le percentuali di mortalità: se ogni infermiere assistesse al massimo 6 pazienti (oggi la media oscilla dagli 11 ai 17-18) sarebbero evitabili almeno 3.500 morti l’anno. Ma l’unica priorità sembrano essere i Medici.

100, il numero esatto dei giorni che avremo di ritardo ... (forse)

Da rivedere, poi, sono le modalità di selezione e assunzione del personale: gli infermieri - come tutte le altre professioni sanitarie - vengono selezionati tramite concorsi pubblici che rispondono a leggi risalenti al dopoguerra. Non per ultimo lo stipendio, da decenni inadeguato nonostante il recente rinnovo contrattuale.

La preoccupazione resta alta, perché quello che passa da tutto questo è qualcosa di molto simile all’indifferenza per una categoria professionale che quando si definisce il motore della Sanità non fa peccato alcuno.

A preoccupare ulteriormente è il fatto che questo sia un bilancio che arriva dopo l’incontro tra il Ministro e la FNOPI.

Un po’ eravamo pronti; le dichiarazioni della Mangiacavalli dopo quell’incontro – Non abbiamo portato richieste ed elencati i problemi della nostra professione, ma abbiamo chiesto al ministro di lavorare in sinergia con il ministero, le altre professioni ed i cittadini nell’ottica di realizzare il mandato previsto – non avevano convinto affatto. Ma la situazione inizia ad essere seriamente insostenibile.

Ministro, sarà vero che avete ereditato una situazione molto complessa, ma la strada intrapresa sembra essere la stessa del passato.

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