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editoriale

Luoghi comuni e stereotipi sugli infermieri

di Marco Alaimo

infermiere-sanremo

Navigando nel web si può trovare davvero di tutto.

FIRENZE. C'è voluto poco per rendermi conto di come gli stereotipi e/o i pregiudizi avvolgessero il mondo infermieristico. Lo stereotipo è un luogo comune, uno schema fisso, in psicologia si parla di opinione precostituita, generalizzata e semplicistica, che non si fonda cioè sulla valutazione personale dei singoli casi ma si ripete meccanicamente, su persone o avvenimenti e situazioni.

I luoghi comuni riguardano anche gruppi sociali, in questo caso si parla di cliché. Certo sono molte le categorie professionali che sono prese di mira dal “sentimento comune”, come ad esempio le varie forze dell’ordine, ma se andate ad una festa nel periodo di carnevale, ci si rende conto che la maschera più in voga è quella dell’infermiera sexy.

Una semplice domanda sul motore di ricerca: infermieri e luoghi comuni/stereotipiHo trovato cose che purtroppo immaginavo di incontrare. Nella prima pagina di un sito leggo una domanda tanto antica quanto banale: "perché mi piacciono le infermiere??". La risposta è subito scandita dalla semplicità del pensiero dell’interlocutore: "ho un debole per le infermiere infatti è l'unica situazione (in cui le donne Ndr) che rappresentano uno stato di supremazia… mi piace il loro modo di fare, la loro delicatezza..e poi vogliamo parlare della divisa?? O.o tutte bone".

La ricerca è continuata su altri siti e la conclusione è stata quasi sempre la stessa. Ovviamente se allarghiamo la ricerca alle immagini, si apre un altro mondo ma non è il caso di approfondire.

Il fatto che le infermiere vengano considerate belle e sexy può anche essere un punto a favore della categoria. Purtroppo quello che proviene da affermazioni “popolari” deriva dal fatto che nell’immaginario collettivo la figura dell’infermiere/a sia molto legato ad un fatto di fisicità o al massimo di manualità.

Quali sono gli stereotipi che riguardano gli infermieri? direi che sono tanti. Ecco alcuni che mi sono venuti in mente o che ho trovato in giro:

  • sono ben pagati;
  • non hanno molte responsabilità e sono coperti dai medici;
  • le infermiere vanno con i medici;
  • molti fanno infermieristica perché non riescono ad entrare a medicina;
  • lavorano solo per lo stipendio;
  • non occorre studiare tanto;
  • sono statali quindi chi li smuove più;
  • fanno carriera solo i fannulloni e i raccomandati;
  • sono paramedici.

Ovviamente non tutti la pensano così anzi, gli apprezzamenti arrivano. I tempi sono cambiati, eppure sotto sotto il pregiudizio rimane. Non sarà il traguardo di un titolo accademico come il Dottore in Infermieristica a far cadere anni e anni di senso “comune” che non è solo del popolo ma anche di molti altri professionisti.

Leggiamo in un atto del congresso nazionale IPASVI del 2005 dal titolo “ma la gente comune sa davvero cos’è un infermiere?” che la percezione che c’è in Italia è appunto ancora quella dell’infermiere svampito, con capacità riguardanti al massimo le attività alberghiere, senza un’area personale d’intervento e sempre sotto la guida di un medico.

La condizione si è evoluta da allora e per fortuna il sapere delle Scienze Infermieristiche ha elevato la dignità dei professionisti ma non è ovunque così. Ogni giorno veniamo a conoscenza di episodi che riportano la professione indietro negli anni. Certo non tutta la colpa è del “popolo”, spesso gli stessi infermieri sono protagonisti in negativo.

Abbiamo letto nelle recenti notizie come un ministro della Repubblica si sia un indignata per essere stata chiamata infermiera. In realtà non voleva offendere ma solo ribadire la propria qualifica, e su questo sito l'argomento è stato trattato ampiamente.

In un’ intervista la Senatrice e membro del Comitato Nazionale Silvestro ribadisce alcuni concetti da noi condivisi: “Sappiamo di essere noi i primi comunicatori di quello che facciamo e di chi siamo, ma in Italia l’opinione pubblica ha ancora una percezione inadeguata del ruolo e dell’attività degli infermieri, e questi sono luoghi comuni difficili da scardinare”. Per questo la Silvestro ha chiesto la collaborazione dei mass media, affinché promuovano un’informazione veritiera sulla professione infermieristica.

Compito nostro è quello di fare una giusta informazione e rendere sempre più visibile l’importanza di una professione che ogni giorno cresce e punta sulla ricerca e sul miglioramento della salute dei cittadini. Professionisti a tutto tondo che possono essere anche piacevoli fisicamente, ma che dietro un corpo hanno una mente ben orientata al benessere e alla salute dei cittadini che hanno in cura.

Forse siamo noi stessi i primi a dover cambiare, i primi a dover fare un “mea culpa”, i primi a non arrossire o a nasconderci agli insulti o ai soprusi. Vogliamo solo una dignità che è stata conquistata con pieno diritto. La percezione della società nei confronti degli infermieri sta cambiando, cerchiamo di non farci trovare impreparati.

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