Nurse24.it
acquista il libro

Lavorare come OSS

Iperpiressia, come si deve comportare l'Oss

di Paola Botte

Tecniche Assistenza OSS

    Precedente Successivo

Quante volte vi sarà capitato di dover assistere un paziente con febbre e brividi e di limitarvi a fornire coperte o abiti più caldi e rilevare i parametri come da indicazione infermieristica? Eppure le prestazioni di natura assistenziale, di competenza dell'Oss, volte ad abbassare la temperatura sono molto più complesse e prevedono, oltre a un'attenta sorveglianza, anche delle misure preventive aggiuntive. Una di queste è sicuramente l'idratazione.

Il ruolo dell’Oss in un caso di iperpiressia

termometro

Come si deve comportare l'Oss in caso di iperpiressia

Favorire un adeguato apporto di acqua, tè, camomilla o frutta serve a reintegrare i liquidi persi durante la sudorazione. Si calcola che per ogni grado centigrado di innalzamento della temperatura si perdano tra i 50 e i 75 millimetri di acqua. Per verificare lo stato d'idratazione del paziente è necessario osservare le mucose, lo stato delle labbra che devono apparire morbide e controllare la diuresi.

Altrettanto importante è mantenere la nutrizione con cibi ricchi di carboidrati e proteine magre per contrastare l'enorme dispendio energetico che la febbre provoca. Un'altra indicazione è quella di favorire il riposo a letto e creare un ambiente tranquillo per evitare che durante la fase di rialzo febbrile il paziente si agiti e il corpo produca molto calore.

Per favorire poi la dispersione di calore bisognerebbe togliere gli abiti o le coperte troppo pesanti ed eseguire spugnature tiepide, arieggiare l'ambiente e su indicazione medica eseguire la crioterapia, andando ad applicare la borsa del ghiaccio laddove passano i grossi vasi.

Non bisogna dimenticare che tra i compiti essenziali dell'Oss vi è quello di far sentire sempre a proprio agio l'assistito, che per effetto dell'eccessiva sudorazione potrebbe provare vergogna e agitarsi nell'avere indumenti e biancheria del letto sporchi. Ed è così che diventa fondamentale preoccuparsi anche di questo aspetto che spesso a causa della mancanza di tempo viene sottovalutato.

A volte capita che nonostante questi accorgimenti, il paziente peggiori con episodi di vomito, diarrea, convulsioni e all'Oss, in attesa dell'arrivo del personale medico-infermieristico, non rimanga che gestire la situazione cercando di fare mantenere la calma. In caso di vomito o diarrea bisogna procurarsi una bacinella, traverse e guanti monouso, fazzoletti, materiale per l'igiene della persona, vestiario e biancheria da letto puliti. Abbassare luce e diminuire i rumori, ridurre i cattivi odori, sono tutte accortezze che aiutano a garantire il comfort e la sicurezza.

Di fronte a episodi convulsivi bisogna prima di tutto non lasciarsi prendere dal panico, non scuotere l'assistito o cercare di bloccarlo, allentare l'abbigliamento, soprattutto attorno al collo, porre il paziente in posizione di sicurezza laterale per evitare che possa inalare saliva o vomito, non forzare l'apertura della bocca e osservare il tipo e la durata della crisi per poi riferirlo al personale qualificato e intervenire nel più breve tempo possibile.

In caso di febbre duratura che costringe il paziente a letto per molti giorni l'Oss deve ricordarsi di prevenire, su specifica indicazione medico-infermieristica, altre complicanze come le lesioni da decubito, stomatiti, trombosi venose, polmoniti da stasi e stitichezza. Cambiare posizione ogni due ore, garantire l'igiene del cavo orale, prestare attenzione durante l'assunzione dei pasti a letto, insieme alle terapie prescritte possono senz'altro aiutare il paziente a raggiungere una veloce guarigione.

Ritorna al sommario del dossier Tecniche Assistenza OSS

Commento (0)