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editoriale

Crisi nera per i neo e i vecchi infermieri: in Italia gli Oss continuano a togliere spazio e lavoro

di Angelo

E' quanto emerso al termine di un incontro sui neo-laureati (Premio alla miglior tesi A.A. 2011/2012) svoltosi l'altro giorno a Rimini ed organizzato dal collegio provinciale Ipasvi.

RIMINI. Gli infermieri italiani hanno bisogno di riappropriarsi del proprio spazio occupazionale e della propria dignità professionale. Non va nascosta la volontà della classe politica a tutti i livelli di privilegiare per motivi spesso economici gli operatori socio sanitari a discapito di qualificati ed insostituibili professionisti dell'assistenza quali sono gli infermieri italiani.

A lanciare l'allarme è stata Antonella Santullo, Direttrice della Direzione Infermieristica e Tecnica dell'Ausl riminese, che si è soffermata sulle "Prospettive del mondo del lavoro oggi, competenze infermieristiche per quali organizzazioni?". Santullo è stata chiara: a fronte di circa il 6% di incremento di neo-assunti nel campo infermieristico e il 4% nel campo medico, le strutture pubbliche registrano un potenziamento dell'assunzione di operatori socio sanitari (Oss) di circa il 65%.

Di questo quasi nessuno parla, come quasi nessuno parla della riforma complessiva che si appresta a varare la Regione Emilia Romagna (oltre alla creazione della mega Asl della Romagna) che, se tutto andrà bene, potrebbe dare una svolta allo sblocco dei concorsi per infermieri e allo sblocco di fatto del turn-over. Occorre vigilare su tale riforma e chi rappresenta gli IP a tutti i livelli deve rimanere in allerta per non vanificare gli sforzi effettuati finora nel campo della professione e dell'autonomia. Infatti, l'Emilia Romagna potrebbe anche cambiare per sempre la sua visione dell'assistenza e continuare ad incrementare l'utilizzo degli Oss a discapito dei "nurses" nostrani.

E non è tutto, l'Ausl di Rimini probabilmente non riuscirà ad espletare alcun nuovo concorso per infermieri (l'ultimo in zona dovrebbe essere quello in corso a Cesena e quello in corso a Rimini per n. 5 DS Professional), mentre la graduatoria del vecchio concorso è stata prorogata ancora una volta. A ciò, per finire, vanno aggiunte le notizie provenienti dall'ambito universitario: per Donatella Zanchini, direttrice del Corso di Laurea in Infermieristica (Università degli Studi di Bologna, Polo didattico di Rimini), che si è intrattenuta su "Il tirocinio clinico tra formazione ed organizzazione", si ha una maggiore offerta formativa per la categoria, ma tale offerta è in controtendenza rispetto alle effettive potenzialità occupazionali del Cdl. Oggi circa il 70% dei nuovi infermieri riesce a trovare lavoro entro 12 mesi, contro il 96% degli anni scorsi.

“E la crisi è destinata a peggiorare – ha concluso Gabriella Pesaresi, presidente dell’Ipasvi riminese – occorre capire chi è il nemico degli infermieri italiani e come reagire per invertire l’attuale situazione”.

E se il nemico fosse in noi?

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