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aggressioni in ospedale

Bologna, da Ausl polizza copertura legale anti aggressioni

di Redazione

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Una polizza assicurativa, l'offerta di patrocinio legale e la denuncia per interruzione di pubblico servizio. È quanto sta mettendo a punto l'Ausl di Bologna per tutelare i professionisti sanitari e fare fronte comune contro il fenomeno delle aggressioni in sanità. L'ultimo episodio, in ordine di tempo, risale a lunedì 16 settembre e ha visto coinvolta un'infermiera del Pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore: per lei, lesioni giudicate guaribili in sette giorni.

Infermiera aggredita al Maggiore, per lei 7 giorni di prognosi

Ausl Bologna, in arrivo una polizza anti aggressioni per gli operatori

Alla luce degli ultimi episodi di violenza a danno degli operatori del Pronto soccorso, l'Ausl di Bologna sta mettendo a punto, assieme alla Regione, ulteriori azioni per dare una risposta concreta a chi presta servizio in ospedale e subisce delle aggressioni.

Le novità, fa sapere l'Azienda sanitaria, consistono in una polizza assicurativa, l'offerta di patrocinio legale e la denuncia per interruzione di pubblico servizio, il tutto con l'obiettivo di aiutare gli operatori sanitari, in particolare chi lavora nei Pronto soccorso, nelle strutture di salute mentale, assistenza domiciliare, 118 e front office.

Nei giorni scorsi, dettaglia poi l'Ausl, è stato presentato ai sindacati, durante l'ultimo incontro del Tavolo permanente istituito lo scorso anno per fare fronte comune contro il fenomeno delle aggressioni, un piano per la sicurezza in corso di studio con la Regione. Le nuove misure, che si aggiungono ad altre già messe in atto, dovrebbero servire a migliorare la situazione per quanto riguarda le aggressioni, che dall'inizio dell'anno, scrive l'Azienda, sono state sei.

Sette, in realtà, perché bisogna aggiungere quella avvenuta alle 20 di lunedì 16 settembre al Pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore, dove un'infermiera 27enne è stata assalita dal figlio di un uomo a cui stava per iniettare dell'antidolorifico.

L'uomo, un 55enne campano residente a Bologna, era rimasto vittima di un incidente stradale e quando l'infermiera stava per fargli l'iniezione ha iniziato a urlare, provocando l'intervento del figlio 30enne, che ha strattonato la donna per un braccio facendo cadere la sacca con l'antidolorifico e causandole lesioni giudicate guaribili in sette giorni. Per il momento l'uomo è stato denunciato per interruzione di pubblico servizio, ma non è escluso che l'infermiera lo denunci per le lesioni che le ha procurato.

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