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Emergenza-Urgenza

Colpito da arresto cardiaco, infermiere lo salva

di Redazione Roma

Extraospedaliera

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Un infermiere del Pronto soccorso dell'ospedale di Portoferraio (Livorno), libero dal servizio, ha salvato la vita ad un 97enne che si era accasciato a terra per strada a causa di un arresto cardiaco. L’operatore 34enne, istruttore di Blsd, ha applicato sul posto manovre di rianimazione acquisite nel suo iter di formazione. Il ringraziamento dell’Azienda Usl Toscana nord ovest per quanto fatto.

Livorno: infermiere salva la vita ad un anziano

Florence Nightingale

Rientrava a casa con la spesa in zona Calata (siamo a Portoferraio, in provincia di Livorno) quando, all’improvviso, è crollato a terra colto da malore. In quel preciso frangente, però, passava di lì un infermiere, Iacopo Bracciotti, che si stava recando al lavoro al Pronto soccorso dell’ospedale. Il giovane, 34 anni, non ha esitato neppure un momento e ha praticato le manovre di rianimazione sul 97enne ricorrendo anche a un defibrillatore reso fruibile dalla capitaneria di porto dell’Elba. Un intervento decisivo il suo che, insieme a quello dei volontari del Santissimo Sacramento nonché del personale della Pubblica assistenza di Porto Azzurro, ha permesso di salvare la vita all’anziano (che immediatamente è stato trasportato in ospedale per ricevere tutti gli accertamenti e le cure del caso).

Appresa la notizia, l’Asl Toscana nord ovest ha subito inteso congratularsi con l’infermiere (La direzione aziendale, il dipartimento infermieristico e tutta l’Azienda Usl Toscana nord ovest ringraziano l’infermiere Iacopo Bracciotti per quanto fatto questa mattina, soccorrendo per strada un anziano colto da malore a Portoferraio, si legge nella nota diramata).

Gli infermieri salva vita

Non solo infermieri no vax oppure operatori che fingono di iniettare il vaccino anti-Covid. I “veri” professioni sanitari sono tutti gli altri e il gesto di Bracciotti rimarrà encomiabile. Così come quello compiuto lo scorso novembre da Alessandro Di Franco, che si trovava in vacanza nella sua Sicilia da Reggio Emilia, dove frequenta l’Università (a dicembre ha completato il corso di laurea per diventare infermiere). In quel frangente, il giovane ha salvato la vita a un neonato che stava soffocando – non riuscendo più a respirare – praticandogli le manovre di disostruzione delle vie aeree.

E ancora, in estate a Marina di Camerota, nel Cilento, una bimba di 3 anni era andata in arresto cardiaco mentre giocava. In quel caso era stato provvidenziale l’intervento di un infermiere – per l’esattezza Vincenzo Faraone, coordinatore responsabile del Picc Team presso l’ospedale Antonio Cardarelli di Napoli – che si trovava lì in vacanza con il figlio. Al professionista sanitario era andato il sentito ringraziamento di Teresa Rea, presidente dell’Ordine professionale di Napoli.

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