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Roma, la problematica accesso venoso diventa oggetto di studio

di Rosario Scotto di Vetta

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Ha avuto luogo a Roma nei giorni 29 e 30 gennaio il congresso definito evento nazionale per l'importanza della tematica affrontata: le vene, un tesoro da difendere. Ad intervenire le personalità di spicco del territorio nazionale sulle metodologie di impianto e su quelle di gestione degli accessi vascolari.

ROMA. Presso l’Università Pontefice Urbaniana, un'aula gremita di professionisti della salute, 450 infermieri e medici a discutere della problematica "accesso venoso", una necessità sempre più vitale. La maggiore consapevolezza del personale sanitario di garantire una qualità di cura sempre più elevata e terapie sempre più evolute e complesse, hanno reso il PICC, che sta avendo una diffusione sempre maggiore, lo strumento ideale e indispensabile nel migliorare la qualità di vita delle persone ammalate, e allo stesso tempo semplificare le procedure di reperimento degli accessi venosi, sempre più preziosi.

La presidente del Collegio IPASVI di Roma, Ausilia Pulimeno, è intervenuta durante la presentazione del congresso salutando la platea, felice per l’interessante iniziativa che vede l’infermiere come l’unico indiziato per la sua realizzazione. L’obiettivo degli studi e dell’ attività professionale mettono al centro il cittadino, colui che è sempre più attento sulla qualità erogata dai professionisti che operano al suo fianco, professionisti in grado di soddisfare i suoi bisogni. L’idea di costituire una società scientifica interessata al reperimento e conservazione del patrimonio venoso del paziente, in un momento storico come questo attuale, può davvero essere utile soprattutto per l’accesa discussione in ambito nazionale sulle competenze specialistiche dell’infermiere.

“Il reperimento degli accessi venosi come sesto parametro è un idea originale e provocatoria. Il patrimonio venoso di una persona diventa un aspetto sempre più importante e prezioso e permette di accompagnare il paziente in un percorso terapeutico più accurato cambiando la sua qualità di vita” ha commentato il presidente del collegio romano.

“Si parla molto di competenze avanzate proprio perché evidentemente siamo maturi per affrontare questa tematica, già ampiamente discussa negl’ultimi anni dalla presidente della federazione IPASVI Sen. Annalisa Silvestro". Insomma competenze avanzate infermieristiche sempre più definite insieme a una formazione adeguata specializzando sempre più le competenze infermieristiche nei suoi molteplici ambiti.

“Con il blocco del turnover è difficile applicare tutto questo, ma si sta cercando di venirne fuori. Da un accordo del presidente della Regione Lazio con i sindacati è probabile che si riuscirà a portare beneficio alla sanità regionale anche grazie all’ottimizzazione delle risorse affinché il cittadino abbia un servizio di cura appropriato. Estendere a 360 gradi le competenze specialistiche andando a rivedere la formazione, da quella di base e definendo in modo accurato i corsi post-base" ha concluso Ausilia Pulimeno.

Quella del 29 e 30 gennaio è stata una iniziativa che mette insieme quelle che sono le personalità dei due grandi protagonisti del nostro Sistema Sanitario Nazionale, ossia medici e infermieri. Le esperienze di queste due grandi figure professionali, se riescono a collaborare e coinvolgersi continuando a mantenere grande rispetto delle reciproche competenze e campo d’azione, potranno essere davvero stravolgenti nel nostro sistema sanitario per la felicità dei nostri cittadini.

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