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Patologia

Faringite

di Monica Vaccaretti

Patologia delle vie aeree superiori e comunemente chiamata mal di gola, la faringite acuta è un'infiammazione febbrile della gola. Viene descritta talvolta come un fastidio o una sensazione di prurito nelle forme lievi. Nelle forme più gravi il dolore è così intenso da rendere dolorosa persino la deglutizione. Secondo i dati epidemiologi si manifesta in adulti e bambini, soprattutto intorno ai 4-7 anni, e l'incidenza è maggiore durante la stagione invernale. Colpisce la mucosa che riveste la faringe, cavità che si trova tra le vie respiratorie e le vie digerenti c che permette il passaggio dell'aria nella laringe e del cibo nell'esofago. La sede colpita dall'infiammazione si trova tra la bocca e le fosse nasali, nella parte superiore, e tra la laringe e l'esofago, nella parte inferiore. Oltre alla forma acuta, che si manifesta improvvisamente e rapidamente, la faringite può cronicizzare se dura più di una settimana, persiste nel tempo ed è caratterizzata da riacutizzazioni. Generalmente la forma acuta è di origine virale o batterica, quella cronica è frequentemente associata a malattie di altri organi e apparati o a particolari abitudini di vita e a condizioni di lavoro.

Faringite: cos'è e da cosa è causata

La faringite può essere di natura virale o di natura batterica

La faringite è nel 70% dei casi di natura virale, provocata generalmente da virus del comune raffreddore (rinovirus, adenovirus, coronavirus, influenza, virus respiratorio sinciziale) e occasionalmente da virus:

Nel 30% circa la causa è batterica. Quando l'infezione è causata dallo streptococco di gruppo A beta-emolitico, il più comune, la condizione è detta mal di gola da streptococco. Gli streptococchi sono i più comuni batteri associati a faringiti acute. A volte gli agenti eziologici sono:

Infezioni virali non complicate di solito guariscono rapidamente, entro 3-10 giorni dalla comparsa. Tuttavia le faringiti causate da batteri più virulenti, come gli streptococchi di gruppo A, di solito sono malattie più gravi nella fase acuta. Inoltre sono più significative a causa dell'aumentata incidenza di complicanze come:

La faringite può essere causata anche da infezioni del rinofaringe e dell'orofaringe come adenoiditi e tonsilliti e da malattie del naso e dei seni paranasali (riniti, rinosinusiti, ostruzione respiratoria nasale). Cause rare comprendono:

Nelle forme croniche l'eziologia è dovuta a:

  • abuso di fumo e alcol
  • inalazione di sostanze irritanti
  • ambienti di vita e di lavoro con clima secco o presenza di polveri e vapori
  • inquinamento
  • reflusso gastro-esofageo

Faringite: diagnosi

Identificare l'eziologia è fondamentale per una diagnosi precoce. Un rapido screening - attraverso il test per individuare gli antigeni streptococchici (RADT), il titolo della streptolisina e le colture della gola - è usato per determinare il microrganismo eziologico così da prescrivere un'adeguata terapia. Anche i tamponi nasali e le colture ematiche con antibiogramma possono essere necessari per identificare il patogeno. La diagnosi è possibile già alla visita medica perché la faringite è facilmente riconoscibile clinicamente: una gola arrossata e gonfia con secrezioni biancastre sulla mucosa faringea e ingrossamento dei linfonodi del collo sono segni caratteristici.

Le faringiti croniche possono essere indagate con una video-endoscopia nasale con fibroscopio a fibre ottiche che permette di ispezionare e visualizzare le cavità nasali e il rinofaringe. Rinorrea e tosse indicano solitamente una causa virale. Un'adenopatia cervicale posteriore o generalizzata e un'epatosplenomegalia, con astenia e malessere per oltre una settimana, devono suggerire una faringite dovuta a mononucleosi infettiva.

Anamnesi positiva per febbre, essudati tonsillari, assenza di tosse, linfoadenopatiadolorosa cervicale anteriore sono i 4 criteri del punteggio di Centor, racomandato per fare diagnosi di faringite causata dallo sptreptococco di gruppo A beta-emolitico.

Faringite: segni e sintomi

I segni e i sintomi variano a seconda dell'agente patogeno. Nella faringite acuta la membrana faringea è fortemente arrossata, le tonsille e i follicoli linfoidi sono gonfi e chiazzati di essudato, i linfonodi cervicali sono ingrossati e dolenti. Possono essere presenti anche:

  • febbre
  • malessere
  • mal di gola
  • raucedine
  • tosse
  • rinite

Disturbi comuni sono sensazione di corpo estraneo, di secchezza e di prurito in gola. Frequente è la disfagia. Possono comparire anche afonia e otalgia.

Faringite: trattamento

La terapia è farmacologica e nutrizionale. Se l'origine è virale, la faringite solitamente si risolve spontaneamente e rapidamente, pertanto basta controllare il dolore e il malessere con collutori e farmaci antidolorifici e antinfiammatori. Se l'origine è batterica il trattamento prevede la somministrazione di agenti antimicrobici Per gli streptococchi del gruppo A il farmaco di scelta è la penicillina. Ai pazienti allergici alla penicillina e resistenti all'eritromicina (un quinto degli streptococchi di gruppo A e la maggior parte dei ceppi di Staphylococcus aureus sono resistenti alla penicillina e all'eritromicina) possono essere prescritte cefalosporine e macrolidi (claritromicina e azitromicina).

Gli antibiotici sono somministrati almeno 10 giorni, per ottenere una eradicazione completa del germe dall'orofaringe. Gravi mal di gola possono essere alleviati dall'assunzione di farmaci analgesici su prescrizione, assunti ad intervalli di 3-6 ore. Farmaci anti tosse, come la codeina, possono essere richiesti per controllare una tosse dolorosa e persistente che spesso accompagna le faringite acute. Durante la fase acuta della malattia, il paziente deve seguire una dieta liquida o semisolida, a seconda dell'appetito e del grado di fastidio causato dalla deglutizione. A volte la gola è talmente infiammata che non si riesce ad assumere liquidi per bocca in quantità adeguata; in tal caso si ricorre alla somministrazione endovenosa. In alternativa il paziente viene incoraggiato a bere il più possibile, almeno 3 litri al giorno.

L'infermiere istruisce il paziente a rimanere a letto durante lo stato febbrile, o riposare frequentemente. La cute viene esaminata spesso per rilevare l'eventuale presenza di eruzioni poiché la faringite acuta può precedere altre malattie infettive. Per ridurre lo spasmo dei muscoli faringei può essere efficace ammorbidire le mucose con soluzioni calde. Il sollievo dei sintomi, in pazienti con forte mal di gola, può essere ottenuto anche applicando un collare di ghiaccio.

L'igiene del cavo orale può alleviare notevolmente il malessere del paziente e prevenire lo sviluppo di ragadi delle labbra e infiammazioni nella bocca, in presenza di infezione batterica. L'infermiere istruisce il paziente a riprendere gradualmente l'attività. In soggetti con infezione da streptococco emolitico è indicata una terapia antibiotica per prevenire possibili complicanze quali nefrite e febbre reumatica che possono insorgere 2 o 3 settimane dopo la guarigione della faringite.

Tipi di faringite e conclusioni

La faringite cronica è comune in adulti che lavorano o vivono in ambienti polverosi, usano molto la voce, soffrono di tosse cronica e sono dediti all'alcol e al tabacco. Sono noti tre tipi di faringite cronica:

  • ipertrofica: caratterizzata da ipertrofia generalizzata e congestione della membrana mucosa faringea, di colore rosso vivo, ispessita ed irregolare
  • atrofica: probabilmente uno stadio avanzato del primo tipo, la membrana è sottile, biancastra, luccicante e a volte grinzosa
  • granulare cronica: caratterizzata da molti follicoli linfatici gonfi sulla parete faringea

I sintomi della faringite cronica sono spesso aspecifici, variabili e soggettivi. Si lamenta un costante senso di irritazione per secchezza o gonfiore in gola, presenza costante di secrezione catarrale che si raccoglie in gola e può essere espulsa dalla tosse, difficoltà di deglutizione.

Non esistono terapie definitive, occorre trattare la causa. Il trattamento della faringite cronica è diretto ad alleviare i sintomi, a evitare l'esposizione ad agenti irritanti e a curare eventuali patologie respiratorie, polmonari o cardiache che possano essere responsabili di tosse cronica.

La congestione nasale può essere alleviata mediante instillazione di spray orali. Se l'anamnesi rileva allergia, viene somministrato un anticongestionante antistaminico ogni 4-6 ore. Il malessere che accompagna la faringite può essere efficacemente controllato con antidolorifici. L'infermiere istruisce il paziente ad evitare il contatto con altre persone, almeno fino a quando ha febbre, per evitare la diffusione dell'infezione. L'uso di alcolici, il tabacco e il fumo indiretto, nonché l'esposizione a basse temperature vanno evitati, così come l'inquinamento ambientale e occupazionale. Il contatto con inquinanti può essere minimizzato dal paziente mediante l'impiego di mascherine monouso.

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