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Patologia

Urine torbide e con pus, la piuria

di Alba Tavolaro

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La piuria consiste nella presenza di materiale purulento (pus) nelle urine, che assumono quindi una colorazione torbida dovuta all’elevato numero di globuli bianchi. Solitamente la piuria si associa a infezione batterica delle vie urinarie accompagnata da batteriuria.

Piuria, che cos’è e a cosa è dovuta

La piuria è comunemente definita come presenza di pus nelle urine. È caratterizzata dalla presenza di un elevato numero di globuli bianchi nelle urine (almeno 10 globuli bianchi per mm3 di urina centrifugata), conferendo loro un aspetto torbido. Solitamente la piuria si associa a infezione batterica delle vie urinarie accompagnata da batteriuria.

Esiste una forma di piuria denominata sterile (cioè nessuna crescita batterica su terreni di coltura e la presenza persistente di globuli bianchi nelle urine) e può essere dovuta a diverse condizioni come il cateterismo vescicale, litiasi, neoplasie della vescica, malattie virali sessualmente trasmissibili, tubercolosi renale (piuttosto rara), cistite interstiziale, malattie renali, pielonefriti, prostatite, polmonite, malattie autoimmuni, malattia di Kawasaki, ecc.


La piuria può anche essere indotta dall’assunzione di alcuni farmaci come anti-infiammatori non steroidei (FANS), diuretici, antibiotici, inibitori della pompa protonica. 


Sintomi di piuria

La piuria può essere asintomatica o presentare sintomi correlati alla patologia scatenante.

Nel caso di infezioni urinarie i segni e sintomi possono includere: disuria, ematuria, urine maleodoranti, dolore pelvico, febbre con brividi, nausea o vomito, urine torbide. Possono inoltre essere presenti sintomi come anoressia, astenia, ecc.

Cause di piuria

La causa più comune di piuria è rappresentata dalle infezioni batteriche del tratto urinario sia inferiore che superiore (uretrite se interessa l’uretra, cistite se interessa la vescica e pielonefrite se interessa i reni) dovute a microrganismi patogeni più frequentemente causate da escherichia coli.

Alcune condizioni possono essere correlate a piuria come, ad esempio:

  • scarsa igiene personale
  • presenza di catetere vescicale a permanenza
  • gravidanza
  • urine cronicamente alcaline
  • ritenzione urinaria

Piuria sterile, cos’è e come si caratterizza

Non è insolito riscontrare una piuria sterile nella pratica clinica ed è di difficile gestione in quanto non ci sono linee guida e non esiste una vera e propria definizione se non semplicemente la presenza di globuli bianchi nelle urine, in assenza di infezioni batteriche o batteri non rilevati all’esame colturale delle urine.

Potrebbe essere dovuta a infezioni virali, frequentemente malattie sessualmente trasmesse o altre condizioni patologiche.

La piuria sterile può essere classificata in infettiva o non infettiva.

Cause infettive Cause non infettive
Le infezioni batteriche delle vie urinarie sono estremamente comuni e nella maggior parte dei casi trattate con successo con terapie antibiotiche empiriche. Tuttavia una infezione urinaria trattata può presentarsi con piuria sterile.
  • Nei soggetti giovani sessualmente attivi la piuria sterile può essere dovuta a chlamydia trachomatis.
  • Nei soggetti anziani può essere dovuta a prostatiti, cistoureterite, ecc.

Infezioni virali come l’adenovirus e infezioni parassitarie come la schistosomiasi possono dare piuria sterile. Nei pazienti con piuria sterile cronica può essere presente la tubercolosi renale (anche se molto rara)

La piuria può verificarsi anche in assenza di infezioni e può essere dovuta a cause infiammatorie come per esempio l’appendicite, trattamenti radioterapici nella zona pelvica possono essere correlati a piuria o può essere conseguenza di indagini diagnostiche invasive come la cistouretroscopia

In assenza di cause evidenti e di diagnosi certa, l’accertamento è fondamentale perché la piuria può essere causata dall’assunzione di alcuni farmaci, dalla presenza di neoplasie, malattia del rene policistico ed altre malattie renali.

Ci sono altre patologie sistemiche che possono dare piuria come il Lupus eritematoso sistemico, la malattia di Kawasaki, diabete, sarcoidosi, ipertensione maligna.

L’approccio iniziale è sempre costituito dalle analisi chimico-fisiche delle urine e dell’urinocoltura, la cui corretta esecuzione è fondamentale.

Altrettanto importanti sono gli esami ematochimici quali emocromo, funzionalità renale e funzionalità epatica.

A seconda dei protocolli in uso possono essere utili nei soggetti sessualmente attivi, la ricerca per clamidia e gonorrea. Infine altri approfondimenti diagnostici dipendono dalla possibile causa della piuria.


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