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Patologia

Poliuria, aumento patologico di emissione urinaria nelle 24 ore

di Alba Tavolaro

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Con poliuria si indica la disfunzione urinaria che vede l’incremento eccessivo del volume urinario, che può arrivare a superare i 3000 ml nelle 24 ore. Dovuta perlopiù a nefropatie e/o diabete, la poliuria è quasi sempre associata a polidipsia, ovvero un eccessivo introito di acqua da parte del soggetto, e può essere primitiva (in genere dovuta a disturbi psichiatrici) o secondaria ad altre condizioni patologiche.

Poliuria: Cause, sintomi e trattamento di una disfunzione urinaria

Si definisce poliuria, un incremento eccessivo del volume urinario che può superare 3000 ml/24 ore

In fase di accertamento, bisogna sempre distinguere la poliuria dalla pollachiuria (aumento della frequenza delle minzioni ma con piccoli volumi di urina e con diuresi giornaliera normale) attraverso il monitoraggio della diuresi delle 24 ore.

Quando si parla di poliuria bisogna distinguere, inoltre, tra diuresi osmotica o diuresi acquosa, poiché si possono ipotizzare diversi processi fisiopatologici alla base del disturbo.

Infatti ci sono condizioni patologiche che possono alterare la normale osmolarità delle urine prodotte determinando una diuresi idrica o osmotica:

  • se si ha una poliuria con la diuresi >3000 ml/24 ore, ma l’osmolarità è <250 mosmol/lt la diuresi viene definita come idrica (diabete insipido, riduzione dei livelli di ormone antidiuretico, polidipsia, terapia farmacologica). In questo caso potrebbe essere utile effettuare il test di deprivazione dell’acqua;
  • se si ha poliuria con una diuresi >3000 ml/24 ore ma l’osmolarità è >300 mosmol/lt la diuresi è osmotica (aumento dei livelli di azoto, iperglicemia, malattie renali, diabete mellito, infusione di mannitolo). In questo caso, attraverso la raccolta delle urine delle 24 ore, è possibile misurare la concentrazione di soluti come il sodio, potassio, glucosio, urea ed altri soluti.

Poiché i quadri patologici che possono provocare la poliuria sono molteplici può essere utile un approccio sistematico in fase di accertamento:

  • distinguere l’incremento del volume urinario (poliuria) dall’aumento della frequenza delle minzioni (pollachiuria)
  • presenza di polidipsia
  • variazione importante del peso corporeo
  • presenza di familiarità con il diabete mellito o col diabete insipido
  • presenza di patologie neurologiche (traumi, meningiti, interventi neurochirurgici)
  • presenza di disturbi psichiatrici
  • terapie farmacologiche con diuretici, farmaci nefrotossici, litio, ecc.
  • malattia renale cronica
  • rene policistico
  • ostruzione del tratto urinario.

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