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editoriale

Donazione di organi: chi può donare cosa?

di Federico Ruta

Rispondere alla domanda è semplice, ma l'argomento è delicato e necessita di alcuni chiarimenti. Solo la chiarezza delle risposte può garantire una scelta consapevole. La donazione è un atto di generosità a titolo gratuito, attraverso il quale vengono ceduti organi o tessuti a scopo di trapianto terapeutico.

donatore

La motivazione che spinge a compiere tale gesto è riassunta in una sola parola: “spirito di solidarietà”. Infatti, la donazione da cadavere di organi e tessuti a scopo terapeutico è, a tutti gli effetti, un’azione di grande altruismo e  solidarietà che coinvolge la società nella sua globalità e nella quale i singoli cittadini ne sono la concretezza attiva.

I singoli gesti compiuti dovrebbero ottenere maggiore riconoscimento sociale,  essere adeguatamente organizzati a livello istituzionale con lo scopo di diffonderli sotto forma di bene comune e di valore inestimabile.

Parlare con il  cittadino di consenso alla donazione dei propri organi e tessuti implica il coinvolgimento di molteplici fattori (culturali, religiosi, psicologici, ecc.), che spesso non vengono presi in considerazione, perché gli “addetti ai lavori” non sono quasi sempre adeguatamente qualificati determinando una non corretta informazione che potrebbe solo lasciar spazio a dubbi e a molteplici interrogativi senza risposta.

L’informazione dovrebbe conglobare in almeno due concetti:

  • la reciprocità della donazione, si tende a ritenere la donazione una possibilità estranea alla nostra vita mentre si ritiene ovvio il ricevere organi in caso di malattia;
  • la responsabilità di dare, preventivamente in vita, almeno un’indicazione o meglio ancora, una risposta precisa al dilemma;

Ognuno di noi dovrebbe scegliere in vita di essere donatore senza derogare la scelta.

Inoltre, come in molte scelte cruciali, quella di donare i propri organi e tessuti, dovrebbe essere considerata in un unico modo: “scelta consapevole” anche se non si può avere piena consapevolezza in difetto di una corretta informazione.

Nel ruolo di informatore-formatore trova ampio spazio il Medico di Famiglia che è fonte ufficiale e fiduciaria per tutto ciò che concerne la salute della collettività, ma trova anche ampio spazio la figura dell’infermiere che anche se apparentemente possono sembrare dei compiti nuovi, di nuovo c'è solamente il contesto nel quale questi vengono svolti, in quanto rispecchiano dettagliatamente ciò che viene individuato dal Profilo Professionale dell'Infermiere sancito dal D.M. n. 739 del 1994 che definisce l'assistenza infermieristica di natura tecnica, relazionale ed educativa e dal codice deontologico al capo IV articolo 40 che dice che l'infermiere favorisce l’informazione e l’educazione sulla donazione di sangue, tessuti e organi quale atto di solidarietà e sostiene le persone coinvolte nel donare e nel ricevere.

Tutti noi siamo potenziali donatori, ma diventiamo tali solo nel momento in cui il nostro cervello (e quindi l’individuo) perde irreversibilmente tutte le proprie funzioni (decesso). In altre parole viene ufficialmente riconosciuto che la morte di tutto il tessuto encefalico, che dà origine a tutti i processi vitali, coincide con la morte dell’individuo.

Potremmo pertanto definire l’evento senza alcun aggettivo distintivo poiché la morte dell’intero encefalo coincide con la perdita irreversibile di qualsiasi capacità di regolazione e coordinamento di tutte le funzioni necessarie alla vita, come la respirazione, il controllo della circolazione, la temperatura, le funzioni vegetative e la regolazione ormonale, la sensibilità al dolore.

Tale situazione, anche in presenza di un trattamento intensivo massiccio, porterebbe in breve tempo all’arresto anche del cuore.

Ma cosa è possibile donare?

Gli organi che si possono donare sono: cuore 65aa, reni senza limite di età, fegato senza limite di età, polmoni 50aa, pancreas 45aa e intestino; d'altro canto i tessuti che comunemente possono essere donati sono: valvole cardiache 50aa, cornee 75aa, tessuto osseo 75aa, tessuto cutaneo 75aa.

Gli organi e i tessuti vengono prelevati nelle sale operatorie degli ospedali accreditati da équipe chirurgiche che operano nel più grande rispetto del corpo del defunto. Dopo il prelievo, il corpo del defunto viene ricomposto accuratamente e messo a disposizione dei congiunti.

Nella processo di donazione, la peculiarità maggiore è che il donatore e ricevente non si conoscono, in quanto non c’è alcun rapporto diretto tra di loro, inoltre il gesto è rivolto alla collettività, la quale secondo regole certe, stabilisce chi sarà il beneficiario.

L’impegno di tutti noi è vincere l’indifferenza e prendere una decisione in vita tenuto conto che tutti possiamo diventare potenziali donatori e tutti possiamo diventare potenziali riceventi, ma soprattutto è preferibile non lasciare la decisione ai propri cari in un momento di dolore e di angoscia.

Federico Ruta

Infermiere
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