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Medici assunti per fare gli infermieri, la denuncia Opi

di Redazione

La professione di infermiere non si improvvisa. Le competenze devono essere rispettate in quanto il campo di attività è determinato dal profilo professionale, dall'ordinamento didattico e dal codice deontologico: Massimiliano Sciretti, presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Torino e del coordinamento delle professioni infermieristiche del Piemonte, è categorico nella risposta alla comunicazione del Dipartimento Emergenza-Malattia infettive diramata domenica 8 novembre, secondo la quale - come riportato dai media - le Asl in difficoltà nel reclutamento del personale in quantità adeguate sarebbero autorizzate ad assumere figure di supporto equivalenti e se necessario "di profili superiori".

Sciretti, Opi Torino: Professionalità infermieri va rispettata

La carenza di personale è imponente e la Regione Piemonte ne sta subendo le conseguenze in questa nuova ondata di Covid-19. Una emergenza di personale per combattere la pandemia - scrive Sciretti in una nota - che vedrebbe in prima fila la professione degli infermieri. Cui farebbe seguito l’invito del Dipartimento ad arruolare non solo quelli di supporto o equivalenti – come le infermiere dei reparti di pediatria o ostetricia – ma anche medici laureati in attesa di specializzazione che sarebbero pronti ad assolvere le funzioni infermieristiche.

Soluzioni che hanno destato notevoli perplessità da parte dell’Ordine delle professioni infermieristiche: Crediamo che siano ben altre le strade da percorrere – aggiunge Sciretti – Dal momento che si registra una indubbia carenza di laureati, perché non coinvolgere innanzitutto gli studenti di Infermieristica degli ultimi anni prima di rivolgersi ad altre categorie professionali? A nostro avviso inoltre si dovrebbe dotare gli ospedali, Pronto soccorso, studi medici e strutture sanitarie di personale amministrativo in modo da sgravare infermieri e medici da quelle pratiche. Ciò sarebbe utile per rendere ancor più operative le categorie che sono a contatto con i malati in questo momento di emergenza sanitaria.

Se la posta in gioco è quella di garantire l’assistenza ospedaliera e territoriale, OPI Torino chiede comunque il rispetto della professionalità in tutti i suoi aspetti. Già da tempo il Coordinamento piemontese degli Ordini delle professioni infermieristiche, insieme al SIDMI (Società italiana per la direzione e il management delle professioni infermieristiche), ai sindacati regionali ed al coinvolgimento di tutte le parti sociali ha chiesto alla classe politica un energico intervento. E di aprire un confronto sull’adeguamento degli organici e dei piani di fabbisogno di personale infermieristico, sull’aggiornamento della programmazione degli accessi universitari con nuove risorse, sulla gestione dei fondi contrattuali.

Senza dimenticare – conclude il presidente – la possibilità di costituire rapporti di collaborazione con le Asl per fornire personale in prestazione aggiuntiva – indispensabile per far fronte all’emergenza e coprire la carenza di personale infermieristico e definire i titoli sull’accesso alla Direzione delle Aziende di servizi alla persona.

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