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COVID-19

Trento, vaccinato il 20% degli infermieri no vax sospesi

di Redazione Roma

Sono 120 i professionisti sanitari che fino ad oggi sono stati sospesi (la maggior parte degli iscritti all’Ordine si è vaccinata). Il 20% che non aveva inteso vaccinarsi, a pochi giorni dalla sospensione, ha cambiato idea. Il presidente dell’Opi Trento, Pedrotti: Bene così, auspico che la percentuale aumenti.

Infermieri no-vax, a Trento più del 20% dei sospesi ha deciso di vaccinarsi

Trento: il 20% degli infermieri che non aveva voluto vaccinarsi in poche settimane dalla sospensione ha cambiato idea

Solo pochi giorni fa in Lombardia sono stati sospesi 241 infermieri no vax negli ospedali. E, a fronte di 603 atti di accertamento, altri 244 professionisti sanitari sono stati riammessi per essersi vaccinati contro il Covid.

Una marcia indietro, quella degli infermieri “pentiti”, che interessa anche Trento, dove sono circa 120 gli infermieri che operano nelle varie strutture sanitarie e sociosanitarie fino ad oggi sospesi (occorre precisare che la maggior parte degli iscritti all’Ordine si è vaccinata).

Ma oltre il 20% di chi nel corso delle ultime settimane è stato sospeso, dopo aver ricevuto la comunicazione dall’Azienda sanitaria, poiché aveva deciso di non vaccinarsi, ha poi scelto di farlo. Soddisfazione in merito è stata espressa dall’Ordine delle professioni infermieristiche della Provincia di Trento, che attraverso il suo presidente Daniel Pedrotti, ha parlato di dato importante, auspicando che questa percentuale nei prossimi giorni possa aumentare ancora e in maniera significativa.

Lo stesso Opi Trento si era detto preoccupato per la questione degli infermieri chiamati a sostituire gli Oss sospesi (è inaccettabile per la sicurezza dei cittadini e per la dignità della professione infermieristica anche un utilizzo intercambiabile di infermieri e operatori socio sanitari).

Tornando ai numeri che sono stati forniti dall’Ordine, dei 120 infermieri sospesi allo stato attuale per inosservanza dell’obbligo vaccinale, previsto dalla Legge 76/2021 – già in vigore dallo scorso 1° aprile come decreto legge, poi convertito – il 20% ha deciso nell’ultimo periodo di vaccinarsi e circa un 5% ha ricevuto il certificato di esenzione alla vaccinazione anti-Covid per specifiche condizioni cliniche attestate. Riprende Pedrotti: Siamo consapevoli che nei giorni a venire ci sarà una nuova tranche di sospensioni. L’invito che rinnoviamo ai colleghi non ancora vaccinati è di farlo quanto prima, per sé stessi, per i propri famigliari, parenti e amici, per la tenuta del sistema sanitario e soprattutto per la sicurezza delle persone fragili che assistiamo quotidianamente.

Parole, le sue, precedute da quelle di Antonio Ferro, direttore generale facente funzione dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari: In merito alla situazione del personale sanitario non ancora vaccinato, dopo le prime sospensioni una parte di quanti non si erano vaccinati stanno decidendo di farlo. Gli effetti benefici del vaccino sono sotto gli occhi di tutti e dunque chiedo a chi non lo ha ancora fatto, al di là delle proprie convinzioni personali, di vaccinarsi e di farlo per sé e per gli altri.

E l’auspicio che giunge dall’Ordine è proprio quello che gli infermieri che non si sono ancora vaccinati, privi di ragioni sanitarie valide e certificate, lo facciano a stretto giro. Così si agisce nel rispetto del nostro codice deontologico riconoscendo il valore delle evidenze scientifiche quale base dell’agire professionale e con responsabilità nei confronti della tutela della salute collettiva, chiosa Pedrotti.

Giornalista

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