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Wound Care

Tre ceramidi essenziali nella xerosi correlata a diabete

di Sandra Ausili

Diabete

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Il diabete è una sindrome che porta con sé una lunga serie di complicanze reali e potenziali. Tra i disturbi più comuni per le persone con diabete - insieme ad una risposta immunitaria meno efficace che può contribuire all’aumento del rischio di infezioni ricorrenti, ulcere e piede diabetico - si registra la secchezza cutanea (xerosi), segno più frequente soprattutto in caso di diabete di tipo 2. Una revisione della letteratura1 suggerisce che l’utilizzo quotidiano di detergenti e idratanti delicati a base di ceramidi essenziali è una delle misure che può aiutare a migliorare la disfunzione della barriera cutanea, prevenendo la comparsa di complicanze.

Diabete e xerosi cutanea, il ruolo delle ceramidi essenziali

Detergente e crema idratante contenenti ceramidi sono stati associati a miglioramenti statisticamente significativi nella xerosi associata al diabete, nella gravità valutata dal medico e dal paziente e nel miglioramento della qualità di vita4.

Il diabete è una patologia cronica complessa, che insorge quando il pancreas perde la sua capacità di produrre un'adeguata quantità di insulina o l’organismo instaura una resistenza all’insulina prodotta, diventando incapace di utilizzarla correttamente.

Il diabete, se curato male o trascurato, soprattutto nelle persone predisposte, determina danni che colpiscono diversi distretti.

Danni più o meno gravi, tra gli altri, sono osservabili nell’occhio (retinopatia), nel rene (nefropatia), nei nervi (neuropatia), nelle arterie (vasculopatia) e nel cuore (cardiopatia).

Non solo: oltre l'80% delle persone con diabete sperimenta problematiche dermatologiche2 e si stima che circa il 30% di queste nella vita svilupperà almeno una complicanza dermatologica legata in maniera diretta o indiretta alla malattia.

Tra i disturbi dermatologici più comuni al diabete vi è la xerosi (secchezza cutanea), dovuta al fatto che la cute è estremamente sensibile ai disturbi metabolici tipici della malattia diabetica, come l’iperglicemia (aumento del glucosio) e l’iperlipidemia (aumento dei trigliceridi).

Danneggiando direttamente i sistemi cardiovascolare, neurologico e immunitario, che interagiscono e si connettono strettamente alle funzioni cutanee, il diabete genera sofferenza cutanea, spesso acuita dalle svariate e impegnative terapie farmacologiche alle quali è sottoposta la persona diabetica.

Le persone con diabete, inoltre, hanno una diminuita secrezione sebacea e sudoripara e una ridotta idratazione dello strato corneo con conseguente elevata secchezza della pelle che può facilmente generare prurito, il quale a sua volta genera grattamento e microabrasioni.

Va da sé che il riconoscimento e la gestione delle problematiche cutanee correlate al diabete sono importanti per massimizzare la qualità della vita dei pazienti ed evitare gravi complicanze, come il piede diabetico, che tra esse è quella che fa pagare il tributo maggiore.

Una barriera cutanea alterata predispone la pelle alla perdita di acqua e all'invasione di agenti patogeni, che a loro volta possono portare a secchezza, ipercheratosi e arrossamenti da infiammazioni.

La barriera cutanea sana è costituita da corneociti circondati da una matrice lipidica formata da circa il 50% di ceramidi. In presenza di xerosi, questa percentuale diminuisce e diventa fondamentale il ripristino delle ceramidi essenziali. Su questa scia, un board multidisciplinare di esperti ha condotto una revisione della letteratura per identificare le misure che possono aiutare a migliorare la disfunzione della barriera cutanea nei diabetici.

Tra queste, l’impiego di detergenti e idratanti delicati formulati con ceramidi ha dimostrato di aiutare ad apportare benefici nei casi di sindrome del piede diabetico, alterazioni cutanee ittiosiformi, xerosi dovuta al diabete e cheratosi pilare1.

I prodotti formulati con ceramidi essenziali possono essere utili per gestire alcune delle condizioni cutanee dei pazienti diabetici, aiutando a gestire sia la sensazione di prurito che la pelle secca. Questi idratanti aiutano a chiudere le fessure riempiendo gli spazi, sigillando l'umidità nella cute attraverso la produzione di una barriera occlusiva, ammorbidendo così la pelle.

Inoltre, l'utilizzo di specifici detergenti e idratanti può essere utile per mantenere il pH cutaneo ad un livello fisiologico per i pazienti diabetici, migliorando così la funzione barriera e la condizione della pelle; è stato dimostrato che una crema con ceramidi come quelle della pelle migliora le condizioni della pelle secca, che a sua volta migliora la funzione di barriera cutanea, riducendo così gli arrossamenti.

Uno studio internazionale3 in 19 Paesi, tra cui l'Italia, su 528 soggetti ha dimostrato come l'utilizzo quotidiano di una routine detergente e idratante con ceramidi migliori in maniera statisticamente significativa la xerosi correlata al diabete.

Una tra le sfide più considerevoli quando si tratta di assistenza al paziente diabetico è l’aderenza al trattamento e in questo l’infermiere gioca una parte fondamentale: il ruolo educativo che ricopre, infatti, è espresso tramite un processo di “comunicazione interpersonale” atto a responsabilizzare il paziente e volto alla comprensione. L’educazione alla cura della cute (specialmente sul mantenimento della cute pulita e su quali prodotti applicare dopo la detersione) è necessaria per tutti gli individui diabetici e deve essere tarata in base alla situazione personale di ciascuno, sia dal punto di vista di avanzamento della patologia, sia da quello dell’istruzione e del contesto sociale d’appartenenza.

L’infermiere deve essere in grado di aiutare il paziente a prendere maggiore consapevolezza di sé e della malattia, dei suoi bisogni, delle sue paure. Ha la responsabilità di accompagnarlo lungo un percorso di promozione e sviluppo del self-care, anche elaborando un modello di cura che fornisca materiale educativo atto ad implementare l’empowerment della persona.

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