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In Francia i cani al servizio dei bambini diabetici grazie ad ACADIA

di Angelo

PetTherapy

Nasce l'Association de Chiens d'Assistance pour les Diabétiques dall'esperienza di due genitori e oggi ha intenzione di supportare i circa 25.000 pazienti pediatrici con Mellito I e Mellito II. Parla Solène, mamma di un bambino affetto dalla patologia e ispiratrice del sodalizio. Intanto in Italia si studia al CNR per creare un naso elettronico capace di prevenire attacchi di ipo o iperglicemia.

Acadia

Il logo di ACADIA, ovvero l'Association de Chiens d'Assistance pour les Diabétiques che in Francia vuole offrire supporto assistenziale ai bambini affetti dalla patologia attraverso la per-therapy.

PARIGI. Fondata nel 2015 vuole diventare il punto di riferimento in Francia per la pet-therapy destinata ai pazienti diabetici in età pediatrica e giovanile. Si tratta di ACADIA, ovvero l'Association de Chiens d'Assistance pour les Diabétiques (Associazione dei Cani da  Assistenza per i Diabetici), destinata a divenire ben presto la più ampia rete di addestramento degli “amici dell’uomo” specializzati nell’aiuto a pazienti con tale importante papologia.

L’idea di ACADIA è stata presentata nei mesi scorsi al Concorso “Giovani Talenti” di Rhône-Alpes 2015, riscuotendo ottimi apprezzamenti.

L’obiettivo dichiarato di ACADIA è quello di aiutare i bambini ad affrontare e a gestire il diabete attraverso l’ausilio dei cani.

L'origine di questo progetto si fa risalire all’esperienza di due genitori, Solène Grivolat e Arnaud Bertrand. La famiglia è composta da mamma, papà e due figli. Nel 2008, si trovano, loro malgrado, di fronte alla malattia. Teo-Vic, che aveva 2 anni, soffre di diabete di tipo 1. Una patologia che ha radicalmente cambiato la vita della famiglia.

Solène e suo marito si informano sulla malattia.

Lei è Export Director nel settore farmaceutico ed è consigliera per la Francia nel commercio estero. Grazie al suo lavoro riesce a dedicarsi alla malattia e diventa studia gli interventi assistenziali sui bambini diabetici oltralpe.

E’ lei che scopre che in Francia non c’è un protocollo e nessuna organizzazione che utilizza i cani come “adiuvante" di questi bambini.

"Ho letto di cani che danno l'allarme davanti a pazienti con diabete. Mi sono resa conto che ci sono in tutto il mondo tranne che in Francia. I cani hanno un olfatto 20.000 volte più sviluppato del nostro, questi cani sono in grado di rilevare catecolamine e acetone. Pertanto se addestrati bene possono prevenire efficacemente ipo o iperglicemia e complicanze ad esse correlate - spiega Solène a Infirmiers.com, uno dei quotidiani telematici sanitari più conosciuti in terra francese e non solo - mi è subito piaciuta l’idea e anche a mio marito e da allora siamo partiti con un progetto che portasse alla creazione di una scuola di addestramento per cani.

Il cane può prevenire non solo le complicanze dell’ipo/iperglicemia ma fornire un sostegno amicale e morale ai pazienti pediatrici e agli adolescenti.

Crediamo che un cane può essere un forte sostegno psicologico per qualcuno in buona salute, allora ciò che è di più per una persona malata - aggiunge Solène - in Europa, circa 120 000 bambini hanno il diabete. Migliorare la vita quotidiana dei bambini con il diabete e le loro famiglie è la nostra mission.

Ma dove sono presenti i cani per diabetici? Prevalentemente negli Stati Uniti d’America, in Canada e in Australia, ma si stanno diffondendo rapidamente in Europa e più precisamente in Germania, Regno Unito, Svizzera e Austria.

Da qualche tempo alcuni esperimenti vengono fatti anche in Italia, dove addirittura il Consiglio Nazionale delle Ricerche sta studiando da tempo il sistema per creare un “Naso elettronico”, ovvero simulare l’olfatto umano/canino per prevenire gli stati pio e iperglicemici.

In Francia, quasi 25 000 bambini hanno il diabete. I cani possono offrire loro un buon sostegno.

L’Associazione ACADIA è ai primi vagiti di vita, ma scommettiamo che continuerà a far parlare di se e che l’esperienza di questi due genitori francese stimolerà la nascita di altre iniziative similari nel resto del Mondo.

A volte basta un po’ di coraggio e il giusto intuito per diventare dei bravi assistenti e giungerà là dove nessun professionista delle cure è giunto prima!

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