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Cercasi peluche: Vercelli chiama, l'Italia risponde

di Sara Di Santo

Un amico di peluche per sopportare meglio i giorni del ricovero in pediatria. All’ospedale Sant’Andrea di Vercelli è partito #facciamogirareinostripeluche, un appello nato dall’idea di un’infermiera che in poco tempo ha conquistato tutta Italia.

#facciamogirareinostripeluche, da Vercelli l'hashtag conquista l'Italia

Le infermiere della pediatria di Vercelli con alcuni peluche (foto La Stampa)

Ciao, ti farò compagnia in questi giorni ma se vuoi puoi portarmi a casa con te. Da qualche giorno ogni bambino che viene ricoverato nel reparto di Pediatria dell’ospedale Sant’Andrea di Vercelli trova sul letto della stanza di degenza un pupazzo di peluche e un bigliettino con questa frase.

L’idea è venuta a Michela Braghin, coordinatrice infermieristica del reparto, che sulla scia del bookcrossing ha lanciato sui social l’hashtag #facciamogirareinostripeluche: un appello affinché i pupazzi di bambini ormai diventati grandi possano avere una seconda vita e donare un sorriso ai bimbi che vivono un momento difficile.

In reparto giochi e pupazzi non mancano mai – ha spiegato l’infermiera - e i nostri piccoli ospiti apprezzano soprattutto questi ultimi, perché di solito spariscono. Dopo i prelievi di sangue, poi, diamo sempre un regalino e sappiamo quanto sia importante per i piccoli e per i loro genitori quel sorriso strappato con un dono inaspettato.

Pubblicato sulla pagina Facebook dell’Asl di Vercelli, #facciamogirareinostripeluche ha subito conquistato l’Italia, tanto che già dal giorno successivo alla pubblicazione dell’appello sul web in reparto hanno iniziato ad arrivare i primi pupazzi.

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