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Friuli Venezia-Giulia

Friuli, Riccardi: sì a deroghe per assunzione personale

di Redazione Roma

La giunta regionale ha approvato una delibera che permette l’impiego temporaneo di professionisti con un titolo non riconosciuto dal Ministero. La richiesta, in origine, dettata dalla situazione emergenziale e dalla necessità. Il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardi: Riteniamo che questo strumento possa fornire adeguata risposta alla grave carenza di personale.

Approvata delibera per impiego temporaneo con titolo non riconosciuto dal Ministero

La richiesta era stata formulata già tempo addietro, considerata la situazione emergenziale e la necessità: la giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato una delibera che introduce alcune deroghe alla norma in materia di riconoscimento delle qualifiche delle professioni sanitarie. Si tratta della delibera n. 134 del 3 febbraio 2022 – “Dl 105/2021, art. 6 bis, deroga alle norme di materia di riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie, disposizioni attuative” – rimarcando che lo strumento fornito dalla decretazione d’urgenza ci permette di mettere in campo strumenti necessari a fronteggiare la strutturale e grave carenza di risorse umane. In questo modo possiamo assicurare l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza. Così il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, che aggiunge: Questo provvedimento approva quegli indirizzi operativi che mettono le strutture sanitarie pubbliche, quelle private o accreditate, le strutture sociosanitarie accreditate e convenzionate con il Servizio sanitario regionale, nelle condizioni di poter assumere temporaneamente personale sanitario in possesso di un titolo di studio non riconosciuto dal Ministero della Salute.

Il focus, dunque, è chiaro: fornire un’adeguata risposta all’importante carenza di personale, permettendo, peraltro, di rafforzare l’attività assistenziale sull’intero territorio regionale. Professionisti sanitari introvabili in Friuli: il grido d’allarme era stato lanciato nello scorso inverno dai dirigenti sanitari Cisl Fp dell’Asufc, temendo il collasso dei servizi sanitari dell’Azienda. Una riduzione di unitàda brivido, come era stata definita dagli stessi rappresentanti sindacali, anche in considerazione che la tendenza al calo è costante, interessando – in generale – tutti i dipendenti dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, che tra dicembre 2018 e giugno 2021 sono passati da 8.939 a 8.632, dunque 307 in soli due anni e mezzo.

Impiego di professionisti sanitari di paesi non appartenenti all’Ue

In particolare, la delibera prevede l’impiego di professionisti sanitari anche tra i cittadini di Paesi non appartenenti all’Ue purché titolari di un permesso di soggiorno che consenta di svolgere attività lavorativa, che presentino un titolo di studio conseguito all’interno della Unione europea oppure iscritti a un ordine o albo professionale dello Stato di provenienza. Alcuni giorni fa ha destato particolare curiosità la notizia che, nelle Rsa lombarde, si ricercano professionisti sanitari dal Perù, ma anche da Argentina, Brasile, Tunisia, Albania e Moldavia.

In merito alla delibera approvata dalla giunta regionale del Friuli, viene contemplata, inoltre, la possibilità di ricorrere a personale con titolo di studio conseguito in un paese non appartenente all’Unione europea con traduzione asseverata in italiano, l'iscrizione a un ordine o albo professionale dello Stato di provenienza, sempre con traduzione asseverata, e la dichiarazione di valore rilasciata dall’Autorità diplomatica o consolare italiana presente nel paese dove è stato rilasciato il titolo, finalizzata a verificare che quest'ultimo soddisfi pienamente le direttive Ue. Quindi Riccardi chiosa: Siamo convinti che questo strumento fornito dalla decretazione d’urgenza possa fornire una adeguata risposta alla grave carenza di personale, rafforzando così l’attività assistenziale sul territorio regionale.

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