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Testate e sputi, a Foggia infermieri e medico ancora vittime

di Redazione

Di nuovo pronto soccorso e di nuovo aggressioni ad infermieri e medici. Questa volta è accaduto a Foggia, dove tre persone si sono trasformate in “belve” e hanno malmenato una dottoressa e due infermieri, uno dei quali ha rimediato la frattura del setto nasale.

Un’ora di follia al Pronto soccorso di Foggia

Insulti, sputi e testate. Questo l’amaro cocktail dell’ennesimo episodio di violenza nei confronti di professionisti della salute che si è maturato nel pomeriggio di lunedì 13 febbraio al Pronto soccorso degli Ospedali Riuniti di Foggia.

Momenti di puro panico quelli che hanno seminato tre persone - due uomini e una donna - giunti in ospedale per far medicare due giovani coinvolti in un incidente stradale.

Effettuata la visita e prestate le cure, la dottoressa era sul punto di dimettere i minori, pressoché illesi. È stato quello il momento in cui è scattata la follia: i tre, che pretendevano una prognosi più consistente, hanno preso ad insultare il medico e ad aggredire fisicamente l’infermiere giunto in suo soccorso.

La donna – ha spiegato Vito Procacci, direttore del Pronto soccorso – ha strappato la casacca dell’infermiere, avvinghiandolo alla gola. È intervenuto un altro infermiere per separarli, ma un uomo che era con lei lo ha colpito con una testata provocandogli la frattura del setto nasale.

Cose assurde, sembravano belve

Molti degli astanti sono intervenuti in aiuto dei sanitari, ma solo l’arrivo della polizia ha posto fine a quelli che sono stati attimi di vero panico.

Dopo un’ora di puro caos, l’attività del Pronto soccorso è ripartita regolarmente, mentre sono ancora oscure le ragioni di tanta furia da parte degli aggressori, che sono stati fermati e condotti in Questura.

Sta ora alla polizia fare luce sulla questione, ma resta pressante l’esigenza di arginare episodi come questo, che mettono a rischio l’incolumità di chi, per professione, si prende cura dei cittadini.

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