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5324 parole, mai la parola “Infermiere”

di Pietro Caputo

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Sembra questo il destino che il Ministro Lorenzin vuole scrivere per la sanità italiana e per gli infermieri?

Il Ministro infatti nei giorni scorsi ha presentato alle Commissioni Affari Sociali della Camera dei Deputati e Igiene e Sanità del Senato le linee programmatiche del Ministero della Salute. Linee guida che non accennano nemmeno una volta alla figura degli infermieri nei progetti futuri. Il Ministro parla di priorità, di prevenzione, di riorganizzazione della rete assistenziale, di L.E.A., del patto per la salute, del fondo sanitario nazionale, dell'assistenza transfrontaliera, delle responsabilità professionali, chiude con le politiche sanitarie e la ricerca, ma dimentica i professionisti che si occupano dell'assistenza.

Parlando di Riorganizzazione della rete assistenziale dice: “ Passo ora a illustrare un altro obiettivo di rilevanza strategica, e cioè la riorganizzazione dell’assistenza territoriale “ poi aggiunge: “Non vi è dubbio, infatti, che su questo tema ..si gioca la stessa sostenibilità del nostro Servizio sanitario nazionale “ e propone: “occorre collaborare con le regioni per accelerare il percorso di attivazione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e delle Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP)“ ma poi aggiunge:“Nella medesima ottica, occorre continuare e completare il potenziamento del ruolo delle farmacie convenzionate nell’erogazione dei servizi sanitari sul territorio. La Farmacia dei servizi, tenuto conto della presenza capillare delle farmacie sull’intero territorio nazionale, può garantire, con ridotti oneri per il SSN, prima assistenza e un’efficace missione di orientamento del cittadino verso gli altri presidi sanitari. Tale nuovo ruolo delle farmacie potrà comportare effetti virtuosi per la finanza pubblica, limitando l’accesso alle strutture ospedaliere e ai pronto soccorso in relazione alle effettive necessità dell’assistenza sanitaria, anche preventiva.. “

La rete di assistenza domiciliare infermieristica e gli infermieri di famiglia sono forse stati eliminati alle ultime lezioni comunali? Non hanno superato il primo turno? 
Sembra a quanto pare che il ballottaggio per il futuro nella sanità, sia tra medici e farmacisti, peccato che i professionisti vicini ai pazienti, quelli che sul territorio possono fare la differenza, ridurre i costi e aumentare le prestazioni sono gli Infermieri.

Sia chiaro che nutriamo il massimo rispetto per tutti gli altri operatori della sanità, collaboriamo e crediamo siano tutti indispensabili, ma non è possibile escluderCi dalla riorganizzazione futura.

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