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Infermieri

Opi Venezia, no vax cercano di bloccare assemblea

di Redazione Roma

Era in corso l’approvazione del bilancio, poi passata per un soffio, con 143 favorevoli, 141 contrari, 5 astenuti e 12 votanti rimasti fuori poiché privi del super green pass. Questi ultimi, adesso, si dicono pronti a denunciare la presidente dell’Ordine, Marina Bottacin. Che rilancia: Dispiace assistere a fratture di questo tipo e che il bilancio venga utilizzato come arma di protesta.

Bottacin, Opi Venezia: diritto di voto assicurato a tutti

Ci risiamo. Solo pochi giorni fa il voto di protesta degli infermieri no vax durante l’assemblea dell’Opi Firenze-Pistoia. All’ordine del giorno c’era l’approvazione del bilancio consuntivo del 2021, già rinviato a causa del Covid. Approvazione che non c’è stata (entro la fine di maggio si proverà a riorganizzare la seduta con il medesimo ordine del giorno), indicando come ragione da un gruppo di professionisti sanitari no vax la contrarietà all’obbligo vaccinale, insieme alla richiesta di evitare di sospendere i colleghi non immunizzati.

Una sorta di déjà vu, considerando che la stessa scena (ma con esito differente) si è verificata all’assemblea dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Venezia, dove il blitz degli iscritti no vax ha seriamente rischiato di compromettere l’approvazione del bilancio, passato per un nonnulla, con 143 favorevoli, 141 contrari, 5 astenuti e 12 votanti rimasti fuori in quanto privi di super green pass.

Questi ultimi si dicono adesso disposti a denunciare l’Ordine. E se nel caso registrato la scorsa settimana il presidente dell’Opi Firenze-Pistoia, Danilo Massai, ha ribadito che l’Ordine non può assicurare il lavoro a chi non è vaccinato, esiste una norma su questo ed è una questione che concerne la sicurezza tanto dei malati quanto dei professionisti, Marina Bottacin, presidente dell’Opi Venezia, ha espresso tutto il proprio malumore: Dispiace assistere a fratture di questo tipo e che il bilancio venga usato come arma di protesta.

Sul caso è intervenuta la Confapi Sanità, affiancando i colleghi esclusi dal voto: Ci hanno lasciato fuori. Dodici infermieri non hanno potuto votare il bilancio poiché non avevano il Green pass rafforzato. In realtà l’obbligo della certificazione verde era stato reso noto per tempo dall’Opi Venezia quale requisito indispensabile per accedere all’assemblea, ma l’unione di categoria di Confapi la pensa in tutt’altro modo.

Sarebbero “andati sotto” se avessero fatto entrare gli infermieri rimasti fuori. Denunceremo l’episodio alla Procura, segnalando per manifeste irregolarità la presidente dell’Ordine, il consiglio nonché i revisori dei conti, afferma Luigi Corò, referente Confapi Sanità. Aggiungendo: Dovevano votare anche i colleghi in possesso del Green pass base e hanno regolarmente pagato la quota di iscrizione.

In merito all’accaduto, la presidente dell’Opi Venezia replica: Chi non poteva entrare avrebbe potuto delegare un collega che lo rappresentasse. Il diritto di voto è stato assicurato a tutti. Il bilancio ha ottenuto la maggioranza e pertanto è stato approvato. È indubbio che, in entrambi i casi citati, si sia risentito del clima di instabilità del mondo infermieristico (non a caso la presidente dell’Opi Venezia ha parlato di fratture). Così all’interno di varie famiglie professionali sanitarie non mancano gruppi attivi di soggetti che tentano, in tutti i modi, di opporsi all’obbligo vaccinale. E alcuni di loro hanno partecipato alle assemblee in Toscana e Veneto.

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