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Editoriale

La Professione Infermieristica sbarca sui media nazionali

di Angelo

Mangiacavallitagadà

In attesa di siglare l'accordo sul Comma 566 tra Infermieri e Medici il prossimo 23 giugno al Ministero della Salute l'IPASVI pensa ad una presenza massiccia su radio, web, tv e giornali.

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Gli Infermieri Italiani si lanciano e comunicano direttamente ai cittadini attraverso la carta stampata, le radio, le tv e i social-media.

Gli Infermieri Italiani sono pronti oggi a rimettersi in gioco e ad accettare l'affidamento delle nuove competenze cosi come vorrebbe l'ormai famoso Comma 566. Lo ha annunciato l'altro pomeriggio a Roma il presidente della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, Barbara Mangiacavalli, nel corso dell'ultimo consiglio nazionale dei rappresentanti di collegio. Nascerà finalmente l'Ordine degli Infermieri? Chi lo sa intanto viene lanciato l'hashtag #professioneinfermiere.

Alla presenza di centinaia di delegati provenienti da tutta Italia è stato presentato anche il piano di comunicazione e pubblicizzazione messo in piedi con una società specializzata. L'iniziativa è rivolta alla popolazione italiana, ma anche alla classe politica chiamata ad approvare il prossimo autunno alla Camera dei Deputati il cosiddetto Ddl Lorenzin n.1324 sulla istituzione dell'Ordine degli Infermieri, dell'Ordine degli Ostetrici e di quello delle Professioni Sanitarie Tecniche (dopo essere passato di recente al Senato).

L'approvazione del Disegno di Legge che porta la firma del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin è strettamente correlato a diversi fattori:

1) la permanenza in sella del Governo di Matteo Renzi (se in autunno perderà la battaglia referendaria ha dichiarato di voler andare a casa assieme ai suoi ministri);

2) l'accordo sul Comma 566 (il passaggio di alcune competenze dai Medici agli Infermieri), che vedrà impegnati la FOMCEO e l'IPASVI il prossimo 23 giugno in un incontro serrato presso il Ministero della Salute (Lorenzin ha fatto intendere alle parti che non si va via senza la stipula di un patto);

3) la creazione alla Camera di una maggioranza capace di sostenere il Ddl così com'è e senza le modifiche che vorrebbero apportare i medici per renderlo vano (gli Infermieri non dispongono in questa ala del Parlamento di sostenitori veri e propri, purtroppo continuiamo ad essere un popolo diviso).

A ciò va aggiunto il lavoro del “Tavolo tecnico per la professione infermieristica” presso lo stesso ministero della Salute dove i rappresentanti sindacali e professionali della categoria, assieme al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, hanno tracciato le tappe che già prima dell’estate dovrebbero portare alla messa a punto di un documento su alcune delle questioni aperte per l’organizzazione e la riorganizzazione della professione.

Per fare tutto ciò, come accennavamo poco fa, occorre che l'Italia intera capisca cosa fanno e cosa potrebbero essere in gradi di fare gli Infermieri. Ecco il perché di una campagna rivolta a chi Infermiere non è, nel tentativo anche di mettere pace tra le varie anime della professione, all'interno di cui le guerre servono sempre meno e a pochi elementi ben definiti.

In soldoni la campagna, che partirà il 20 giugno 2016, intende far capire che: "gli infermieri ci sono, ci sono sempre, soprattutto quando ne hai più bisogno".

Verranno trasmessi i volti e le voci dei pazienti che hanno dovuto affrontare le patologie più disparate e che dalle situazioni disperate son venuti fuori anche, se non soprattutto, grazie all'apporto degli Infermieri: che sono quelle figure professionali che, con competenza specifiche, "si prendono cura di te, in ogni momento della vita in cui la salute ti abbandona".

Intanto è partita la campagna nazionale istituzionale di comunicazione #professioneinfermiere sulla figura dell’infermiere, voluta, come accennavamo poco fa, dalla Federazione nazionale dei collegi Ipasvi per ampliare la conoscenza sulle sue attività e sulla professionalità degli infermieri e fare in modo che siano confusi il meno possibile con altre figure professionali, come spesso accade oggi, associando le attività che svolgono con il reale miglioramento dello stato di salute del cittadino.

Dal 20 giugno fino all’inizio del mese di luglio sono previsti oltre 2.500 spot radio su oltre 43 emittenti nazionali e locali e la pubblicazione di un annuncio stampa su testate nazionali e free press, che prendono spunto dallo slogan già lanciato il 12 maggio scorso in occasione della giornata internazionale dell’infermiere: “La salute mi aveva abbandonato. Gli infermieri mai”.

Il concetto chiave alla base della campagna è, infatti: “L’infermiere è colui che si prende cura di te, in ogni momento della vita in cui la salute ti abbandona. Con competenze e professionalità uniche, specifiche, insostituibili”.

Accanto agli spot radio e alla carta stampata, a partire da oggi  e fino al mese di novembre, sono previste anche uscite via web, la diffusione di brochure sull’attività dell’infermiere e di una locandina multi-soggetto e, nel mese di ottobre, sono in programma 1.088 spot televisivi di 20 secondi in onda  su oltre venti reti TV su tutto il territorio nazionale.

Locandine, infografiche, banner e contenuti testuali per i portali e i social network, saranno anche gli strumenti di diffusione di una campagna di comunicazione su best practice scelte  in ospedale, sul territorio e per l’emergenza.

I risultati e gli effetti della campagna saranno poi illustrati pubblicamente in un evento conclusivo previsto a fine novembre.

“Con la campagna – spiega la presidente della Federazione nazionale IpasviBarbara Mangiacavalli – abbiamo cercato di distinguere la presenza sui media legata a necessità purtroppo contingenti a fatti di cronaca che in realtà, spesso, non avrebbero nemmeno dovuto coinvolgerci, con una necessaria e auspicabile presenza per far capire alle persone chi è e cosa fa l’infermiere oggi. Il tutto senza cercare di attirare l’attenzione ricorrendo ad atti, spesso anche  plateali, che si trasformano in un boomerang dal punto di vista dell’immagine (e per l’assistenza) tra i cittadini. Cittadini che invece hanno bisogno di essere rassicurati, parlando loro di chi e di ciò su cui possono contare davvero per difendere la propria salute”

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