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Curiosità e relax

Gli ospedali di notte sono deserti illuminati

di Redazione

FantasmaManicomio

"Nelle corsie si nascondono i fantasmi di un passato che è difficile da cancellare".

VIMERCATE. Gli ospedali, di notte, sembrano scatole in cui sono intrappolati sciami di lucciole. Rumore di passi, letti, il telefono squilla… e in un secondo c’è sangue sul tuo pigiama, nella stanza, sotto i miei piedi. Guardo tua moglie con gli occhi pieni di lacrime, non so cosa potrà succedere ora, ma quante gocce, decenni, chilometri separano la mia vita dalla tua? Penso che devo calcolare tutto, fare in modo di compensare le perdite ematiche, monitorare i parametri vitali, posizionare un altro accesso venoso, predisporre tutto il materiale necessario e pregare che il chirurgo arrivi presto.

Gli occhi dei tuoi figli sono indagatori, scrutano ogni mio passo, sguardo, mossa, smorfia… sono occhi terrorizzati e insieme attenti… e penso… ma lo sanno chi sono io? E io, io… lo so chi sono?

Con quanta chiarezza sarei in grado di spiegare il mio ruolo? Se penso che quando ho iniziato non avevo mai messo piede in un ospedale, mi viene da sorridere.

Questi anni hanno scavato dentro di me, hanno insinuato mille dubbi, mi hanno cambiata in modo indelebile; ho gioito, sofferto, riso e pianto insieme, ma ho studiato tanto, tu non lo sai quanto ho studiato. Credimi, ci vuole coraggio, ad essere infermiere… se fosse facile, l’avrebbero fatto tutti… e invece, al termine di questo percorso, ci sono io… ma certe volte ho la sensazione che non ancora sia abbastanza…

Sono davvero “pronta”?

Gli infermieri sono davvero pronti?

E pronti per fare cosa?

Molte volte me lo chiedo… molte volte, in tutto questo tempo, mi sono sentita sicura di quello che sono e molte altre ho avuto paura.


Non ho mai smesso di prepararmi, non ho mai smesso di pensare che ci sarebbe stato un momento in cui sarei stata valutata realmente.

Eppure, questa notte mi basterebbe semplicemente non sentirmi sola, vorrei sapere cosa significa lavorare in équipe, non pensare a quanto troppo spesso è solo un girotondo di parole, scuse, promesse, teatrini… vorrei non contare i minuti! Vorrei poterti dire che per te c’è un insieme di persone che lavorano solo per un obiettivo e per fare il meglio; vorrei poterlo fare per davvero, ma nelle corsie si nascondono i fantasmi di un passato che è difficile da cancellare.

Gli ospedali, di notte, sono deserti illuminati…

Sara Colognesi, Infermiera Chiurigia Multispecialistica

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