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Rovigo: tutela e trattamento dei dati personali in ambito sanitario

di Redazione

il presidente Ipasvi Marco Contro introduce l'esperto in materia di privacy Andrea Rinaldo

Incontro organizzato dal locale Collegio Ipasvi. Fra le questioni sollevate da alcuni infermieri, la difficoltà di lavorare, nel quotidiano, in condizioni pratiche poco favorevoli al rispetto della privacy.

ROVIGO. La tutela e il trattamento dei dati personali in ambito sanitario, le responsabilità, le sanzioni e le forme di tutela dell’azienda e dell’ente di appartenenza, il ruolo dell’infermiere e degli assistenti sanitari nella partecipazione attiva al trattamento effettuato.

Sono stati questi i temi affrontati da Andrea Rinaldo, esperto in materia di privacy e relatore del corso accreditato ECM organizzato dal Collegio Ipasvi di Rovigo con il patrocinio delle Aziende ULSS 18 e 19.

Un corso, svolto presso la Cittadella socio sanitaria la scorsa settimana ed aperto dai saluti del Direttore Generale dell’ULSS 18, Arturo Orsini, che ha riscosso un ottimo successo in termini di partecipazione, con le iscrizioni chiuse anticipatamente rispetto al termine previsto, sia per quanto concerne la soddisfazione dei presenti, come ha spiegato il presidente provinciale degli Infermieri, Marco Contro: “siamo molto soddisfatti per la riuscita dell’evento e per l’interazione che si è venuta a creare con i partecipanti, a testimonianza che l’argomento che abbiamo proposto è attuale e molto sentito dalla professione infermieristica e dalle altre figure che operano nel mondo sanitario”.

Fra le questioni sollevate da alcuni infermieri, la difficoltà di lavorare, nel quotidiano, in condizioni pratiche poco favorevoli al rispetto della privacy.

I professionisti sanitari - ha chiarito Rinaldo - sono chiamati ogni giorno a tutelare i diritti delle persone, delle libertà fondamentali e della dignità dell’interessato. Non a caso un articolo specifico del Codice deontologico dell’Infermiere spiega in maniera chiara, sintetica ed esaustiva che l’infermiere assicura e tutela la riservatezza nel trattamento dei dati relativi all’assistito. Sempre nell’articolo 26 si esplica come, nella raccolta, nella gestione e nel passaggio dei dati, l’infermiere si limita a ciò che è attinente all’assistenza”.

Vista l’attenzione dimostrata dagli iscritti del Collegio sul tema della privacy, il corso verrà riproposto nei primi mesi del 2016 anche ad Adria e probabilmente a Trecenta. Lo scopo degli organizzatori, infatti, è quello di raggiungere il maggior numero possibile di iscritti nei vari contesti sanitari del Polesine offrendo loro proposte formative di qualità e di interesse.

Quello della privacy - ha concluso il presidente Contro - è un tema trasversale che riguarda tutti i settori della professione infermieristica, dall’ambito pubblico a quello privato, dal contesto ospedaliero a quello residenziale e territoriale. La tematica della privacy riguarda da vicino tutti i professionisti sanitari e questo corso si è riproposto l’obiettivo di fornire ai partecipanti degli strumenti utili per affrontare con maggior consapevolezza i problemi che possono insorgere durante l’esercizio della professione”.

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