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Palacongressi Rimini, 26° Congresso Nazionale SID

di Redazione

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Quattro giorni di lavori per il più importante appuntamento scientifico sul diabete in Italia. La Società Italiana di Diabetologia (SID) ha portato a Rimini 1.700 medici per confrontarsi su prevenzione e cura di una patologia che riguarda 4 milioni di abitanti del nostro Paese, 68 mila nella sola Romagna.

RIMINI. Termina oggi a Rimini il congresso SID. Un programma intenso e ricco di appuntamenti: 1.700 iscritti, 12 simposi, 27 minisimposi, 4 tavole rotonde di “opinioni a confronto”, 3 incontri con l'esperto, 4 letture, 172 comunicazioni orali e 252 poster, tutti discussi dai convegnisti. Il “26° Congresso Nazionale SID”, in corso al Palacongressi di Rimini (termina oggi), ha offerto il punto aggiornato su dati e cifre della diffusione del diabete tra gli italiani e su protocolli, metodi di cura e prevenzione.

Il congresso ha segnato, inoltre, il passaggio di consegne tra il presidente della Società il professore Enzo Bonora e il professor Giorgio Sesti, che prenderà le redini della società alla fine di questa settimana.

In Italia sono 4 milioni i malati di diabete e 1 milione di persone non sa di soffrirne. Numero raddoppiato negli ultimi 30 anni a causa della diffusione di stili di vita diabetogeni, alimentazione scorretta e eccesso di peso” – hanno spiegato i professori Enzo Bonora e Giorgio Sesti – il costo diretto di questa patologia pesa 15 miliardi, dei 122 complessivi del fondo Sanitario Nazionale; se a questi aggiungiamo i 3 miliardi spesi di tasca propria dai malati e 12-13 di costi indiretti, arriviamo al valore di un’intera manovra economica del Governo”.

Il diabete è una condizione molto diffusa anche sul territorio della Romagna. I malati sono 6,7 ogni 100 abitanti68 mila individui e 221 molto giovani, con meno di 18 anni d’età.

Dal congresso arrivano anche preziose indicazioni sul fronte della prevenzione della cura. Ribadito il valore della dieta mediterranea per i suoi effetti antinfiammatori e “ringiovanisci arterie”, mentre una serie di studi dimostrano che per evitare i picchi di glicemia dopo i pasti una semplice strategia consiste nel cominciare con un antipasto proteico (ad esempio un pezzetto di parmigiano o un uovo sodo) o nell’invertire l’ordine delle portate con il secondo piatto al posto del primo. Soprattutto, sono azioni semplici da attuare per ogni paziente.

L’assistenza alle persone con diabete in Italia è tra le migliori al mondo. Per fare in modo di continuare a mantenere questo primato, i diabetologi hanno sottoscritto il loro impegno in una sorta di decalogo che comprende l’educazione a corretti stili di vita e alimentazione, l’appropriatezza delle diagnosi e dell’impiego delle terapie anti-iperglicemizzanti, l’alleanza terapeutica tra specialisti, medici di famiglia, persona con diabete, l’offerta di cure di qualità che non sforino il budget sanitario.

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