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Emilia-Romagna

Pronta a partire con riorganizzazione emergenza-urgenza

di Redazione

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La Giunta regionale dell'Emilia-Romagna ha dato il via libera alle Linee di indirizzo per le Aziende sanitarie: ora parola ai territori per la programmazione. Donini: Miglioriamo e velocizziamo l’assistenza, senza arretrare su sicurezza e qualità delle cure. Una riforma senza precedenti, profonda e innovativa, per dare nuove risposte ai nuovi bisogni di salute, che può fare da apripista nel Paese. Il piano parte dall’Emergenza-Urgenza e coinvolge anche assistenza ospedaliera e territoriale, con l’obiettivo di fornire servizi sempre più efficaci, anche sulla base delle esigenze emerse dopo il Covid. Verso i Centri Assistenza e Urgenza (CAU) ed équipe medico-infermieristiche che opereranno direttamente a domicilio.

Regione ha approvato la delibera di giunta, entro il 15 settembre i piani

corsia pronto soccorso

Riorganizzazione Rete dell’emergenza-urgenza. Via libera della Giunta regionale alle Linee di indirizzo per le Aziende sanitarie

Dedicare i Pronto soccorso ai casi più gravi, sgravandoli di attività che possono essere gestite più velocemente altrove.

E poi la nascita dei Centri di Assistenza e Urgenza (CAU), distribuiti capillarmente sul territorio e in grado di rispondere, di giorno e notte, alla gran parte dei bisogni e delle urgenze a bassa complessità clinica e assistenziale espresse da parte delle persone.

Inoltre, la creazione di équipe medico-infermieristiche, le UCA, che opereranno a domicilio del paziente; senza dimenticare il potenziamento della telemedicina, con 20mila postazioni informatiche già previste in tutta l’Emilia-Romagna. Infine, il potenziamento della struttura operativa del 118.

Sono i punti nevralgici della riforma (che non ha mancato di sollevare polemiche) che l’Emilia-Romagna sta per mettere in campo, con un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile: dopo decenni in cui il servizio sanitario regionale ha costantemente fornito alti livelli di assistenza ai propri cittadini – scrive la Regione in una nota - è oggi chiamato a gestire complessità e sfide diverse, che accomunano peraltro l’Emilia-Romagna al resto del Paese: dare nuove risposte ai nuovi bisogni di cura, fronteggiando al tempo stesso la carenza di personale sanitario e l’incremento della domanda di prestazioni.

Illustrata la settimana scorsa dall’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, in Commissione assembleare, e dopo un confronto a tutto campo con gli attori coinvolti - il mondo della sanità, le organizzazioni sindacali, i professionisti, gli amministratori locali attraverso le Conferenze territoriali sociosanitarie (Ctss), la sanità privata convenzionata e i componenti il Patto per il lavoro e per il Clima – nel pomeriggio del 17 luglio è stata approvata dalla Giunta regionale, che ha licenziato le Linee di indirizzo per le Aziende sanitarie.

Saranno adesso queste ultime a definire l’organizzazione dei servizi sulla base del modello regionale, scelte che verranno approvate nei territori nell’ambito delle Ctss da sindaci e amministratori locali, restituendo un quadro complessivo alla Regione.

Tre, quindi, le linee di intervento che danno corpo alla riforma: potenziamento dell’emergenza urgenza preospedaliera; introduzione del Numero unico europeo di emergenza (NUE 112) e del Numero europeo armonizzato (NEA 116117), con 3 Centrali operative che lavoreranno in stretta relazione e contiguità con le 3 Centrali 118; istituzione dei Centri di assistenza e urgenza (CAU) territoriali per le cure mediche non emergenti.

Per informare i cittadini e affiancarli in questa fase di cambiamento, la Regione lancerà una campagna di comunicazione, anche multimediale, rivolta a tutta la popolazione.

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