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salute mentale

Ortoressia, l’ossessione del mangiare sano

di Monica Vaccaretti

L'ortoressia nervosa è l'attenzione eccessiva al mangiare sano che degenera in un'ossessione. L'attenzione esagerata alla salubrità del cibo, che diventa fissazione, si accompagna ad un insolito interesse per la propria salute, associato a forti convinzioni alimentari, non sempre corrette, nonché all'adesione a regimi alimentari alternativi alla ricerca di un ipersalutismo, uno stile di vita sano solo in apparenza. La restrizione alimentare imposta può provocare infatti malnutrizione, squilibri nutrizionali, eccessivo calo ponderale con conseguente rischio di compromissione della salute fisica e mentale.

Disturbo alimentare che fa del cibo sano una vera ossessione

ortoressia

L'ortoressico elimina progressivamente un numero crescente di alimenti, soprattutto zuccheri, carboidrati, latticini e carne.

Seppur non ancora inserita in una specifica categoria diagnostica non essendo stati individuati chiari criteri di classificazione per riconoscerla come patologia nel DSM-5 - il principale manuale di diagnostica dei disturbi mentali - l'American Psychiatric Association considera l'ortoressia un disturbo della nutrizione e dell'alimentazione che presenta elementi comuni sia con l'anoressia e la bulimia sia con il dismorfismo corporeo e il disturbo evitante/restrittivo dell'assunzione di cibo.

I dati epidemiologici sono scarsi e discordanti, sia nella prevalenza nella popolazione generale che nella distribuzione di genere. Sembra tuttavia che il disturbo colpisca indifferentemente uomini e donne, soprattutto tra i 40 e i 50 anni di età.

Si tratta di un'attenzione malsana e una preoccupazione patologica verso il cibo sano che nasce dalla convinzione che solo questo tipo di nutrizione possa garantire un benessere duraturo.

Diagnosi di ortoressia

Per formulare una diagnosi è stato sviluppato uno specifico questionario, simile a quelli per diagnosticare altri disturbi alimentari, denominato test di Bratman, ritenuto tuttavia non adeguato come strumento di indagine in quanto privo di una convalida condivisa a livello internazionale.

Composto da 10 domande, il test risulta positivo se almeno quattro risposte sono affermative evidenziando una predisposizione all'ortoressia o confermandone una situazione, anche grave.

Come si tratta l’ortoressia

Poiché il soggetto ortoressico non ha percezione di soffrire del disturbo, la cura non è facile. Per iniziare un trattamento è necessario che la persona prenda consapevolezza di avere un comportamento disturbato.

Perdita di peso, assenza di relazioni sociali e la preoccupazione alimentare sono i primi segnali che il contesto familiare o amicale del soggetto colpito può essere in grado di cogliere per aiutarlo a riconoscere il problema ed intervenire precocemente.

L'approccio multidisciplinare coinvolge il medico, lo psicologo e il nutrizionista. La terapia cognitivo-comportamentale consiste nel gestire le emozioni legate al cibo, nel tenere sotto controllo il quadro clinico e nell'introdurre di nuovo gli alimenti eliminati cercando di far capire, con l'esposizione a cibi ansiogeni prima temuti, i reali benefici reali sulla salute piuttosto che individuare soltanto gli effetti dannosi.

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