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Patologia

Tumore dell’ovaio

di Monica Vaccaretti

Responsabile di più decesssi di qualsiasi altro cancro del sistema riproduttivo femminile secondo il rapporto “Global Cancer Statistics 2020” dell’American Cancer Society, il carcinoma dell'ovaio interessa i due organi - di circa 3 centimetri di diametro, situati a destra e a sinistra dell'utero, cui sono connessi dalle tube di Falloppio - che producono gli ormoni sessuali femminili (estrogeni e progesterone) e gli ovociti (le cellule riproduttive femminili).

Il tumore dell'ovaio colpisce in Italia circa 5200 donne ogni anno

tumore ovaio

Fattori protettivi del tumore dell'ovaio sono l'aver avuto più figli, l'allattamento al seno e l'uso a lungo termine di contraccettivi estroprogestinici.

Come confermato anche dai dati dell'Associazione italiana di oncologia medica (AIOM) e dall'Associazione italiana registri tumori (AIRTUM), tale neoplasia è al decimo posto tra le forme tumorali più diffuse e costituisce il 3% di tutte le diagnosi di tumore.

Si tratta di una neoplasia subdola, perché esordisce in maniera silente ed è asintomatica fino a quando la malattia non abbia raggiunto uno stadio avanzato. Viene pertanto diagnosticato tardivamente, già metastatizzato, nel 75% dei casi o quando si è già esteso a zone extrapelviche nel 60% delle donne colpite.

L'80-90% dei tumori ovarici insorge in donne di età compresa tra i 20 e i 65 anni. La maggior parte dei casi viene identificata tra i 50 e i 59 anni. I tumori ovarici benigni hanno un'insorgenza più precoce. Risulta maligno il 15-20% dei casi con un'insorgenza in età superiore ai 40 anni.

Secondo l'Istituto Oncologico Veneto le forme maligne rappresentano il 30% delle neoplasie genitali femminili e costituiscono la quarta causa di morte nelle donne. Dai dati epidemiologici emerge che l'incidenza è più elevata nei paesi industrializzati.

La percentuale di sopravvivenza dipende dallo stadio della neoplasia al momento della diagnosi, risulta del 40% circa a 5 anni dalla diagnosi. Tuttavia, grazie alla ricerca, i tassi di mortalità previsti per la malattia nel 2020 hanno evidenziato una diminuzione dell'11,9% circa rispetto a quelli registrati nel 2015.

Dei vari tipi cellulari che a causa di una proliferazione incontrollata possono dare luogo a tumori ovarici, il 60% dei casi riguarda le cellule epiteliali che rivestono la superficie delle ovaie, colpendo donne sia in età riproduttiva sia in età avanzata.

Le cellule germinali (che danno origine agli ovuli) e le cellule stromali (che originano dal tessuto strutturale dell'ovaio nel quale vengono prodotti gli ormoni femminili) sono responsabili dei rimanenti casi, interessando giovani donne di età inferiore ai 20 anni. L'istotipo più frequente di tumore maligno epiteliale dell'ovaio è il carcinoma sieroso di alto grado.

Diagnosi di tumore ovarico

L'ovaio è una sede comune di sviluppo di neoplasie, sia di lesioni primarie che di lesioni metastatiche. La diagnosi, tardiva per tre donne su quattro, si effettua mediante l'esame pelvico ossia la visita ginecologica e la palpazione dell'addome.

Nella valutazione clinica sono importanti l'età della donna e le dimensioni e la consistenza delle ovaie. È spesso difficile individuare questo carcinoma, anche con un esame accurato, perché esso è generalmente localizzato in profondità nella pelvi.

Attualmente non sono disponibili metodi validati sufficientemente affidabili da estendere a tutta la popolazione femminile che consentano una diagnosi precoce. Poiché il cancro ovarico può essere ereditario, per le donne a rischio elevato in assenza di sintomi o nel sospetto di un ovaio patologico si può ricorrere ad una visita ginecologica semestrale con ecografia transaddominale e/o transvaginale e un test con Ca-125.Tuttavia, è noto che il dosaggio degli antigeni tumorali è utile per seguire l'andamento della malattia dopo la diagnosi ma non per uno screening precoce. I valori serici di questo marcatore poco specifico possono infatti essere elevati anche in caso di patologie non neoplastiche, come epatopatie croniche e pancreatite.

Studi genetici evidenziano che esiste una predisposizione familiare allo sviluppo di questo tipo di cancro a causa di mutazioni di alcuni geni, BCRA-1 e BCRA-2, che aumentano il rischio. Secondo i dati della Società europea di oncologia medica (ESMO) una percentuale compresa tra il 6 e il 25% circa dei tumori maligni ovarici presenta una mutazione in tali geni che implicano, inoltre, un'associazione tra carcinoma ovarico e tumore mammario.

TAC dell'addome e risonanza magnetica sono le indagini strumentali che consentono di verificare la diffusione del tumore e rilevare la presenza di eventuali metastasi nel cavo addominale.

Sintomi di tumore ovarico

I sintomi sono tardivi. Aspecifici e generici, vaghi e silenti. Indicatori precoci di un cancro delle ovaie sono gonfiore addominale, meteorismo, pressione e dolore pelvico, bisogno frequente di urinare.

Donne con sintomi gastrointestinali privi di causa apparente devono essere valutate anche con indagini ginecologiche. Flatulenza, senso di pienezza dopo un pasto leggero e un aumento della circonferenza addominale sono sintomi significativi.

Il segno più comune del cancro all'ovaio è un ingrossamento dell'addome dovuto alla presenza di una massa in sede annessiale e/o addominale e all'accumulo di liquido sino alla comparsa di ascite, condizione legata spesso a carcinosi peritoneale.

Possono cambiare le abitudini intestinali e comparire stipsi o diarrea. Si può manifestare una dorsalgia. Si può verificare anche un cambiamento della funzione vescicale con sintomi simili a quelli dell'incontinenza urinaria da stress con pollachiuria. Può insorgere dispareunia.

Le mestruazioni sono irregolari, la tensione premestruale aumenta accompagnandosi a dolenzia mammaria, i flussi mestruali sono abbondanti sino alla menorragia. La menopausa può essere precoce.

Può comparire reflusso gastroesofageo e post prandiale, malessere addominale, dispepsia, inappetenza, astenia. La presenza di due fattori importanti – la lunga storia di disfunzione ovarica e sintomi gastrointestinali vaghi e persistenti senza una precisa diagnosi – è predittiva per un carcinoma all'ovaio.

Considerando che normalmente dopo la menopausa le ovaie si rimpiccioliscono e diventano meno palpabili, un ovaio apprezzabile in una donna che abbia superato la menopausa deve suggerire la neoplasia.

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