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Salute

Le raccomandazioni temporanee dell'OMS sul Monkeypox

di Monica Vaccaretti

Pur non avendo espresso un consenso unanime al parere del Direttore Generale, il Comitato ha partecipato attivamente alla stesura delle Raccomandazioni Temporanee, delineate e deliberate nel caso in cui il Dg avesse stabilito che l'epidemia di vaiolo delle scimmie in più paesi costituisse una PHEIC, Public Health Emergency of International Concern, una emergenza sanitaria pubblica di portata internazionale.

Indicazioni per prepararsi ad affrontare con efficacia Monkeypox

Raccomandazioni Temporanee Monkeypox

Si tratta di una dichiarazione formale dell'Oms che viene formulata quando si verifica una situazione grave, improvvisa, insolita o inaspettata che comporta rischi per la salute delle persone oltre i confini nazionali dello Stato colpito e che potrebbe richiedere un'azione internazionale immediata. Viene dichiarata dall'Emergency Committee, un comitato di emergenza formato da esperti internazionali selezionati ad hoc da un apposito registro in base alla malattia in questione e alla natura dell'evento, ai sensi dell'International Health Regulation, il Regolamento Sanitario Internazionale del 2005. Tale Comitato chiamato a fornire opinioni e a generare un consenso nasce e si sviluppa dopo l'epidemia di Sars nel 2002-2003.

Una PHEIC, per essere dichiarata tale, non richiede sempre una decisione ai sensi del Regolamento Sanitario Internazionale e non riguarda sempre malattie infettive. Virus come sars, vaiolo, poliomielite selvatica e qualsiasi sottotipo di influenza umana sono sempre emergenze sanitarie globali. Non serve alcun consenso.

L'emergenza di portata internazionale può riguardare inoltre anche l'esposizione ad un agente chimico o radioattivo. Può essere considerata come una chiamata all'azione o ad una misura di ultima istanza. Per decidere se si tratta di una emergenza sanitaria su larga scala al più alto livello di pericolo, si segue un algoritmo costituito da quattro domande:

  1. L'impatto dell'evento sulla salute pubblica è grave?
  2. L'evento è insolito o inaspettato?
  3. C'è un rischio significativo per la diffusione internazionale?
  4. C'è un rischio significativo per viaggi internazionali o restrizioni commerciali?

Bastano due risposte affermative per incominciare a discuterne negli organismi dedicati.

Dopo la valutazione tecnica degli esperti e seguendo l'algoritmo decisionale predeterminato e dopo una revisione di tutti i dati disponibili sull'evento, il Direttore Generale dell'Oms segue generalmente il parere del Comitato d'Emergenza ed insieme formulano una serie di raccomandazioni sulle azioni da intraprendere per affrontare la crisi sanitaria, da revisionare ogni tre mesi.

Soltanto una volta, nel 2013, non si è dichiarata la PHEIC con l'epidemia di MERS, la sindrome respiratoria mediorientale, nonostante ce ne fossero i requisiti. Le ragioni non sono tuttora del tutto chiare visto che, pur originando in Arabia Saudita, ha colpito ben 24 paesi con oltre 580 decessi sino al 2015. Le motivazioni sono forse da ricercare nel fatto che la maggior parte dei casi è stata segnalata in ambienti ospedalieri e non di comunità.

Dall'analisi delle precedenti dichiarazioni di PHEIC emerge inoltre che esse non sempre sono rapide. Inoltre, con il virus del vaiolo delle scimmie la dichiarazione è avvenuta senza aver ottenuto un consenso generale degli esperti al parere del Direttore Generale, che ne ha facoltà.

Le maggiori preoccupazioni e perplessità del Comitato dell'Oms in merito all'epidemia di vaiolo delle scimmie riguardano la necessità di una maggiore comprensione delle dinamiche di trasmissione. La paura dello stigma sta impattando inoltre sui comportamenti di ricerca della salute tra gli MSM.

Ci sono implicazioni potenziali sull'erogazione di cure basate sui diritti da parte dei Ministeri della Salute. Per fermare la trasmissione occorre mettere in atto un'importante sfida usando la sanità pubblica e misure sociali. Occorre prezzare e distribuire i vaccini distribuendoli in modo equo. È fondamentale una comunicazione efficace.

Piano strategico di risposta all’emergenza Monkeypox

Per raccogliere maggiori informazioni e prepararsi ad affrontare con efficacia questa minaccia con l'obiettivo generale di fermare almeno la trasmissione da uomo a uomo, l'Oms in sinergia con il suo Direttore ha informato che è in corso un lavoro per sviluppare un piano strategico di risposta all'emergenza.

Intanto sono state formulate raccomandazioni temporanee specifiche in conformità con le disposizioni previste dal Regolamento Sanitario Internazionale. Sono stati individuate quattro categorie di Paesi, distinte in base alla tipologia dei casi documentati e alla disposizione di risorse tecnologiche in grado di sostenere una risposta a livello globale:

  1. Casi non ancora segnalati di vaiolo delle scimmie o casi non segnalati per più di 21 giorni
  2. Casi di vaiolo delle scimmie importati di recente e casi in cui si sta segnalando una trasmissione da uomo a uomo
  3. Casi con trasmissione del vaiolo delle scimmie tra animali e umani
  4. Capacità di produzione per la diagnostica, i vaccini e le terapie

È necessario attuare una risposta coordinata al fine di fermare la trasmissione e proteggere i gruppi vulnerabili. Portando il Direttore Generale dell'Oms a formulare, in collaborazione con il Comitato, alcune raccomandazioni temporanee allo scopo di: coinvolgere e proteggere le comunità colpite; intensificare le misure di sorveglianza epidemiologica e di sanità pubblica; rafforzare la gestione clinica e la prevenzione e il controllo delle infezioni negli ospedali e nelle cliniche; ricercare le contromisure mediche; accelerare la ricerca sull'uso dei vaccini e delle terapie; consigliare sui viaggi internazionali.

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