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Oms Europa: come proteggere la forza lavoro sanitaria

di Redazione

Dobbiamo investire di più nel personale sanitario, migliorare la formazione e gli stipendi ed attrarre nuove generazioni. È il monito urgente che Tomas Zapata, responsabile dell'Unità del personale sanitario e dell'erogazione dei servizi della regione Europa dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha lanciato in occasione dell'evento “Migliori condizioni di lavoro per gli operatori sanitari dell'Unione europea”, organizzato nei giorni scorsi a Bruxelles presso il Parlamento europeo.

Migliorare le condizioni di lavoro dei sanitari, Quadro d'azione Oms Europa

professionisti sanitari

Il Quadro riconosce che gli operatori sanitari sono la spina dorsale di qualsiasi sistema sanitario.

Il momento di agire è adesso. Dobbiamo porre fine all'attuale crisi degli operatori sanitari in Europa, ha esortato rivolgendosi ai partecipanti il convegno.

Rappresentanti Oms, sindacati europei e nazionali e varie organizzazioni del personale sanitario si sono riuniti per trovare soluzioni alla grave crisi che investe i professionisti della salute europei per le difficili condizioni di lavoro che si trovano ad affrontare e per la diffusa carenza organica.

Emerge infatti che ci sono critiche lacune nella capacità dei sistemi sanitari europei di rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione, sebbene in Europa ci sia la più alta densità e un numero record assoluto di operatori sanitari rispetto al resto del mondo.

Ribadendo che in Europa serve un nuovo approccio alle politiche della forza lavoro, hanno pertanto sollecitato i Governi dei Paesi dell'Unione ad attuare il nuovo “Quadro d'azione sulla forza lavoro sanitaria ed assistenziale nella regione europea dell'Oms 2023-2030”, incoraggiandoli ad agire per proteggere la forza sanitaria.

Si tratta di un importante documento, pragmatico e programmatico, adottato all'unanimità ad Astana dai 53 Stati membri della Regione Europa nell'ottobre 2023, durante la 73° sessione del Comitato Regionale per l'Europa dell'Oms. Nella relazione “La forza lavoro sanitaria in Europa: tempo di agire” già si era evidenziata allora la necessità di proteggere la salute fisica e mentale degli operatori, migliorare le loro assunzioni, ottimizzare le loro prestazioni e intraprendere azioni urgenti per garantire un'offerta adeguata a soddisfare le esigenze future dei sistemi sanitari.

Gli esperti ritengono che il Quadro d'azione proposto possa diventare un valido strumento pratico per aiutare gli Stati a trattenere e reclutare un numero sufficiente di operatori sanitari ed assistenziali con le adeguate competenze per poter soddisfare le esigenze, crescenti e mutevoli, dei pazienti nonché per garantire l'assistenza di base, la preparazione alle emergenze e la salute dei rifugiati e dei migranti.

Il Quadro, che per la prima volta nella regione europea dà peso al benessere e alle condizioni di lavoro dei lavoratori della sanità, riconosce che gli operatori sanitari sono la spina dorsale di qualsiasi sistema sanitario in quanto l'equità e la qualità dell'assistenza dipendono dall'avere una forza lavoro adatta a tale scopo. Considerando che tale forza lavoro sta rapidamente invecchiando, è altresì evidente come sia urgente attirare i giovani nelle professioni sanitarie e di assistenza.

Il Quadro 2023-2030, pur basandosi su quello precedente del 2017, affronta nuove realtà e sfide di lunga durata, aggravate dalla pandemia di Covid-19: l'invecchiamento della popolazione, l'aumento delle malattie croniche, le nuove tecnologie, le crescenti minacce sanitarie associate ai cambiamenti climatici e alle emergenze sanitarie impongono di intraprendere azioni che finora sono state purtroppo insufficienti.

Per realizzare il Quadro è innanzitutto fondamentale incaricare i ministri della Sanità di sostenere la forza lavoro sanitaria a livello nazionale ed internazionale ed aggiornare le raccomandazioni per soddisfare il contesto attuale sulla base delle migliori prove tecniche disponibili.

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