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Salute

G7 Salute 2017, come ridurre gli impatti del clima sulla salute

di Paola Botte

Abbiamo voluto affrontare un tema nuovo alla luce delle esperienze che i nostri territori stanno vivendo. Ha esordito così il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin davanti ai Ministri della salute dei paesi del G7 che si sta svolgendo in queste ore al Museo della Scienza e della tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano e che si concluderà domani pomeriggio.

G7 Salute, il clima e i suoi impatti sulla salute

Al centro della discussione gli effetti dell'impatto ambientale e dei cambiamenti climatici sulla salute, ma si parlerà anche della salute delle donne, degli adolescenti, degli animali, oltre che di resistenza antimicrobica.

Presenti al tavolo dei lavori i Paesi di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Italia e Stati Uniti d’America. Oltre al commissario Ue alla salute e i direttori di Oms, Fao, Oie, Ocse ed Efsa.

Bisogna sviluppare i nostri sistemi sanitari, oltre che implementare i modelli organizzativi per rispondere meglio – dice il Ministro Lorenzin - ai nuovi fenomeni che riguardano l'aumento demografico e le malattie di ritorno. E' urgente intervenire anche per tutelare le riserve idriche e prevenire le malattie esotiche con metodi di disinfestazione più efficaci.

A prendere la parola, subito dopo il Ministro Lorenzin che ha fatto un breve riferimento anche alle difficili condizioni climatiche che l'Italia ha dovuto affrontare questa estate tra caldo e zanzare, il sindaco di Milano Giuseppe Sala.

Il padrone di casa si è fatto portavoce di una città sempre più evoluta che sta vivendo un periodo di rinascimento da tutti i punti di vista. Milano – dice - rappresenta un'eccellenza per la salute e la ricerca, al suo interno ci sono le condizioni idonee per favorire l'innovazione. Grazie alla presenza di numerose facoltà di medicina, biotecnologia, oltre 32 centri di ricerca e 17 centri universitari di ricerca, alla partnership tra istituti pubblici e privati e ai numerosi investimenti costituisce una città all'avanguardia che però non si ferma. Continuano infatti gli investimenti per renderla, con i suoi 5,8 milioni di visitatori l'anno, una città migliore da vivere. Una città che approfitterà di questi due giorni di vetrina per mettersi in mostra, in visione del voto del prossimo 20 novembre, quando i 27 Stati membri della Ue decideranno in quale delle 19 città candidate, tra cui proprio Milano, dovrà traslocare l'Agenzia del Farmaco.

Probabilmente non saremo d'accordo su tutto – dice Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità – ma siamo consapevoli che il progresso sarà possibile solo se lavoreremo insieme. I temi che tratteremo oggi e domani riguardano donne, adolescenti e bambini, in poche parole il nostro futuro, quindi è necessario uno sforzo comune per investire sulla qualità delle cure e della ricerca, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Per fare questo dobbiamo raccogliere maggiori informazioni e l'OMS lo sta già facendo. Vi chiedo pertanto di triplicare nel prossimo triennio gli investimenti, per contrastare da una parte quei patogeni ormai resistenti ai farmaci e dall'altra per prevenire i decessi di donne e bambini sia nel periodo perinatale che appena dopo il parto.

Ripartire dalla qualità del cibo che consumiamo, è invece il messaggio di José Graziano da Silva, direttore generale della Fao che ha colto l'occasione per parlare anche di numeri senza dimenticare però che si tratta di persone. Dati allarmanti che riguardano la malnutrizione per circa 2 miliardi di persone e la difficoltà di oltre 150 milioni di persone nel 2016 ad accedere agli alimenti. Inoltre, più di 600 milioni di persone sono obese. E' intervenuto alla discussione in plenaria anche un rappresentante dell'Organizzazione mondiale della sanità animale. E’ fondamentale - dice - investire sempre di più per il benessere degli animali. Anche in considerazione del fatto che il 60% delle patologie esistenti colpisce allo stesso modo sia uomini che animali e che molte delle patologie contratte dall’uomo arrivano proprio dal regno animale.

A pochi passi dalla fine di questa prima giornata di lavoro che si è svolta a porte chiuse, ha parlato anche Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore della Sanità che ha descritto un clima armonioso. I ministri stanno intervenendo con interesse - dice - io ho sentito parlare Germania, Gran Bretagna e Giappone. Ma anche l’America sembra molto interlocutoria.

Al centro dell’intervento fatto dal presidente dell’ISS, il dramma che ha coinvolto, nei mesi scorsi, il nostro Paese, dove sei regioni su dieci hanno dichiarato lo stato di emergenza per la mancanza di acqua e l’invasione delle zanzare. Fenomeno questo che è saltato agli onori della cronaca anche per la morte della bambina di quattro anni a seguito di complicanze causate proprio dalla malaria.

Per quanto riguarda la gestione dell’emergenza siccità non c’è stata nessuna sottovalutazione da parte nostra - sottolinea il presidente - bensì ci siamo trovati di fronte ad un’accelerazione dei fenomeni. Ciò che prima capitava in anni, si è verificato in pochi mesi.

Nessuna indiscrezione invece sulla relazione riguardante proprio il caso di malaria in Italia che sarà consegnata al Ministro Lorenzin mercoledì prossimo. L’unica cosa che possiamo dire è che non c’è conferma - aggiunge - che le zanzare italiane possano portare quella versione aggressiva della malaria che ha colpito quella bambina.

Se le indagini dovessero confermare che la malattia sia stata trasmessa alla bambina in ospedale si tratterebbe dell’ennesimo caso di infezione nosocomiale di cui il presidente dice purtroppo noi sottovalutiamo il fatto che le persone in ospedale prendano infezioni che non dovrebbero, perchè non ci sono adeguati e sistematici controlli. Ed è quello su cui noi stiamo insistendo da sempre. L’eccezione invece se accertata riguarderebbe proprio l’infezione da malaria.

Davanti alle telecamere, il presidente ha parlato anche di vaccinazioni che grazie alla recente legge sono aumentati al punto da raggiungere in pochi mesi i risultati che si sperava di ottenere nel giro di due anni. Dopo aver inserito l’obbligatorietà di 10 vaccinazioni su 14 per l’accesso dei bambini a scuola, adesso - sottolinea - l’obiettivo è garantire la sicurezza sul posto di lavoro di tutti gli operatori sanitari, puntando su una campagna vaccinazioni più efficace.

G7 Salute, la seconda giornata

La seconda giornata di lavori del G7 si è aperta questa mattina con il rito della stretta di mano tra i ministri della salute dei paesi stranieri e la padrona di casa, il ministro Lorenzin. La prima ad uscire dal summit e a concedersi ai giornalisti è Flavia Bustreo, vice direttore dell'Oms. Oggi i ministri del G7 hanno parlato di salute delle donne e degli adolescenti. Meno dei bambini. La seduta è iniziata - dice - con la presentazione di dati importanti riguardanti la mortalità materna e la salute riproduttiva. Ma anche degli impatti sociali e ambientali sulla salute della donna, come per esempio la violenza e l'inquinamento.

La vice direttrice ha raccontato anche di un'accesa discussione sulla prevenzione che ha visto in prima linea il ministro Lorenzin. L'Italia è infatti impegnata sul fronte della prevenzione delle malattie nei bambini e del cancro nelle donne. Altro argomento su cui ci siamo confrontate - continua - è quello dell'età avanzata delle donne, l'invecchiamento attivo. È vero che le donne vivono di più ma i dati dicono che negli ultimi venti anni della loro vita vivono con uno stato di salute peggiore, colpito da malattie croniche.

Molto spazio è stato dato anche alla salute delle donne, dei bambini e degli adolescenti nella migrazione sia forzata che economica. Questi processi migratori influenzano tanto lo stato di salute delle donne che sono spesso vittime di violenza, basti guardare alle numerose gravidanze fatte durante il periodo di migrazione. Il rappresentante tedesco per esempio ha sottolineato come questo aspetto sia ancora una sfida importante per tutti i paesi. Così come la salute mentale. È stato dimostrato infatti che il 50% delle malattie mentali arrivi proprio dall'adolescenza. Diventa quindi importante puntare sui servizi socio sanitari per creare un punto di incontro con i migranti e trovare un linguaggio comune.

Poco spazio al tema degli investimenti, anche se sembra che sia stata riconfermata la volontà da parte del G7 di cercare nuovi fondi, circa 2 miliardi, da destinare alla salute di queste tre categorie. Abbiamo parlato anche delle donne come operatrici di salute - continua - in quanto circa l'80% degli operatori sanitari presenti non solo nelle strutture ospedaliere ma anche in quelle socio sanitarie sono proprio donne. Sul fronte dei cambiamenti climatici dice il vero problema riguarda le conseguenze sanitarie delle catastrofi naturali, per esempio il milione di morti l'anno tra i bambini a causa dell'inquinamento delle acque e quindi della diarrea.

È stato un G7 estremamente interessante, - ha detto il ministro Beatrice Lorenzin a conclusione del tavolo di discussione - perché abbiamo cercato di preservare tutti gli elementi che ci uniscono e non quelli che ci dividono. Abbiamo voluto dare un messaggio alle popolazioni dei nostri paesi ma anche a quelli vicini rispetto al fatto che la salute viene prima di tutto e che ci sta particolarmente a cuore. Tre i temi affrontati, come annunciato, ma quello su cui c’è stata più discussione riguarda proprio l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute delle persone e degli animali.

Si sono evidenziate posizioni differenti tra alcuni Stati, (Italia, Giappone, Canada e Gran Bretagna) e gli Stati Uniti, ma alla fine tutti abbiamo accettato la presenza di un fattore clima che incide sulla salute delle persone. Per questo motivo - sottolinea - , abbiamo espresso la volontà di trovare azioni coordinate, perché c’è in ballo la salute di milioni e milioni di persone, malattie correlate, come quelle cronicamente non trasmissibili, vedi le allergie, l’asma, il cancro e tante altre ancora. Dobbiamo agire sui sistemi sanitari, sui modelli organizzativi della salute, sul funzionamento degli ospedali, ma anche sulla ricerca e lo sviluppo per quanto riguarda le epidemie, i vaccini e quant'altro.

Motivo di orgoglio soprattutto per l’Italia, gli argomenti riguardanti la salute della donna e del fanciullo, con riferimento al tema della donna in gravidanza, dell’allattamento al seno e della sua figura come caregiver dell'ambiente che la circonda. Infine - conclude - abbiamo condiviso best practises per garantire la salute mentale degli adolescenti e non arretrare rispetto alla lotta alla resistenza agli antibiotici.

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