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Contratto, Nursing Up fa ricorso per l'esclusione

di Leila Ben Salah

Pubblico Impiego

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Non avevano firmato la bozza del nuovo contratto sanità e per questo erano rimasti esclusi dalle trattative. Ma ora Nursing Up decide di fare ricorso contro l’Aran e l'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana. E ora anche contro il Niguarda.

De Palma: Questa situazione grida vendetta

antonio de palma

Antonio De Palma presidente Nursing Up

Nel ricorso il sindacato autonomo degli infermieri impugna e contesta l'art. 8 del contratto. Una norma in palese contrasto con quanto sancito dall’articolo 39 della Costituzione e con l’articolo 11 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo che tutela le libertà di riunione e di associazione in cui rientrano anche le libertà sindacali spiega in una nota il Nursing Up.

Vogliamo che venga riconosciuto il diritto al dissenso del sindacato – dichiara il presidente Antonio De Palma -. Abbiamo deciso di non firmare il contratto perché lo riteniamo deteriore e inadeguato, ma allo stesso tempo non troviamo giusto essere fuori dalla contrattazione in quanto siamo sindacato rappresentativo nella sanità pubblica. Se il prezzo della libertà è questo, noi combatteremo in tribunale e solleveremo la questione di legittimità dell'esclusione al livello giuridico, tanto più che c'è una sentenza della Corte Costituzionale che afferma un principio che ci dà ragione.

Il riferimento è alla sentenza n. 231/2013. Secondo la Consulta, infatti, le disposizioni che escludono dalle trattative quelle organizzazioni sindacali che, pur dotate della rappresentatività richiesta dalla legge, non hanno sottoscritto il testo contrattuale proposto dalla controparte, si pongono in evidente contrasto con gli articoli 2, 3 e 39 della Costituzione.

Un sindacato, nel momento in cui viene costituito da parte dei lavoratori - spiega De Palma - assume una mission, che è quella di difendere e tutelare gli interessi della gente che rappresenta e non solo. Questo compito deve essere svolto in completa autonomia e libertà, senza rispondere a nessun tipo di pressione, da qualsiasi parte dovesse provenire.

Questo sindacato – continua De Palma - deve avere la possibilità di dire no a proposte o a pretese della pubblica amministrazione, che ritiene contrarie agli interessi dei lavoratori. Soprattutto nel momento in cui questi scendono in piazza massicciamente, così come è successo a Roma in occasione della manifestazione di Piazza Santi Apostoli del 23 febbraio scorso, durante la quale migliaia di infermieri, nonostante la pioggia battente, hanno contestato il contratto appena sottoscritto da altri. Questa presa di posizione è stata fortemente voluta dalla base e il Nursing Up se n'è fatto carico.

Questa situazione grida vendetta – conclude il presidente di Nursing Up - bisogna far sapere alla gente e al nuovo governo che si sta consumando un'ingiustizia. Noi stiamo già lavorando anche a un reclamo al Comitato dei diritti sociali del Consiglio d’Europa contro le violazioni della Carta Sociale Europea commesse dai vecchi governi, perché quella norma contrattuale va cancellata.

Nursing Up, dunque, continua la sua battaglia. Dopo aver chiamato in causa l'azienda ospedaliero-universitaria di Pisa passa all'attacco, dopo l'esclusione dai tavoli della contrattazione integrativa e decentrata, anche dell'ospedale Niguarda. Dove gli iscritti al Nursing Up sono 1466 su un totale di 3400 dipendenti, secondo i dati ufficiali resi noti dall'Aran.

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