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Pubblico Impiego

Malattia e infortuni, tutto quello che c'è da sapere

di Chiara Vannini

Pubblico Impiego

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Che fare se il dipendente pubblico è malato? Quando deve dare la comunicazione all'azienda? E quali sono gli orari delle visite fiscali? E nel caso di infortunio sul lavoro? A queste e ad altre domande vuole dare una risposta questa mini guida su malattia e infortuni nel nuovo Ccnl sanità.

Assenza per malattia, come funziona

influenza

L'assenza per malattia deve essere comunicata all'azienda nel più breve tempo possibile

Il dipendente che prevede di assentarsi per malattia ha l’obbligo di comunicarlo nel più breve tempo possibile all’azienda di appartenenza.

È inoltre necessario inviare, entro 48 dalla comunicazione dello stato di malattia, il certificato di malattia.

Il certificato viene oggi comunemente inviato per via telematica dal medico di base o dal Pronto soccorso, direttamente all’Inps e all’azienda sanitaria.

Sul certificato sono indicati i giorni totali nei quali il dipendente rimarrà assente dal lavoro, terminati i quali è tenuto a ripresentarsi in servizio. Qualora necessiti di prolungare il periodo, deve necessariamente recarsi dal medico di base/guardia medica per prolungare il periodo.

Ogni dipendente assente per malattia, purché non in prova, ha diritto alla conservazione del posto di lavoro per un periodo massimo di 18 mesi. Questo periodo non deve necessariamente essere continuativo, ma può essere il totale maturato nel corso del triennio.

Per condizioni gravi di salute, il dipendente può richiedere di assentarsi per un ulteriore periodo di 18 mesi. Superato questo periodo, se dopo gli accertamenti sanitari da parte del medico competente dell’ente, il dipendente viene dichiarato “permanentemente inidoneo a svolgere qualsiasi proficuo lavoro”, l’azienda può interrompere il rapporto di lavoro, fornendo al dipendente la rispettiva indennità di preavviso.

Trattamento economico del periodo di malattia

Per quanto riguarda il trattamento economico, al dipendente spetta:

  • L’intera retribuzione fissa mensile, per i primi nove mesi di assenza per malattia
  • Il 90% della retribuzione per i successivi tre mesi di assenza
  • Il 50% della retribuzione per gli ulteriori sei mesi previsti nella conservazione del rapporto di lavoro, per un totale di 18 mesi.

L’eventuale proroga di ulteriori 18 mesi per patologie gravi, non è retribuita.

Tutti i dipendenti pubblici in malattia sono tenuti a rimanere al domicilio, o all’indirizzo che decidono di comunicare all’azienda, nelle fasce di reperibilità per la visita fiscale del medico del lavoro.

Per i dipendenti pubblici le fasce di reperibilità differiscono dal dipendente privato e sono le seguenti:

  • Mattino: 9.00 - 13.00
  • Pomeriggio: 15.00 - 18.00
  • 7 giorni su 7, compresi i weekend e i festivi.

Sanzioni per assenza ingiustificata

Coloro che non sono reperibili in quelle fasce orarie e non hanno documentazione che giustifichi la loro assenza (es. visita di controllo), vanno incontro a sanzioni per assenza ingiustificata. Inoltre, in caso di assenza, al lavoratore può essere decurtata parte dello stipendio.

Le sanzioni per assenza durante gli orari di reperibilità sono:

  • 100% della decurtazione della retribuzione per i primi 10 giorni di patologia
  • 50% per le giornate successive.

Tuttavia i dipendenti possono presentare, entro 15 giorni dalla notificata sanzione, una giustificazione valida per l’assenza immotivata.

Il lavoratore è esente dalla visita fiscale in caso di forza maggiore, per situazioni che hanno richiesto la presenza del lavoratore altrove o per visite e accertamenti programmati. Per gravi patologie è possibile essere esentati dalla visita fiscale (es. malattia oncologica).

Assenza per infortunio

L’infortunio è un danno imprevedibile dovuto a una causa violenta, che si manifesta durante l’orario di lavoro oppure in itinere, ovvero nel tragitto di andata o ritorno tra l'abitazione e il posto di lavoro, purché non si effettuino deviazioni del percorso o interruzioni.

Mentre l’ente preposto per la malattia è l’Inps, l’ente preposto per l’infortunio è l’Inail. Ogni dipendente che va incontro a infortunio ha l’obbligo di comunicarlo immediatamente al proprio datore di lavoro, anche in caso di lesioni di lieve entità.

In base all’entità del danno il lavoratore può recarsi direttamente al Pronto soccorso, dal medico curante oppure dal medico del lavoro dell’azienda, se presente. È importante comunicare le condizioni in cui è avvenuto l’infortunio, l’orario e la dinamica e i danni riportati. Il certificato medico di infortunio viene inviato, per via telematica, al datore di lavoro e all’Inail.

L’Inail segue anche le malattie professionali, ovvero quel tipo di malattia derivante dall’attività lavorativa. Anche nella malattia professionale, che prevede un iter complesso e particolare, il dipendente ha diritto alla conservazione del posto di lavoro fino alla completa guarigione.

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NurseReporter

Commenti (3)

ValeFaccin

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1 commenti

Reperibilità infortunio

#3

Buongiorno. Per l'infortunio vale la reperibilità delle fasce orarie (9-13;15-18) come nella malattia?
Grazie

Silvia Como

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1 commenti

Contratto a tempo determinato

#2

Ciò vale anche per chi è assunto tramite contratto a tempo determinato?

Matteo79

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2 commenti

quanto eroga inail per infortunio covid

#1

QUANTO EROGA INAIL PER INFORTUNIO COVID?
infermiere contagiato covid sul posto di lavoro pubblico; chiedo, se lavorassi percepirei lo stipendio al 100% , essendo in quarantena e la pratica inail già avviata, quanto andrò a percepire dello stipendio?
è vero che percepirò soltanto il 60 % dello stipendio?
l'azienda è tenuta a integrare l'indennizzo che erogherà l'Inail?
riterrei grave percepire il 60% dello stipendio dopo che corriamo rischi continui.

Grazie