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Assistente infermiere e nuovo Oss: ecco i nuovi profili normati

di Silvia Fabbri

Con due decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, rispettivamente del 28 febbraio e del 25 marzo 2025, sono stati recepiti gli Accordi Stato-Regioni che ridefiniscono l’architettura delle figure di supporto alla persona nei servizi sanitari e socio-sanitari. La riforma si articola su due direttrici principali: da un lato l’introduzione della figura dell’assistente infermiere, dall’altro la revisione del profilo dell’operatore socio-sanitario. Entrambe le novità si inseriscono in un contesto in cui si cerca di rispondere alla crescente complessità assistenziale, alla frammentazione territoriale dei percorsi formativi e al progressivo scollamento tra fabbisogno reale di personale e dotazione organica effettiva.

Assistente infermiere: una figura intermedia tra Oss e infermiere

Pubblicata in Gazzetta la riforma che va ad introdurre la figura dell'assistente infermiere e va a revisionare quella dell'Oss.

L’assistente infermiere viene istituito come operatore di interesse sanitario, sulla base della legge 43/2006.

È un profilo che si colloca, formalmente e funzionalmente, tra l’Oss e l’infermiere, con compiti specifici, regolati e riconducibili a standard definiti su base nazionale.

Non si tratta di un infermiere “semplificato”, né di un Oss potenziato, ma di una figura con competenze tecniche limitate e definite, che opera su indicazione dell’infermiere, in attività considerate a basso livello di discrezionalità decisionale.

Le sue mansioni, delineate nel decreto, comprendono ad esempio:

  • rilevazione dei parametri vitali
  • somministrazione di ossigeno (su prescrizione)
  • supporto alla somministrazione di farmaci non iniettivi
  • collaborazione alla gestione del dolore e alla preparazione di semplici medicazioni
  • assistenza nella preparazione e sanificazione di dispositivi
  • partecipazione all’educazione sanitaria rivolta a pazienti e caregiver

Il corso di formazione ha una durata minima di 500 ore, articolate in 200 ore di teoria, 280 ore di tirocinio e 20 ore di esercitazioni.

Il percorso è riservato agli Oss in possesso di diploma di scuola secondaria di secondo grado e con almeno 24 mesi di esperienza. In alternativa, possono accedere anche gli Oss con 5 anni di esperienza negli ultimi 8, previa frequenza di un modulo propedeutico teorico di almeno 100 ore.

Al termine del corso è previsto un esame teorico-pratico, superato il quale viene rilasciato un attestato di qualifica valido a livello nazionale.

Operatore socio-sanitario: un profilo aggiornato dopo oltre vent’anni

L’altra direttrice della riforma riguarda la figura dell’Oss, che viene aggiornata a oltre vent’anni dalla sua istituzione (Accordo Stato-Regioni del 2001).

L’obiettivo è duplice: da un lato rendere omogenei i percorsi formativi su tutto il territorio nazionale, dall’altro rafforzare la preparazione per renderla più coerente con l’attuale organizzazione dei servizi, in particolare quelli territoriali, domiciliari e integrati.

Il nuovo profilo dell’Oss mantiene la propria natura di figura socio-sanitaria trasversale, capace di operare in molteplici contesti: ospedali, RSA, hospice, strutture per disabilità e salute mentale, servizi domiciliari, ma anche ambienti scolastici ed educativi.

Le aree di competenza sono cinque:

  • assistenza diretta alla persona
  • supporto alla salute e al benessere
  • gestione dell’ambiente di vita e di cura
  • comunicazione e relazione
  • formazione continua e aggiornamento

Il percorso formativo viene portato a 1.000 ore complessive, suddivise in 450 ore di teoria, 450 ore di tirocinio in almeno tre contesti differenti e 100 ore flessibili, da calibrare sulla base del progetto formativo regionale.

L’accesso al corso è previsto per candidati che abbiano assolto l’obbligo scolastico, compiuto 18 anni e ottenuto l’idoneità psicofisica alla mansione. Anche per l’Oss, l’esame finale comprende una prova teorica e una pratica, e dà diritto a un attestato con validità nazionale.

Tabella comparativa: assistente infermiere e nuovo Oss

Elemento Assistente infermiere Oss (nuovo profilo 2025)
Natura giuridica Operatore di interesse sanitario (Legge 43/2006) Operatore socio-sanitario di interesse sanitario e sociale
Accesso - Qualifica Oss
- Diploma scuola secondaria II grado
- ≥24 mesi di esperienza oppure
- 5 anni di esperienza da Oss + modulo propedeutico (≥100 ore)
- Assolvimento obbligo scolastico
- 18 anni compiuti
- Idoneità psicofisica
Durata formazione Minimo 500 ore
(200 teoria, 280 tirocinio, 20 simulazioni)
1.000 ore
(450 teoria, 450 tirocinio, 100 flessibili)
Esame finale Teorico-pratico Teorico-pratico
Attestato rilasciato Qualifica professionale con validità nazionale Qualifica Oss valida a livello nazionale
Contesti operativi Ospedaliero, territoriale, residenziale, domiciliare Ospedaliero, domiciliare, RSA, disabilità, salute mentale, scuola, penitenziario
Attività principali - Rilevazione parametri
- Somministrazione terapeutica non iniettiva
- Educazione base caregiver
- Igiene e mobilizzazione
- Supporto all’alimentazione
- Stimolazione cognitiva
- Supporto ambientale
Ruolo rispetto all'infermiere Collabora con l’infermiere per attività sanitarie standardizzate Collabora all’assistenza di base e al benessere della persona assistita
Supervisione Attività svolte su indicazione dell’infermiere Agisce all’interno dell’équipe multiprofessionale, con funzioni definite
Obbligo aggiornamento 1 ora/mese lavorato (entro 3 anni) 1 ora/mese lavorato (entro 3 anni)
Equipollenze/transizioni Oss con formazione complementare 2003 → aggiornamento ≥30 ore Corsi pregressi validi per 24 mesi dalla pubblicazione

Verso un nuovo assetto del supporto assistenziale

Con l’istituzione dell’assistente infermiere e la revisione del profilo dell’Oss, si delinea una nuova configurazione del sistema dei profili di supporto.

Un’evoluzione che punta a dare risposta a bisogni emergenti e a uniformare standard formativi e operativi, ma che richiederà attenzione nella fase applicativa per evitare sovrapposizioni, disallineamenti e criticità sul piano delle responsabilità professionali.

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