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Professionisti della salute a confronto sui mass media

di Paola Botte

La tentazione è tanta. A volte non si riesce proprio a farne a meno. Che sia per lavoro o per diletto, quando ci si trova a vivere un'esperienza ritenuta unica, stimolante o divertente e si pensa possa interessare "amici" o "seguaci", tirare fuori dalla tasca lo smartphone e postare una foto, un video o un commento è diventato inevitabile.

A farlo sono tutte le categorie di persone. Giovani e adulti, donne e uomini, studenti e professionisti. Ed è a quest'ultimi, in particolare ai professionisti della salute, che il Collegio IPASVI di Milano, Lodi, Monza e Brianza ha rivolto il suo convegno intitolato proprio: La professione ai tempi di internet, mass-media e social network.

L'incontro, che si è tenuto l'8 aprile presso l'Aula San Raffaele a Milano, è stato guidato da Gianni Muttillo, presidente del Collegio Ipasvi Milano e ha visto la partecipazione di giuristi, bioeticisti, infermieri e giornalisti. Lo scopo dell'evento è stato quello di portare a riflettere su una tematica che può sembrare marginale, ma che al contrario è al centro dell'attenzione per l'estrema diffusione dei social anche in ambito sanitario.

Infermieri, Mass media e Social Network

Spesso chi posta qualcosa, che sia un infermiere o un coordinatore, un medico o un assistente, che si tratti di un calice di vino bevuto in compagnia o di un selfie in ospedale con un paziente, non capisce che a parlare non è il singolo individuo, ma la persona che ricopre un ruolo pubblico. Anche quando non indossa la divisa.

L'infermiere è tale anche sui social. Mangiacavalli.

Noi siamo dei professionisti della salute e abbiamo un Codice Dentologico, cioè un elemento che definisce qual è il comportamento che i cittadini si aspettano da noi - ha detto Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale dei Collegi IPASVI - Anche quando non indossiamo la divisa, siamo infermieri dentro e fuori. Se ognuno di noi ha un profilo facebook e scrive nell'anagrafica infermiere, diventa molto facile associare quello che si vede proiettato nella bacheca al ruolo che questo ricopre.

Per altro, visto che si parla di mass media, si sta entrando in un altro mondo, altrettanto delicato, che è quello dell'informazione. Un luogo virtuale che ha le sue regole e un suo Codice Dentologico che va rispettato, prima di tutto nei confronti del lettore che ha il diritto di fidarsi del professionista e della veridicità della notizia che legge e poi, verso chi ha scelto di fare del giornalismo la sua unica strada professionale.

A tal proposito, sono stati invitati al convegno giornalisti e infermieri/giornalisti che scrivono per il mondo dell'informazione infermieristica, tra i quali Mimma Sternativo, infermiera e NurseReporter della nostra testata, Chiara d'Angelo, infermiera e caporedattrice della rivista on line Infermieristicamente del sindacato NurSind.

Durante la tavola rotonda si sono trattati temi come l'influenza che i social e il mondo dell'informazione hanno sul mondo dell'assistenza e come le varie testate riescono a moderare i commenti sui social.

Il nostro grande ruolo è quello di informare/formare. - ha sottolineato Sternativo - Con internet è diventato più complicato controllare la correttezza di determinate informazioni. Con i social e le riviste come la nostra, in qualità di professionisti della salute abbiamo la prossibilità di riportare tutto alla scienza, tramite approfondimenti dedicati agli studenti, agli infermieri e anche agli Operatori Socio Sanitari.

Due mondi dunque che si incontrano. Realtà professionali differenti con un obiettivo comune: arrivare al cittadino per guidarlo verso una scelta consapevole e responsabile della notizia.

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