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Editoriale

Domani sarà una nuova Liberazione, perché parte già da oggi

di Giordano Cotichelli

Ci vuole coraggio a bloccare da soli un corteo dell’ultradestra statunitense, per di più armata, che ti insulta e ti dà del comunista cinese. Nessuna paura, il coraggio non è mai mancato agli infermieri, ai medici e a tutti gli operatori sanitari, anche se con qualche eccezione, purtroppo. Il riferimento è ad una casa di riposo in Canada dove tutto il personale è scappato via davanti all’infezione da SARS-CoV-2 (ad eccezione di due infermiere) abbandonando 130 anziani.

Resistere, anche quando i riflettori sugli eroi e sui santi si spegneranno

Un sindacato dei pompieri del Regno Unito, la Fire Brigade Union, ha postato un video di solidarietà con i colleghi italiani, del resto del mondo e anche con gli operatori sanitari e i lavoratori tutti, ricordando che la famiglia dei vigili del fuoco non ha confini. Il contenuto del video non è altro che un canto congiunto fatto a casa o in caserma, da soli, o in più persone ben allineate su di un piazzale.

La canzone in oggetto è Bella Ciao. Un messaggio decisamente toccante e che, probabilmente, non piacerà a qualcuno. Nessun problema. Le diversità di opinioni e di pensieri, di appartenenze e di sentori, se inclusive e libere, rappresentano da sempre una risorsa per le società di ogni tempo e di ogni dove.

Ed in questo sono molte le canzoni diffuse in queste settimane sui social, finalizzate a raccogliere fondi o a tirare su di morale. Sull’altro versante del video dei pompieri britannici c’è la versione pandemica del rock solidale di “One world together at home”, promosso da Lady Gaga, con un avvicendarsi di mostri sacri della musica degli ultimi 50 anni.

Alla fine il concerto “social” è riuscito a raccogliere 128 mln di dollari per l’OMS. Buona cosa, specie se il parruccone biondo a capo degli USA mette in atto davvero il taglio dei finanziamenti del suo paese all’organizzazione mondiale, rea di aver favorito – a suo dire - un po’ troppo i cinesi, i veri untori di questa pandemia.

Qualche tifoso del biondo presidente (anzi dei biondi presidenti, considerando anche il premier britannico), probabilmente insofferente a Bella Ciao, ha visto bene di rendere più esplicito il suo pensiero andandosene in giro per gli States a protestare, imbracciando un fucile, senza mascherina e incolonnandosi in auto lungo le strade.

Fino a quando non si è trovato – è accaduto a Denver, Colorado – un infermiere risoluto che, fermo in mezzo alla strada, a braccia incrociate, ha bloccato il corteo di protesta facendo capire che, insomma, c’è un limite a tutto.

Ci vuole coraggio a bloccare da soli, un corteo dell’ultradestra statunitense, per di più armata, che ti insulta e ti dà del comunista cinese. Nessuna paura, il coraggio non è mai mancato agli infermieri e ai medici e a tutti gli operatori sanitari, anche se con qualche eccezione, purtroppo.

Il riferimento è ad una casa di riposo in Canada dove tutto il personale è scappato via davanti all’infezione da SARS-CoV-2 (ad eccezione di due infermiere) abbandonando 130 anziani. Scelta che ha provocato il peggioramento delle condizioni cliniche di molti e la morte di ben trenta ospiti.

Una brutta storia (delle tante) della pandemia in atto, in cui non si parla solo di eroi, di coraggio e di solidarietà, ma anche di soldoni che girano, di disperazione, brutture, stupidità e profitti elevati a sistema di gestione delle vite umane; delle morti umane

NurseReporter

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