La discussione della Tesi di Laurea equivale a coronare il sogno di aver ultimato il Corso ed essere diventati Infermieri a tutti gli effetti. Ci sono tre tipi di tesi finale realizzabili: quella compilativa, quella descrittiva e quella sperimentale. Ognuna di esse ha un minimo ed un massimo di punteggio, che può fare la differenza sul voto di laurea. Ecco alcuni accorgimenti per produrre un’opera che faccia la differenza.
Concluso l’arduo percorso universitario, una delle maggiori difficoltà a cui uno studente del Corso di Laurea in Infermieristica può andare incontro nel suo excursus formativo è rappresentata dalla stesura della tesi di laurea di primo livello.
La normativa vigente Italiana prevede che lo studente consegua il titolo di studio attraverso la produzione e discussione di un elaborato che attesti le abilità proprie e autonome dello studente in questione e la maturità formativa raggiunta durante il corso di laurea.
Ma cosa è realmente una tesi di laurea di primo livello?
In realtà questo termine che noi spesso usiamo, anche a volte inconsciamente, tende a riferirsi ad un elaborato dattiloscritto in cui lo studente tratta un argomento relativo alle proprie esperienze teorico-cognitive acquisite durante il percorso universitario. Trattandosi della nostra professione, quella infermieristica, le nozioni fondamentali sono quelle ricavate anche in ambito pratico, ovvero dal nostro tirocinio clinico.
L’elaborato finale, infatti, sarà la creazione di un lavoro di progettazione, sviluppo e ricerca da parte dello studente, il quale cerca di ampliare quelle che sono le conoscenze di un determinato problema o di una particolare tematica, attraverso l’utilizzo di banche dati come Scopus, PubMed, MEDLINE, Cochrane, ecc.
Come prima cosa è fondamentale capire il tipo di lavoro che si vuol fare e l’interesse che viene posto nei confronti dell’argomento trattato, in quanto scrivere ed esporre una tesi di laurea vuol dire, propriamente, argomentare tutto il processo svolto, dalla formulazione dell’ipotesi all’elaborazione dei dati, fino alle conclusioni e ai risultati prodotti.
Il futuro infermiere avrà di fronte a sé l’opportunità di scegliere tra una vasta tipologia di tesi di laurea, che verranno affrontate con metodologie differenti.
Conosciamole meglio:
- tesi compilativa: prevede il riordino del materiale bibliografico, articoli scientifici, citazioni bibliografiche sulle quali argomentare un proprio pensiero in maniera critica;
- revisione della letteratura: attraverso la quale lo studente infermiere dovrà svolgere un’analisi critica delle conoscenze ed evidenze, identificando le questioni irrisolte, gli eventi su cui fondare il proprio elaborato ed individuando gli ambiti di ricerca;
- ricerca osservativa: si vanno a descrivere i fenomeni, la presenza e la diffusione di un dato problema, di una conoscenza o di una metodologia di intervento senza influire in maniera diretta sulla realtà dell’argomento;
- ricerca sperimentale: metodologia di ricerca molto richiesta, perché valida l’effetto di un’ipotesi messa in questione. Si bassa sul nesso causa-effetto, testare per credere. Insieme al relatore e al correlatore lo studente infermiere sceglierà e approfondirà l’argomento centrale, stabilendo le metodologie, le attività e le tempistiche attraverso le quali l’elaborato dovrà essere prodotto. Un metodo molto semplice per l’organizzazione del lavoro è la creazione del “Diagramma di Gant”, che aiuta a stimare e parcellizzare il lavoro di stesura.
Una delle prime problematiche che si presentano nel momento in cui ci si trova a dover impostare una tesi è quella legata alla difficoltà di ricerca del materiale per la stesura della tesi stessa.
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Dove cercare il materiale necessario?
Numerose sono le biblioteche universitarie e ospedaliere, gli istituti di ricerca, le librerie e le più famose banche dati scientifiche. La conoscenza e l’utilizzo di questi database è fondamentale per noi infermieri, in quanto questi forniscono le fonti per il nostro aggiornamento continuo.
Essere all’avanguardia è un elemento fondamentale, poiché l’infermieristica è una scienza oltre che una professione e, come altri in altri campi, l’evoluzione delle scienze, delle tecnologie e delle scoperte nel campo medico-sanitario, pone sempre di più le fondamenta per una professione all’avanguardia e preparata, le cui tecniche assistenziali si avvalgono di dimostrazioni fondate su “operazioni di ricerca”.
All’interno di questi database si potranno trovare numerosi articoli scientifici, la maggior parte in lingua inglese, i quali potranno essere molto utili per la stesura dell’elaborato.
Le due figure di supporto, appartenenti al Corpo Docente, a cui lo studente farà riferimento saranno:
- relatore: dopo aver ricevuto dallo studente la proposta dell’argomento di tesi, affida compiti legati alla stesura, guida e supervisiona il lavoro condotto dallo studente;
- correlatore: coadiuva il relatore nella guida dello studente lungo il lavoro di preparazione e di stesura dell'elaborato.
Lo studente è responsabile della ricerca in toto, dalla stesura dell’elaborato e della raccolta dei dati inerenti all’argomentazione scelta.
Qualora per il proprio elaborato si vogliano utilizzare dati raccolti in ambienti istituzionalizzati (ospedali, RSA , centri di riabilitazione, ecc.) lo studente deve richiedere in forma scritta l’autorizzazione a:
- coordinatore del Corso di Laurea in Infermieristica presso il quale lo studente si sarà formato, il quale verificherà la domanda ed esprimerà il suo parere;
- Direzione Sanitaria ed Infermieristica dell’Azienda Ospedaliera di riferimento;
- responsabile del reparto.
A tal proposito sono presenti degli appositi moduli di richiesta di accesso/raccolta dati finalizzati alla tesi. Lo studente dovrà compilare il modulo con la supervisione del Relatore, contattare le strutture sanitarie all’interno delle quali vorrà eseguire il processo di raccolta dati e ricevere tutte le autorizzazioni del caso.
La commissione di laurea, per stimare in modo positivo il lavoro svolto, valuterà i seguenti elementi:
- frontespizio: redatto secondo il format previsto dall’ateneo universitario;
- indice: rappresenta lo scheletro dell’elaborato, strutturato sulla base di una sequenza schematica di capitoli che a loro volta sono divisi in paragrafi e sottoparagrafi. Attraverso l’indice la commissione ha una prima impressione di ciò che lo studente ha voluto rappresentare con il proprio lavoro e per questo è uno dei “focal point” più importanti della tesi;
- introduzione: questa mira ad introdurre su uno sfondo generale il tema oggetto di tesi, specificando gli obiettivi, i metodi e materiali utilizzati, gli interventi effettuati, il valore aggiunto e ciò che la rende originale;
- corpo del testo: è il fulcro del progetto di tesi, il quale verrà strutturato in modo diverso a seconda che si tratti di una tesi sperimentale, clinica o compilativa. In questa fase è importante essere esaustivi e pragmatici per poter esporre al meglio l’elaborato.
- conclusioni: costituiscono un riassunto su scala generale degli obiettivi prefissati dallo studente e dei risultati raggiunti o osservati da questi a fine progetto.
- bibliografia: in questa fase viene riportato tutto il materiale bibliografico utilizzato per la stesura della tesi, ovvero libri, saggi, articoli, siti internet. La bibliografia va inserita alla fine dell’elaborato, dopo le conclusioni e avrà caratteristiche differenti a seconda che si citino articoli o libri (per i libri: cognome e iniziale del nome autore/i, anno, titolo opera, numero edizione, luogo edizione, casa editrice; per gli articoli scientifici: cognome e iniziale del nome autore/i , anno, titolo articolo, titolo rivista, casa editrice, volume, numero, giorno, mese, numero di pagina iniziale e finale).
Lo studente infermiere presenterà la tesi di fronte ad una commissione definita “competente”. Il tempo messo a disposizione, di norma, è di 15- 20 minuti circa, durante i quali verrà esposto l’elaborato. Molto utilizzati per l’esposizione sono i supporti informatici, in particolare la proiezione di slides tramite computer, utili per dare precisione, sinteticità e linearità al discorso espositivo.
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